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Neo genitori, laureati, futuro

“Lavoro: in un anno si sono dimesse 37mila neo-mamme”. E quasi 14mila papà.

Lo scorso anno, prima con la proposta di legge che abbiamo curato, discusso con i corpi intermedi e presentato alla Camera con l’on Gelmini; poi con le tavole della Fondazione Bellissario avevamo ben presente questa situazione.

Nel 2019 dimissioni per 51 mila neo genitori. In sette casi su dieci a lasciare – come sappiamo- è la madre.

Siamo sicuri che il sistema Paese possa davvero far a meno del loro contributo nel mondo del lavoro?

Prendiamo anche il numero dei laureati occupati …per completare l’impietosa fotografia come dicevo in un editoriale su Il Giorno, serve alzare la domanda di competenze, abbiamo già un numero inferiore dal lato offerta, se le aziende non sanno fare il salto, Italia precita ogni anno nelle classifiche, (per rimanere su un piano teorico, tangibile nelle piccole e grandi realtà che abbiamo tutti i giorni sotto gli occhi).
Nella media Ue la percentuale di laureati con un’occupazione è all’80%, mentre in Germania, Olanda, Svezia si viaggia attorno o sopra il 90%. L’Italia si ferma al 58,7%, ultima in classifica, meglio Grecia e Spagna.
L’Italia si sta – per finire – restringendo. A dircelo gli indicatori demografici annuali dell’Istat.
In una penisola meno abitata, più vecchia e più povera, abitano i quattro protagonisti del mio primo romanzo. Ma forse questo non lo dovevo ancora dire.



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