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Recovery fund, cammino lungo. Cos’hanno detto Merkel e Macron

“Vogliamo mettere in chiaro che l’Europa è il nostro futuro”, ha spiegato oggi la cancelliera tedesca Angela Merkel in conferenza stampa con il presidente francese Emmanuel Macron, uscito politicamente acciaccato dalle elezioni comunali di ieri che hanno fatto registrato un flop del suo partito e un successo ambientalista. I due leader si sono incontrati nel castello di Meseberg, a Nord di Berlino, alla vigilia della presidenza tedesca dell’Unione europea che inizia mercoledì. 

LA SOVRANITÀ EUROPEA…

“Viviamo in tempi difficili, sia per la pandemia sia la sfida economica, mai vista da decenni, con essa collegata”, ha spiegato la cancelliera evidenziando come l’unità tra Francia e Germania possa “dare un impulso importante” al rilancio dell’Unione europea. Nei discorsi di entrambi i leader la parola “sovranità” è stata ben presente. “La sovranità digitale dell’Europa è importante”, ha spiegato la Merkel sottolineando che Germania e Francia continueranno a “lavorare assieme” per soluzioni europee a questa crisi e alle sfide della transizione ecologica e digitale.

“Esiste un’identità europea e deve esistere una sovranità europea”, ha dichiarato invece Macron ringraziando la Germania per la solidarietà mostrata nell’emergenza coronavirus (“siamo usciti dal picco ma non dall’epidemia”, ha spiegato il capo dell’Eliseo) e sottolineando di essere il primo leader a incontrare la cancelliera dopo i lockdown. “Viviamo in un’epoca di incertezza, dobbiamo lavorare per un’Europa più unita”, ha aggiungo il presidente francese chiamando il Vecchio continente al suo “momento della verità” che, con “un risoluto impegno francotedesco”, può diventare “un momento di successo”.

I temi del semestre tedesco alla guida del Consiglio dell’Unione europea, il primo da 13 anni, vanno dal Green deal di Bruxelles alla Brexit, ma si tratterà di affrontare anche la questione migratoria e le relazioni con Cina e Stati Uniti. In cima all’agenda, però, la crisi del Covid-19 e le drammatiche conseguenze ecologiche sul vecchio continente, che hanno “sconvolto il nostro mondo”, come ha detto qualche tempo fa la stessa cancelliera. 

… E IL RILANCIO ECONOMICO

Tra i temi centrali del semestre anche il Recovery fund, il pacchetto di aiuti Next generation EU proposto dalla Commissione europea che sarà discusso nel vertice dei capi di Stato e di governo il prossimo 17 luglio. “Il Recovery fund deve aiutare i Paesi che ne hanno bisogno”, ha spiegato oggi la Merkel non nascondendo comunque che “differenze rimangono” sulla questione tra i vari Stati. Un colpo l’ha rifilato, dopo quelli all’Italia nei giorni scorsi, ai cosiddetti Frugal Four — i Paesi rigoristi Austria, Danimarca, Paesi Bassi e Svezia: “dobbiamo ricordarci che sono beneficiari netti del mercato unico”, ha detto.

“Il Consiglio europeo del 17-18 sarà molto importante, parleremo di bilancio europeo, Recovery fund e una serie di discussioni sono guidate attualmente da Charles Michel (presidente del Consiglio europeo, ndr) ma anche noi accompagniamo i suoi sforzi: speriamo di arrivare a una soluzione anche se il cammino da percorrere è ancora lungo”, ha aggiunto la cancelliera sottolineando che però che la combinazione tra bilancio pluriennale e Recovery fund rende le cose “più semplici”.

IL TERZO INCOMODO

Un tema è rimasto ai margini della conferenza stampa, ed è quello che divide Francia e Germania: la Cina. Tra gli obiettivi del semestre tedesco c’è la volontà di posizionare l’Europa “tra le grandi potenze Cina e Stati Uniti”. Sotto la presidenza tedesca la cancelliera spera ancora di far rientrare la firma dell’accordo commerciale tra Unione europea e Cina. Ma ecco cosa annotavamo su Formiche.net alcuni giorni fa con riferimento al fatto che lo spostamento dell’economica cinese verso un modello di crescita guidato dai consumi ridurrà la domanda per le esportazioni tedesche in maniera permanente.

È in questo quadro che si inserisce il summit Ue-Cina previsto inizialmente a settembre nella città tedesca di Lipsia come momento della firma dell’accordo tra i 27 e Pechino alla presenza del presidente cinese Xi Jinping. Il Covid-19 ha fatto saltare l’incontro. Berlino sta facendo di tutto affinché possa rientrare nel suo semestre di presidenza. Ma gli altri Paesi frenano: temono che, pur di fare in tempo, la Germania sia disposta a firmare senza soffermarsi troppo sui dettagli. D’altronde c’è in palio l’eredità della cancelliera Merkel, che più di una volta ha chiuso un occhio su alcuni comportamenti della Cina (basti pensare alla recente questione Hong Kong). 

IL PASSAGGIO DI CONSEGNE

Nel suo discorso con cui ha aperto la conferenza stampa la cancelliera Merkel ha espresso l’augurio che la conferenza sul futuro dell’Europa inizi con presidenza tedesca e si concluda con quella francese in agenda nel primo semestre del 2022. Un passaggio di consegne? Vedremo, intanto Macron ha ricambiato rilanciando la conferenza di Berlino come punto di partenza per la pacificazione della Libia (non senza risparmiare affondi alla Turchia e prendere le distanze dell’offensiva di Khalifa Haftar).

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