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Spazio, l’Italia (con gli Usa) sale sulla Axiom Station

Ci sarà anche l’Italia sulla prima stazione spaziale commerciale in orbita intorno alla Terra. Quando l’attuale Iss cesserà la sua vita operativa, infatti, sulle nostre teste viaggerà l’avamposto affidato dalla Nasa ad Axiom Space. Per i suoi due moduli principali, l’azienda di Houston ha scelto Thales Alenia Space, la joint venture tra Leonardo e Thales. “È un passo importante verso destinazioni spaziali commerciali indipendenti – ha spiegato l’amministratore delegato per l’Italia Massimo Claudio Comparini – e verso la promozione di una crescita economica forte e competitiva legata all’utilizzo dell’orbita terrestre bassa”.

LA PRIMA STAZIONE COMMERCIALE

L’accordo rientra nella formula Atp, acronimo per “autorizzazione a procedere”. Riguarda l’avvio dello sviluppo di due moduli pressurizzati per la futura stazione spaziale commerciale realizzata dalla texana Axiom Space. È a questa azienda che la Nasa ha assegnato lo scorso gennaio l’innovativo progetto. Dalla seconda metà del 2024, i moduli di Axiom verranno collegati al Nodo 2 dell’attuale Stazione spaziale internazionale (Iss), ampliandone abitabilità e utilizzo. Una volta che la Iss concluderò la sua vita operativa, il segmento di Axiom si staccherà, iniziando la sua esperienza di “stazione commerciale autonoma”.

IL PROGETTO DELLA NASA

In base all’accordo con la Nasa, Axiom garantirà da ottobre 2021 anche un massimo di due trasferimenti all’anno di astronauti (o privati) sull’Iss, nell’ambito del più ampio piano statunitense per riconquistare piena autonomia nell’accesso all’avamposto spaziale, un progetto inaugurato poche settimane fa con il lancio da Cape Canaveral della Crew Dragon di SpaceX. Un lancio che ha manifestato anche il trend seguito da Axiom: la commercializzazione dello Spazio, con un ruolo sempre più rilevante da parte delle aziende private.

IL RUOLO DI THALES ALENIA SPACE

A bordo della Axiom Station ci sarà anche Thales Alenia Space. Grazie all’esperienza comprovata in moduli pressurizzati (tra cui il suddetto Nodo 2 della Iss, nonché la cupola da cui gli astronauti vedono la Terra), la joint venture franco-italiana avrà la responsabilità di progettazione, sviluppo, assemblaggio e test della struttura primaria e del sistema di protezione da micro meteoriti e detriti, sia per l’Axiom Node One (AxN1) sia per il Modulo Abitativo (AxH), i primi due elementi della stazione commerciale che verrà messi in orbita. “Grazie alla sua ineguagliabile competenza nella realizzazione di moduli pressurizzati, Thales Alenia Space è un partner insostituibile per tutte le missioni di esplorazione umana e dello spazio profondo”, ha detto Walter Cugno, vice presidente Space ed Exploration dell’azienda. “Sono fiducioso – ha aggiunto – che questa collaborazione con Axiom aprirà nuovi orizzonti rivoluzionando la presenza umana nell’orbita terrestre bassa”.

AMBIZIONI STELLARI

“La sinergia con l’intero ecosistema spaziale, dalle istituzioni governative alle agenzie internazionali, fino alle società private – ha rimarcato l’ad Comparini – pone Thales Alenia Space al cuore stesso del sistema industriale”. Insieme ad Axiom, ha aggiunto, “siamo entusiasti di prendere parte a questa nuova iniziativa mirata allo sviluppo di un nuovo mercato basato su destinazioni spaziali commerciali”. L’obiettivo della partnership, ha aggiunto il ceo di Axiom Michael Suffredini (per dieci anni a guidare il programma Iss della Nasa), è “costruire la prossima fase dell’insediamento umano nell’orbita terrestre bassa, partendo da una base già comprovata; i primi due moduli della Stazione spaziale commerciale Axiom serviranno da punto di partenza di un prospero futuro commerciale nello Spazio”.

VERSO LA LUNA…

Le ambizioni italiane già eccedono comunque la bassa orbita terrestre, sempre nel solco della collaborazione con gli Stati Uniti. L’attenzione è tutta per Artemis, il programma con cui la Nasa punta a riportare l’uomo sulla Luna entro il 2024, questa volta per restarci tra una base sul polo sud e una piattaforma orbitante, il Lunar Gateway. L’obiettivo italiano è partecipare sfruttando il doppio canale già valido per la Iss: quello dell’Agenzia spaziale europea (Esa) e quello dei rapporti bilaterali con la Nasa. Non a caso, tra i temi in agenda del recente incontro del Comitato interministeriale presieduto dal sottosegretario Riccardo Fraccaro c’era anche una Strategia di lungo periodo di collaborazione con gli Usa.

…E OLTRE

D’altra parte, l’ultima ministeriale dell’Esa (che ha visto il rinvigorito impegno italiano) ha dato luce verde al programma I-Hab guidato da Thales Alenia Space e destinato a realizzare un modulo abitativo per il Lunar Gateway. Nel frattempo, l’Italia sarà già a bordo della prima missione del programma Artemis. Prevista per il prossimo anno, vedrà il veicolo Space Launch System e la capsula Orion passare intorno alla Luna, senza equipaggio. A monitorarlo ci sarà ArgoMoon, il piccolo satellite realizzato dalla torinese Argotec, unico europeo a bordo della missione. L’azienda ha da poco presentato Andromeda, un’intera costellazione di nano-satelliti per supportare le future attività sul nostro satellite naturale. Orbitando intorno alla Luna, potrà offrire accesso alla connessione dati in tempo reale ad agenzie spaziali e ad altri enti istituzionali che saranno impegnati in missioni scientifiche e tecnologiche.

I LANDER

In più, alla fine di aprile, la Nasa ha selezionato i tre progetti che andranno avanti nello sviluppo del prossimo lander per il satellite naturale, stanziando per loro 957 milioni di dollari fino a febbraio 2021. Sono guidati rispettivamente da SpaceX, Blue Origin e Dynetics. Con quest’ultima c’è anche Thales Alenia Space, chiamata a lavorare sulla capsula che ospiterà l’equipaggio nel sistema di allunaggio (Hls).

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