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Twitter e Obamagate, la doppia strategia di Trump secondo Gramaglia

Donald Trump è pronto a firmare un decreto che prevede una stretta sui social networks. Lo dice, senza però fornire alcun dettaglio, la portavoce della Casa Bianca Kayleigh McEnany, dopo che, per tutta la giornata di mercoledì, il magnate presidente ha accusato i social networks – Twitter, ma anche Facebook – di reprimere le voci dei conservatori, giungendo a prospettare una loro chiusura.

Con il match Trump vs twitter, la campagna elettorale di Usa 2020 abbandona i lugubri scenari della pandemia e s’anima di cinguettii. Non che il magnate presidente li avesse mai fatti mancare, ché di twitter e di tweet è bulimico – al punto che il suo staff tenta talora di smorzarne il flusso; ma questa volta non è un assolo, c’è il contrappunto e pure l’accompagnamento del coro.

In parallelo all’annuncio della portavoce, il magnate twitta: “Le grandi imprese dell’hi-tech stanno facendo tutto quello che è in loro potere per censurare le elezioni del 2020. Se questo dovesse succedere, perderemmo la nostra libertà ed io non permetterò che ciò accada! … Ci hanno provato nel 2016 e hanno perso. Ora impazziranno. Restate sintonizzati!!!”.

Era successo che, martedì sera, twitter aveva osato correggere, per la prima volta, Trump. E lui, The Donald, si era infuriato, sostenendo che il social network interferisce nella campagna elettorale. La giornata mediatica ruota tutta sulla polemica, nonostante Trump voli in Florida, con la first lady Melania e il suo vice Mike Pence, per assistere al lancio, da Cape Canaveral, di Crew Dragon, la navetta della Space X di Elon Musk che, per la prima volta dal pensionamento delle Space Shuttle nel 2011, porta in orbita astronauti Usa dal suolo Usa con un razzo Usa. Il lancio viene però rinviato in extremis al 30 maggio causa maltempo e il presidente promette che tornerà sabato.

Intanto, gli Stati Uniti superano quasi in sordina i 100.000 morti da coronavirus: sono 100.442, secondo i dati della John Hopkins University, oltre 1.500 nella giornata di mercoledì, più del doppio di quelli registrati nei giorni precedenti. Il totale dei contagi supera 1.700.000. Il bilancio – osserva il New York Times – è il più tragico al mondo: le vittime del coronavirus sono più dei militari Usa caduti in tutti i conflitti combattuti dagli Stati Uniti dalla guerra di Corea in poi. La pandemia 2020 si appresta a divenire la più letale della storia americana dopo quella della spagnola nel 1918, in cui persero la vita 675mila persone.

Ma si parla solo di Trump vs Twitter, o quasi. Il social network agisce poche ore dopo che il Nyt si era chiesto se Twitter avrebbe prima o poi imposto un limite a Trump, “ben noto per superare i confini di quello che è normalmente considerato un comportamento politico accettabile”. I liberal più ottimisti pensano che il magnate stia creandosi un alibi in caso di sconfitta elettorale – battuto dalla ‘cospirazione’ dei social network; i più pessimisti, invece, pensano che stia mettendo le basi per un nuovo successo: forte dei suoi 80 milioni di follower, il magnate usa Twitter come strumento di propaganda, megafono degli annunci e arma contro i nemici.

Incurante come sempre delle contraddizioni, Trump prima lamenta che la sua libertà d’espressione sia stata conculcata – il che non è vero: Twitter non lo oscura, ma nota che una sua affermazione è fattualmente sbagliata; poi, in barba alla libertà d’espressione, minaccia di chiudere i social, perché “le piattaforme dei social mettono completamente a tacere le voci dei conservatori”. “Faremo dei regolamenti oppure li chiuderemo, perché non possiamo permettere che questo accada. Abbiamo visto cosa hanno cercato di fare, e non è riuscito loro, nel 2016. Non possiamo permettere che ciò accada di nuovo, in maniera più sofisticata … Come non possiamo permettere che elezioni per posta mettano radici nel Paese”.

Di sicuro, la campagna, già incattivitasi nel lungo week-end del Memorial Day, si infiamma. Trump torna a richiamare l’Obamagate, la sua versione del Russiagate: “Al confronto, il Watergate erano ‘small potatoes’”, scrive tutto in maiuscolo; è stato “il più grande scandalo politico, criminale e sovversivo nella storia Usa”, di cui solo lui si è accorto ed è al corrente). Il suo rivale Joe Biden dice che chi – come Trump, ndr – non mette la mascherina “è un idiota, un idiota totale”.

La polemica ha pure echi in Borsa, sul valore di Twitter. E Trump gioisce delle difficoltà di un altro media suo nemico, The Atlantic, il magazine di cui è principale azionista Laurene Powell Jobs, vedova di Steve Jobs: “Grande notizia. Il noioso The Atlantic sta fallendo e ha annunciato il taglio di almeno il 20% del suo staff. È un momento difficile per l’industria delle Fake News”.



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