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Chi e cosa fa innervosire Trump. Che lancia la sfida dall’Arizona (senza mascherina)

Donald Trump lascia per la prima volta Washington dall’inizio della pandemia negli Stati Uniti: vola in Arizona, visita una fabbrica che produce mascherine e non indossa la mascherina, nonostante le persone intorno a lui la portino, rispettando le linee guida dell’amministrazione e pure le norme dell’azienda, ricordate in un cartello con la scritta “Per favore indossate sempre la vostra maschera”.

La sfida del magnate, che disattende le sue stesse indicazioni e conferma così la sua idiosincrasia per la mascherina, è l’immagine di una giornata in cui i decessi da coronavirus negli Usa salgono oltre i 71 mila – 2.333 martedì, più del doppio del giorno prima – e i contagi superano 1.200.000, secondo i dati della Johns Hopkins University. Inoltre, 007, esperti e virologi, quasi all’unisono, smentiscono le affermazioni di Trump e della sua linea di “comando e controllo” che il coronavirus sia stato “fabbricato” in Cina: è di origine naturale, indicano l’intelligence e la scienza.

Forse innervosito, oltre che dalle smentite, da nuovi sondaggi, che con confermano i risultati Gallup della scorsa settimana e lo danno in calo di popolarità e dietro il suo rivale democratico Joe Biden, Trump, in Arizona, sollecita la ripresa delle attività economiche anche se il bilancio delle vittime del contagio sarà più pesante: “Non possiamo tener chiuso il Paese per i prossimi cinque anni – dice nell’azienda che produce mascherine – Alcuni saranno duramente colpiti, ma noi dobbiamo aprire il Paese e dobbiamo farlo presto”. Concetto poi ribadito su Abc News: alla domanda se andranno perdute vite umane per fare ripartire l’economia, il presidente risponde: “È possibile perché non resteremo confinati nelle nostre case”.

L’ultimo sondaggio Cbs/YouGov sulle elezioni presidenziali vede Biden avanti di 6 punti: 49% per il candidato democratico, 43% per il magnate presidente, a livello nazionale. L’operato di Trump, secondo il sondaggio permanente Rasmussen, è bocciato da una maggioranza di americani: il 53% lo disapprova, il 46% lo approva.

Il rilevamento Cbs/YouGov valuta pure le preferenze degli elettori democratici per la candidata vice di Biden, che s’è già impegnato a scegliere una donna. La senatrice progressista Elizabeth Warren è in cima alle preferenze: il 71% del campione pensa che dovrebbe essere presa in considerazione e per il 36% è la prima scelta, contro il 19% per Kamala Harris, il 14% per Stacey Abrams, governatrice mancata della Georgia, e il 13% per Amy Klobuchar.

Intanto, è nato un comitato per spingere Biden a scegliersi come “running mate” Michelle Obama. Più difficile, però, convincere l’ex first lady che l’ex vice-presidente di Barack Obama.

Mike Pence, “zar in penombra” della lotta al coronavirus, costantemente eclissato da Trump, intende chiudere, tra fine maggio e inizio giugno, la task force della Casa Bianca contro la pandemia, di cui è responsabile. “Guardiamo al Memorial Day – il 25 maggio – per iniziare a restituire alle Agenzie, a partire dalla Fema, la protezione civile statunitense, la gestione della nostra risposta nazionale”.

Trump, in Arizona, conferma che la task force sarà sciolta e forse sostituita da un gruppo diverso, ma ha assicura che i due massimi esperti sanitari, Anthony Fauci e Deborah Birx, continueranno a essere consultati.

(Usa2020)

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