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Così la Ue evita l’abbraccio con la Cina. Di Maio c’è (e Pompeo ringrazia)

Il rapporto tra Europa e Stati Uniti è unico anche perché basato sulla condivisione di valori comuni. Il messaggio che il ministro degli Esteri italiano, Luigi Di Maio, affida al Consiglio Esteri Ue è netto, diretto: “Il legame transatlantico rappresenta per l’Italia e per l’Europa la più strategica delle risorse, perché ci consente di affrontare e gestire la complessità delle relazioni internazionali rimanendo sempre fedeli ai nostri valori e principi”.

La sottolineatura sui cardini valoriali dell’alleanza transatlantica è il centro del messaggio. Concetto che eleva tutto su un piano superiore rispetto alle relazioni internazionali. La condivisione di valori e principi è il cuore dei rapporti Usa-Ue, e anche Usa-Italia, e Di Maio ha rimarcato il concetto davanti a Mike Pompeo, il segretario di Stato americano invitato a partecipare alla ministeriale europea.

È una rassicurazione (lo è la stessa presenza di Pompeo per certi versi) in un momento in cui le sirene dalla Cina diventano sempre più squillanti, portandosi dietro fantomatici piani di investimento e collegamenti di vario genere. L’obiettivo cinese è in effetti costruirsi attorno un modello alternativo a quello occidentale, che Pechino vede come avverso. Un sistema sinocentrico che si muove ovunque in competizione col modello “Occidente” — che nelle relazioni transatlantiche trova il suo massimo splendore.

La riaffermazione di Di Maio è anche una rassicurazione semi-personale agli occhi di Washington e dell’Europa riguardo scatti in avanti con la Cina, ammiccamenti alla Russia, aperture all’Iran e non da ultimo indiscrezioni sulle relazioni del suo partito col regime venezuelano (mondo su cui in effetti il M5S non è mai stato troppo rigido, al di là di traffici di banconote sotto i riflettori della cronaca su cui l’inchiesta giornalistica spagnola si dovrà difendere dalle annunciate querele di Davide Casaleggio).

Le sottolineature sul modello, suoi principi ispiratori profondi delle relazioni transatlantiche — espresse non solo dall’italiano durante la riunione — sono utili soprattutto a rinsaldare un asse che in occasione dell’epidemia è stato intaccato da contrazioni isolazioniste dagli Usa e dai corteggiamenti cinesi. Il futuro di Europa e America è ancora insieme, non potrebbe essere altrimenti.

Importante sotto quest’ottica anche quello che potremmo definire come un riposizionamento da parte dell’Alto rappresentante, Josef Borrel. Non c’è ancora un accordo tra Ue e Cina sui temi della cooperazione in vista del summit di lunedì prossimo, ma “lavoreremo fino all’ultimo per trovarlo”, ha detto al termine della videoconferenza con il segretario Pompeo. Borrel ha precisato che l’atteggiamento della Cina “sullo scenario internazionale ha delle conseguenze sia sull’Unione Europea che sugli Stati Uniti, per questo tali questioni devono essere affrontate congiuntamente, come i recenti sviluppi a Hong Kong”.

“Ho suggerito di continuare un dialogo bilaterale distinto che si concentri sulla Cina e sul suo comportamento sulla scena internazionale — ha aggiunto Borrell — e spero che questo suggerimento possa essere preso in considerazione dalla controparte americana”. Pompeo ha in programma un incontro con il capo della diplomazia Cinese alle Hawai.

 

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