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L’attacco (russo?) ai ceceni fuggiti in Europa. La versione del blogger Tumso

Tumso Abdurakhmanov è sicuro, dietro all’attentato contro la sua vita c’è lo zampino russo. Il blogger ceceno ha rischiato di morire il 26 febbraio del 2020 quando un uomo armato di martello l’ha attaccato nella città di Gavle, all’est della Svezia.

Abdurakhmanov vive lì da sei mesi come richiedente asilo. L’uomo che l’ha aggredito ha detto di chiamarsi Ruslan, di essere russo e di avere seguito gli ordini di un uomo di Grozny, capitale della Cecenia. Il blogger non è l’unico richiedente asilo ceceno ad essere vittima di un attacco. Negli ultimi mesi un ceceno è stato ucciso a colpi di pistola in un parco di Berlino e un altro con coltello in un albergo al nord della Francia.

Tre mesi dopo il giovane blogger ha raccontato all’emittente Bbc tutti i dettagli dell’attacco. Si è difeso attaccando l’uomo che cercava di aggredirlo, prendendolo alla sprovvista quando il martello gli è caduto dalle mani: “Prima si è difeso ferocemente, cercava di proteggersi. Dopo che sono riuscito a colpirlo, cominciò a parlarmi”.

La polizia è arrivata poco dopo. I due avevano la testa insanguinata. L’uomo più grande era incosciente e Tumso è stato arrestato. Dopo la ricostruzione dei fatti Ruslan Mamaev è stato arrestato per tentato omicidio. Le indagini sono state veloci e molto particolari. Il caso “è passato ai servizi di sicurezza svedesi – si legge sulla Bbc-. Per l’avvocato di Tumso, Jens Sjolund, la ragione è chiara: c’è il sospetto che un altro Stato sia coinvolto nell’attacco. La Russia”.

Ma chi è Tumso Abdurakhmanov? Il ragazzo di 34 anni è uno dei 130.000 rifugiati ceceni in Europa. Molti di loro sono arrivati scappando dalla violenza e dal regime di Ramzan Kadyrov (nella foto), un leader supportato dal Cremlino che spera di sterminare gli omosessuali e i divorziati. Tumso è andato via dal suo Paese dopo minacce di torture e sequestro, in seguito allo scontro con il sindaco di Grozny, cugino del leader Kadyrov.

Da quel momento il giovane è una voce dell’opposizione molto influente attraverso i social network. Dalla piattaforma di YouTube attacca i poteri del leader della Cecenia e denuncia casi di corruzione violazioni dei diritti umani.

I problemi veri sono arrivati quando Tumso ha pubblicato una conversazione telefonica con il braccio destro di Kadyrov, il presidente del Parlamento ceceno Magomed Daudov. Daudov ha risposto con un video: “Tumso, lo dico ufficialmente, da parte mia e dei miei fratelli. Sai chi sono i miei fratelli. Hai parlato di Akhmat (Kadyrov), e questo adesso è una vendetta di sangue. Finché avrò sangue nelle mie vene, sei il mio nemico e anche nemico dei miei fratelli. E ti troveremo”. In Cecenia sono state trasmesse le dichiarazioni dello zio di Tumso e altri due famigliari in cui non lo riconoscono come membro della famiglia e praticamente giustificano un attacco contro di lui.


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