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Il pandemonio del panico da pandemia

Il 29 aprile, con il cipiglio che gli conviene, il presidente della Federal Reserve Jerome Powell dice: “In passato sono stato un sostenitore della necessità di risanare i conti federali Usa ma questo non è il momento di preoccuparsi di questi aspetti; questo è il momento di agire energicamente contro la crisi dovuta alla pandemia di Coronavirus. Verrà il momento di tornare a pensare alla sostenibilità dei conti ma non è questo: queste preoccupazioni non devono mettersi di traverso sul da farsi”.
Già, il da farsi. Nella sua reazione monetaria alla pandemia, la Federal Reserve si è già spinta in territori dove non era stata mai stata prima, spiegando che l’armamentario della politica monetaria non è in grado di coprire tutte le necessità che si creano con questa crisi. Indipercuiposcia, serve l’entrata in gioco di altri livelli di policy.
Dunque la politica monetaria, che avrebbe gestito la crisi del 2008, non sarebbe più in grado di gestire quella d’oggi?
Ehi, capo Fed, il debito delle famiglie statunitensi ha raggiunto un nuovo massimo storico nel primo trimestre del 2020. Lo dice la Federal Reserve di New York: nei primi tre mesi dell’anno il debito è cresciuto per il 23esimo trimestre consecutivo, salendo dell’1,1% a quota 14.300 miliardi. Essì, il debito delle famiglie d’oggi risulta superiore ai massimi registrati nel terzo trimestre del 2008, durante la crisi finanziaria, di 1.600 miliardi di dollari.
La ricchezza, insomma, generata con il debito: bella no?
Comunque, sia come sia, tocca cambiare i livelli di policy.
D’accordo, però se si possono cambiare i mezzi in corsa, lo scopo no; si, proprio quello che chiama, l’esercizio di ruolo, quegli “aggregati” della spesa a farla per generare la ricchezza.
Scopo appunto acchè gli aggregati non si disgreghino, anzi si associno nella Spa del Libero Mercato per far al meglio quel che s’ha da fare.
Per andar oltre il vago: una nuova policy con il vecchio Helicopter Money che torna a far girare le pale, non sta nel farlo volare ma in chi lo guida. A mio sommesso avviso non al solito anchilosato pilota. Toccherà invece a chi avrà il tornaconto a voler scaricare dall’alto il denaro che fa acquistare quel che, magari prima di pilotare, ha prodotto e portato al mercato.

Mauro Artibani, l’economaio
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