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Dal Russiagate all’Obamagate. Così Trump alza la posta

Nel 2016 voleva mettere in manette Hillary Clinton. Adesso, evoca la prigione per Barack Obama e il suo vice Joe Biden, che è il suo rivale a Usa 2020 per la Casa Bianca. Sono dei “corrotti”, responsabili del “più grande scandalo della storia americana”, dice Donald Trump, che non ha preso bene le critiche del suo predecessore, secondo il quale il magnate “non sa quel che fa” nella lotta contro il coronavirus.

Intervistato da Fox News, Trump torna sul Russiagate, cioè sull’inchiesta sull’intreccio di contatti tra la sua campagna ed emissari del Cremlino nel 2016, e sul caso Flynn, cioè la vicenda dell’ex consigliere per la Sicurezza nazionale Michael Flynn, da poco prosciolto in un’indagine correlata: per il magnate, tutto cioè l’Obamagate: “C’è gente che dovrebbe andare in galera per questo. Se tutto va nel verso giusto, molte persone pagheranno”, afferma.

Dopo l’intervista alla Fox, Trump ai giornalisti dice: “Obama è stato un presidente incompetente”, ritorcendogli contro l’accusa rivoltagli. Prima dell’intervista, aveva già twittato a tutte maiuscole, come fa lui, ‘OBAMAGATE’, ribadendo le accuse di corruzione al predecessore. Per il magnate, l’Amministrazione Obama tentò di ‘farlo fuori’ subito dopo la vittoria nelle elezioni del 2016 e creò ad arte le accuse nei confronti di Flynn, per alimentare il Russiagate.

Obama è in particolare accusato d’avere fatto manipolare le intercettazioni delle telefonate tra Flynn e l’allora ambasciatore russo a Washington: “Peggio del Watergate”, ha twittato di recente Trump.

Le tesi ‘complottiste’ del padre, che non sono corroborate da prove e che sono state anzi smentite dalle inchieste finora condotte dalla sua stessa Amministrazione, sono rilanciate da Eric, il figlio terzogenito, spesso un po’ avventuroso nelle sue affermazioni. In un’altra intervista a Fox News, Eric accusa i democratici di sfruttare l’emergenza coronavirus per strappare al padre la presidenza: “Vedrete che a novembre, subito dopo il voto, il virus sparirà magicamente”, come se il contagio fosse prodotto ad arte.

Eric prende le difese del padre, accusato da Obama e da Biden di non avere una strategia nazionale contro l’epidemia. “Vogliono solo colpire mio padre, ci hanno provato con la Russia, con l’Ucraina, con l’impeachment e ora lo fanno con il coronavirus”. Tutto ciò mentre, secondo i dati della Johns Hopkins University, il contagio ha colpito quasi un milione e mezzo di americani (1.487.000, per la precisione) e ne ha uccisi 89.562 – oggi, la cifra supererà i 90 mila.

Nella lista dei ‘nemici’ su cui scaricare responsabilità spesso sue, accanto alla Cina e ai democratici, Trump può pure collocare la Federal reserve e il suo presidente Jerome Powell, che non ne vuole sapere di tassi d’interesse negativi, nonostante le pressioni della Casa Bianca. Intervistato dalla Cbs, Powell, che non ha mai citato il presidente, secondo cui “l’America si merita tassi sotto zero”, dice: “So che ci sono fan di questa scelta, ma per ora non è qualcosa che stiamo prendendo in esame”.

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