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Il no dei 5 Stelle sui migranti spacca la maggioranza (e il Movimento?)

“Sul tema dei lavoratori stagionali, rimaniamo fortemente contrari rispetto a qualunque intervento che si configuri come una regolarizzazione indiscriminata”. Nessun accordo tra le forze di maggioranza sulla regolarizzazione dei migranti e sul possibile condono penale per i datori di lavoro che fanno emergere il lavoratori in nero. Il no arriva dal Movimento 5 Stelle, dopo una nottata di mediazioni tra Pd, Iv, LeU e lo stesso Movimento.

Due gli scogli: la possibile sanatoria penale per i datori di lavoro che regolarizzino chi è in nero (anche lavoratori italiani) e i permessi di soggiorno temporanei della durata di sei mesi che i migranti possono chiedere per cercare lavoro in Italia. Misure che dovrebbero essere inserite nel decreto Rilancio ma che per M5S sono fuori discussione.

“Non riteniamo questa una soluzione che possa rispondere alle reali esigenze nostre aziende del settore agroalimentare”, si legge nella nota rilanciata sui social da Laura Castelli, viceministro dell’Economia in quota 5 Stelle. “Confermiamo il nostro principio di partenza: il permesso di soggiorno deve essere legato ad un contratto di lavoro, non viceversa”.

Ma secondo fonti dell’AdnKronos a ribollire è la chat “Squadra 5 Stelle” in uso a ministri e sottosegretari grillini.  “Più leggo la norma più mi rendo conto che qualcosa non quadra – scrive Crimi nella chat – far emergere il nero abbuonando sanzioni penali significa dire ai nostri imprenditori onesti siete dei cogl…i, potevate fare come noi e guadagnare di più e ora ci abbuonano tutto…”.

Ma il coro di voci all’interno del Movimento 5 Stelle non canta all’unisono, almeno se si guarda tra i gruppi parlamentari. In mattinata (ma anche la scorsa settimana) il deputato e membro della Commissione Cultura Paolo Lattanzio si era schierato per le regolarizzazioni firmando oggi un appello con alcuni colleghi di maggioranza (tra cui altri 4 deputati M5S) per la regolarizzazione dei “cittadini stranieri presenti sul nostro territorio” sottolineando come sia una “scelta di buon senso politico”.

“Il Movimento 5 Stelle e questo governo devono fare una scelta coraggiosa in discontinuità con il governo precedente. Dopo tutto è proprio sulla discontinuità che è nato il Conte II e questa è la giusta occasione per dare dignità ai lavoratori che, al momento, non sono garantiti”, spiega Lattanzio a Formiche.net.

“Quello che mi colpisce e che cerco di portare avanti nella mia azione politica è che, appunto, non si può fare una politica asettica, soprattutto quando si parla di scelte che coinvolgono, poi, degli esseri umani. È destabilizzante che su questo tema non rientri mai l’essere umano, ma si guardi solo alla parte tecnica”, aggiunge l’esponente di M5S, che aggiunge però un tassello. Anche dal punto di vista tecnico, come sottolineato dall’appello firmato dai parlamentari di maggioranza, proprio i decreti Salvini danno la possibilità di rilasciare dei permessi speciali che, dato lo stop dei rimpatri a causa del coronavirus, potrebbero essere utilizzati. “Se non lo fai – aggiunge il deputato – stai sancendo che è giusto lasciarli invisibili mentre cercano lavoro”. “Si devono dare delle risposte – aggiunge – per una questione umana, politica, ma anche per una questione di legalità, perché sappiamo bene chi ci guadagna dall’irregolarità”.

Per questo l’appello fa ancora un passo avanti: “Pensiamo che vada estesa a tutti i cittadini stranieri presenti sul nostro territorio e non solo a quelli che lavorano nella filiera agricola e della cura delle persone e che debba essere garantita attraverso un permesso di soggiorno valido per tutto il 2020 e comunque fino alla fine dell’emergenza con la possibilità di convertirlo al termine in permesso per ragioni di lavoro”, si legge.

E se il governo deve fare i conti con il veto di grillini al governo, il Movimento 5 Stelle continua a dividersi al suo interno. “Finché ci sarà spazio per portare avanti, all’interno del Movimento 5 Stelle, un cambiamento allora lo porteremo avanti. Quanta pazienza avremo, poi, è una questione del tutto soggettiva”, conclude il deputato.

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