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Chi è Enzo Franchini, l’italo-venezuelano estradato su richiesta di Maduro

La notizia dell’estradizione di Enzo Franchini in Venezuela preoccupa la comunità italiana nel Paese sudamericano. La Spagna ha deciso di approvare la richiesta di estradizione, presentata dal regime di Nicolás Maduro. L’accusa è di omicidio di un manifestante durante le proteste contro il governo nel 2017.

Il Procuratore generale venezuelano, Tarek William Saab, ha spiegato che “dando seguito all’azione del pubblico ministero del Venezuela, la camera penale prima sezione de la ‘Audiencia nacional’ spagnola ha acconsentito all’estradizione di Enzo Franchini, presunto assassino di Orlando Figueroa, bruciato vivo durante gli atti terroristici del 2017”. Questo sarebbe il secondo tentativo del regime di Maduro di riportare Franchini sul territorio venezuelano. Alla fine dell’anno scorso, la Spagna aveva respinto la prima richiesta, sostenendo che mancava la documentazione con prove del reato.

Per il quotidiano Diario de las Américas, un fatto che richiama l’attenzione “e ha allarmato gli avvocati difensori, è che la Procura si è opposta al ricorso dell’estradizione. In un testo presentato sul sito La Razón si legge che “la Procura era favorevole a non considerare l’estradizione. Ugualmente si è pronunciata la difesa di Franchini, sostenendo l’innocenza rispetto all’aggressione, e dicendo che l’accusa aveva una motivazione politica”. Lo studio di avvocati Oliver, che difende l’italo-venezuelano, ha dichiarato che “la logica è che, in qualsiasi processo, chi esercita questa accusa, chi esercita il mandato del Paese in Spagna, è la Procura”.

Franchini è stato arrestato in Spagna a luglio del 2019, sempre su richiesta della procura di Caracas, che sostiene sia responsabile dell’omicidio di Orlando Figuera, giovane di 22 anni, morto a maggio del 2017 durante una manifestazione contro il governo di Maduro all’est di Caracas. In un video si può vedere che il ragazzo è stato aggredito e dato alle fiamme. Sebbene Franchini ha riconosciuto di avere fatto parte del movimento di opposizione che ha partecipato alle proteste, smentisce il coinvolgimento nella morte di Figuera.

La Voce d’Italia, quotidiano della comunità italiana in Venezuela, spiega che “il connazionale Franchini […] sostiene di essersi limitato a trasportare in moto i feriti e coloro che, a causa dei gas lacrimogeni, avevano difficoltà a respirare”. Poi, per timore di essere arrestato in Venezuela e trasformarsi in “capro espiatorio”, si è trasferito in Spagna, dove ha vissuto prima a Valencia e poi a Madrid.

“Sembrava che la richiesta di estradizione emessa dalle autorità venezuelane dovesse restare “lettera morta” – conclude La Voce d’Italia -. La difesa non solo ha sempre insistito nell’innocenza del connazionale ma ha anche rilevato che in Venezuela non sono garantiti i diritti umani, come dimostrano i quasi 5 milioni di venezuelani emigrati e i più di 3 milioni di rifugiati. La Audiencia Nacional, invece, avrebbe deciso di estradare il connazionale, respingendo per il momento gli argomenti esposti dalla difesa che farà ricorso”.

(Foto: Ansa)


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