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Black Lives Matter e i nemici del pluralismo. Scrive Paganini

Il Movimento Black Lives Matter (Blm) non promuove la diversità, la nega. I suoi sostenitori uniformano le diversità individuali secondo criteri soggettivi ma che sono tipici dello storicismo (oppressi e oppressori al di là del tempo). Il conformismo uccide l’individuo a vantaggio del collettivo. L’obiettivo è quello di fomentare la rivoluzione attraverso cui il collettivo oppresso realizza le proprie speranze in una società ideale.

I movimenti come Blm sono totalitari perché omologano le diversità individuali e impongono al cittadino il modo di vivere, l’etica, la morale, e le regole. Sono movimenti che si ripetono nella storia diffondendo grandi emozioni e illudendo l’individuo che attraverso il conformismo si possa raggiungere una società perfetta.

L’esperienza millenaria mostra che non è così: i sostenitori Blm

1) non ampliano le libertà individuali e quindi anche le opportunità di intraprendere e creare;

2) non ne aumentano la prosperità.

La diversità non può e non deve essere categorizzata con criteri precisi, come quelli che distinguono la razza per esempio. Essa va promossa esaltando l’individuo che è colui che coltiva la diversità.

Più si promuove la diversità in tutte le sue forme e più si contribuisce a migliorare il confronto e quindi a potenziare la conoscenza. Più si concima la diversità e più articolato sarà il conflitto democratico attraverso il quale si organizzano le regole della convivenza (il governo della legge).

Il conformismo fomenta la cultura della discriminazione attraverso la sopraffazione di un collettivo rispetto al pensiero dei cittadini. Dalla frustrazione per l’eccessiva diversità che complica il lavoro per la convivenza nascono movimenti come Blm. Essi evitano il confronto con diversità che la storia rappresenta, per ricercare ed imporre quello che ritengono essere il modo giusto di vivere uniformando e imponendo certe diversità ed escludendone altre. Il che esprime una concezione totalitaria.

Sono proprio i movimenti come Blm a fomentare l’odio attraverso il conformismo. Non è un caso che il pensiero unico maturi soprattutto dentro l’accademia e la comunità di certi scienziati, o nei media, o in quei gruppi che si fanno promotori delle logiche del conformismo. È qui che la scienza come conflitto tra idee diverse è umiliata dalla logica politica rivoluzionaria delle comunità scientifiche a parole e non nei comportamenti.

Qui non si discriminano le persone per il colore della pelle. Si disprezza la diversità delle idee. Così chi non risponde ai canoni che il collettivo promuove, è emarginato. Sono le idee ad essere discriminate. Blm non vuole affrontare il problema del razzismo. Lo utilizza come criterio di omologazione secondo la narrazione storicista. Quello che una volta erano i proletari bianchi, sono oggi le persone con il colore della pelle diverso dal bianco. Attraverso lo scontro tra bianco e non bianco si vuole favorire la rivoluzione verso la società degli eguali.

Ma qui la diversità svanisce e di conseguenza la dinamicità, la libera iniziativa e il libero confronto tra idee da cui si sviluppano maggiori conoscenze e attraverso cui la società evolve.

L’esasperata quanto patetica apologia di questi giorni verso le persone di colore dimostra che:

1) si disconosce il tempo e quindi gli sforzi che l’umanità ha compiuto per promuovere la diversità e costruire la Società Aperta (superando il razzismo, lo schiavismo, il colonialismo, etc.);

2) non si è mai accettata la diversità ma lo si fa solo ora che è stata uniformata in un collettivo da utilizzare come strumento per la rivoluzione.

I “neri” si includono semplicemente considerandoli individui, ciascuno diverso dall’altro. Così i razzisti si dissuadono riconoscendone la diversità e non cerando di cancellarli attraverso la rivoluzione. La diversità va promossa, anche quella di chi la nega.

Per chi si affida al metodo del iberalismo non esistono persone bianche o colorate, ma persone diverse, e questa diversità va promossa e tutelata attraverso il Governo della legge. E’ un lavoro lungo, sarà pieno di fallimenti, ma va perseguito, con pazienza. Esattamente quello che i rivoluzionari dei salotti accademici non hanno. Essi vogliono il mondo giusto, subito. Non lo otterranno neanche questa volta eppure intanto danneggiano ogni maturazione e aiutano gli avversari della diversità e della società aperta.

Sono complici di fatto dei rivoluzionari dei salotti, coloro che impediscono ogni dibattito trasformandolo in occasione emotiva per fare propaganda a favore del dover essere sostenuto dal Movimento Blm.


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