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Convention, si parte. Così la sfida Trump-Biden entra nei palazzetti

A giudicare dai sondaggi, il basso profilo ‘paga’. E Joe Biden lo vuole mantenere. Se Donald Trump tuona contro i “media corrotti” e i “falsi sondaggi” e dice che i ‘fake news media’ “sono impazziti” – nulla di nuovo, alla Casa Bianca -, il candidato democratico e il suo partito progettano per agosto una convention ‘ridotta’, a misura di pandemia.

La convention democratica, che si farà a Wilwaukee (Wisconsin) dal 17 al 20 agosto, è stata infatti spostata dal Fiserv Forum, palazzetto del basket da 17 mila posti, al più piccolo Wisconsin Center, limitando la presenza a mille e invitando i delegati a non intervenire di persona.  Biden intende andare a Milwaukee per accettare la nomination, ma che ciò avvenga non è ancora deciso.

Gran parte dell’evento sarà virtuale. Ma molte indicazioni sono, per il momento, vaghe: ci saranno “trasmissioni live online di contenuti selezionati da Milwaukee e da altre località e luoghi simbolo dell’Unione”, si legge in un comunicato del partito. Non è però chiaro quanti delegati saranno presenti alla convention, chi sarà autorizzato a stare dentro l’arena, che tipo di accesso ai lavori avranno i giornalisti e quali misure di distanziamento sociale saranno richieste.

Nei giorni scorsi, il partito repubblicano aveva già deciso di sdoppiare la convention di fine agosto, dal 24 al 27, facendone una in scala ridotta nella città inizialmente scelta, Charlotte, dove solo 336 delegati lavoreranno alla piattaforma elettorale, per rispettare le misure di distanziamento sociale imposte dal governatore della North Carolina, Roy Cooper, democratico. Ma Trump farà il discorso di accettazione della nomination a Jacksonville, in Florida, uno Stato che pone meno restrizioni, nonostante l’impennata di contagi.

Il basso profilo dell’ex vice di Barack Obama è premiato dai sondaggi non solo a livello nazionale – il rilevamento del New York Times gli attribuisce 14 punti di vantaggio -, ma anche nei cosiddetti Stati in bilico: in sei di essi, è avanti in media di nove punti, ovunque almeno di sei. Sono Wisconsin (+11%), Michigan (+11%), Pennsylvania (+10%), North Carolina (+9%), Florida (+6%), Arizona (+7%): nel 2016, Trump li vinse tutti.

Le partite cruciali del 2020 sono quelle dei Grandi Laghi e della Pennsylvania: se Biden fa bottino pieno lì, rovescia il risultato del 2016, quando meno di 100mila voti complessivamente nei tre Stati contesi decisero l’assegnazione della Casa Bianca, nonostante Hillary Clinton avesse 3.300.000 voti popolari in più del suo rivale.

Dalle primarie di martedì erano venuti altri segnali che Trump non è in sintonia né con il Paese né con l’elettorato repubblicano: per la prima volta in questa campagna, suoi candidati sono stati battuti da rivali più vicini ai conservatori tradizionali. In campo democratico, invece, il largo successo – scontato – a New York di Alexandria Ocasio-Cortez e i buoni risultati altrove d’altri esponenti dell’ala radicale confermano l’influenza crescente della sinistra ‘sanderista’.

Carly Fiorina, che nel 2016 fu candidata alla nomination repubblicana alla Casa Bianca, annuncia che voterà per Biden. E Trump la deride su Twitter: “La fallita candidata alla presidenza (grazie presidente Trump!) Carly Fiorina ha detto che voterà per Joe Biden. Ha perso in modo così pesante contro di me, due volte in una campagna elettorale, che voterà per Joe. Nessun rimpianto”.

Fronte coronavirus, l’epidemia sta riprendendo vigore in oltre la metà del territorio dell’Unione: giovedì ha segnato un nuovo record nei contagi da oltre due mesi a questa parte, con oltre 37 mila casi e circa 700 decessi. Secondo i dati della Johns Hopkins University, il totale dei decessi s’avvicinava a 124.500 e quello dei contagi superava i 2.422.000, alla mezzanotte della East Coast.

Criticando l’atteggiamento ‘negazionista’ di Trump sul coronavirus e il rimbalzo dell’epidemia, e abbandonando su questo punto il basso profilo, Biden ha detto: il presidente “è come un bambino che non riesce a credere” che il coronavirus “stia accadendo proprio a lui”, denunciandone “piagnucolii e autocommiserazione, quando la pandemia è un problema di tutti noi e lui non dovrebbe frignare ma agire”.

Biden critica Trump anche per i test per il virus, che il presidente vuole diminuire perché non cresca il numero dei contagi rilevato. “I test salvano la vita e sono cruciali per riaprire la nostra economia”, mentre Trump è preoccupato dal fatto che “più sale il numero degli americani malati più lui appare in modo negativo. È preoccupato solo di apparire negativo”.

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