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L’Ue ha deciso di non decidere su Hong Kong (e Pechino gode)

L’Unione europea ha deciso di non decidere su Hong Kong. Al termine dalla riunione video dei 27 ministri degli Esteri, l’Alto rappresentante Josep Borrell ha parlato alla stampa per spiegare la posizione dei governi Ue. C’è “seria preoccupazione” per legge sulla sicurezza nazionale di Hong Kong a cui la Cina ha dato l’ok. “Riteniamo che questo rischi seriamente di minare il principio ‘un Paese, due sistemi”, ha detto Borrell, riferendosi all’autonomia di Hong Kong, “molto indebolita da questa decisione”.

Il capo della diplomazia europea ha sottolineato che “il nostro rapporto con la Cina si basa sul rispetto reciproco e sulla fiducia, che questa decisione mette in discussione”. Nella dichiarazione rilasciata dai governi si legge inoltre che la mossa di Pechino “mette inoltre in discussione la volontà della Cina di rispettare i suoi impegni internazionali”. 

Ma i 27 non hanno chiuso la porta alla Cina. Si va avanti con il dialogo, infatti. “Solleveremo la questione nel nostro dialogo continuo con la Cina”, ha spiegato ancora Borrell sottolineando come soltanto uno Stato membro abbia proposto in risposta alla stretta di Pechino le sanzioni (“non sono il modo di risolvere i nostri problemi con la Cina”, ha dichiarato l’Alto rappresentante). 

Gli investimenti europei in Cina sono a rischio? “No”. Risposta secca, quella di Borrell ai cronisti. “Continueremo a discutere con Pechino, la nostra azione deve essere proporzionata ai ‘passi che sono stati fatti’ su Hong Kong”.

Come nota Laurence Norman, corrispondente del Wall Street Journal da Bruxelles, il problema nell’approccio dell’Unione europea alla Cina è palesato dalla dichiarazione dei governi e dalle parole di Borrell. Molti nell’Ue, tra cui l’Alto rappresentante, dicono che l’approccio verso la Cina sia cambiato, “ma non c’è alcun segno che qualcuno sia disposto a fare davvero qualcosa al riguardo”. 

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