La riforma della polizia contro metodi violenti e comportamenti razzisti s’arena. L’epidemia da coronavirus riprende vigore e un rapporto indica che i dati potrebbero essere sottostimati di dieci volte. Ma il magnate presidente Donald Trump si preoccupa delle statue e di come celebrare il 4 Luglio, l’Independence Day, fra una settimana: si vanta su Twitter di avere firmato “un decreto molto duro per proteggere i monumenti, le lapidi, le statue e per combattere la violenza criminale”, un provvedimento che prevede “lunghi termini di carcerazione per questi atti illegali contro il nostro grande Paese!”.
E la Casa Bianca fa sapere che Trump sarà presente, il 3 luglio, al Monte Rushmore, South Dakota, monumento nazionale dove i volti di quattro presidenti, George Washington, Thomas Jefferson, Abraham Lincoln e Theodore Roosevelt, sono scolpiti nella roccia. Un luogo altamente simbolico nel pieno della campagna contro i monumenti che celebrano personaggi legati a comportamenti razzisti.
FRONTE DEL VIRUS
Fronte coronavirus, gli Stati Uniti hanno fatto registrare ieri, venerdì, l’ennesimo record consecutivo di contagi da coronavirus giornalieri, oltre 40 mila nuovi casi. Secondo i dati della Johns Hopkins University, alla mezzanotte sulla East Coast il numero dei contagi globale sfiorava i 2.468.000 e quello dei decessi superava i 125 mila. Oltre 30 Stati registrano un aumento dei contagi, dopo l’accelerazione delle riaperture: le situazioni peggiori in Florida, Texas, California e Arizona. Ma l’Amministrazione, per tramite del vice-presidente Mike Pence, resta ottimista e tranquillizzante, nonostante studi avallati dal Center for Disease Control di Atlanta dicano che i contagiati potrebbero essere dieci volte superiori a quelli censiti, tra il 5% e l’8% della popolazione.
LA TASK FORCE DI TRUMP
Trump, che ha rinunciato a un fine settimana nella sua proprietà di Bedminster, nel New Jersey, uno degli Stati più colpiti dall’epidemia, twitta: “Sono rimasto a Washington per far rispettare l’ordine”, riferendosi forse alle proteste che potrebbero rinnovarsi nella capitale federale nelle prossime ore. E chiede al segretario alla Giustizia William Barr di dare priorità assoluta alle azioni penali contro chi danneggia statue e monumenti. Il ministro – riferisce il Washington Post, che ha ottenuto un memo – ha ordinato di creare una task force dedicata a combattere “gli estremisti antigovernativi”.
POLIZIA, AL VIA LA RIFORMA
Sulla riforma della polizia, invece, c’è aria di nulla di fatto, dopo l’ennesimo scontro tra democratici e repubblicani: neppure lo sdegno per le brutali uccisioni di neri e ispanici da parte di agenti bianchi innesca un’intesa bipartisan. E Donald Trump minaccia il veto, se la proposta dei democratici dovesse diventare legge: un’ipotesi remota.
È un gioco di blocchi reciproci. I democratici al Senato, dove sono minoranza, riescono a silurare un progetto di legge repubblicano per la riforma della polizia presentato in seguito all’uccisione, il 25 maggio, a Minneapolis, di George Floyd: bocciano l’iniziativa, condivisa da Trump, ritenendola inadeguata alla situazione e ai problemi.
Il voto per avviare il dibattito in Senato richiedeva una maggioranza di 60 su 100 – i repubblicani sono 53: i democratici fanno blocco contro, deviando l’iniziativa su un binario morto.
Alla Camera, dove sono maggioranza, i democratici riescono, invece, ad approvare il loro progetto di riforma della polizia, per contrastare discriminazioni razziali e uso della forza eccessivo – 236 sì, 181 no. Ma la misura non ha alcuna possibilità di passare al Senato: alla Camera, solo tre deputati repubblicani l’hanno votata, in disaccordo con il partito e con il presidente.
I senatori repubblicani non ritengono l’iniziativa democratica neppure una base negoziale. Finirà che non se ne farà nulla. E già si aprono nuovi fronti: Trump prova a smantellare l’Obamacare, cioè la riforma della sanità di Barack Obama, per via giudiziaria, dopo avere fallito per via politica; e intanto la Camera dà per la prima volta il suo ok a fare del distretto di Washington il 51o Stato – i repubblicani sono contrari, perché significherebbe garantire ai democratici seggi facili.
SCONFITTA IN TRIBUNALE
Nelle aule di giustizia, l’Amministrazione Trump incassa due battute d’arresto: una corte d’appello della California giudica illegale l’utilizzo di una parte dei fondi del Pentagono per costruire il muro al confine col Messico; e un giudice federale ordina il rilascio, in tempi di pandemia, dei bambini immigrati detenuti con i loro genitori in centri gestiti dall’agenzia federale per il contrasto all’immigrazione clandestina.