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Donbass, tra l’accordo di tregua e la preghiera di Papa Francesco

Sembrerebbe essere arrivata finalmente la tregua nel Donbass. Da domani entrerà in vigore il cessate il fuoco sulla linea di conflitto della regione, dopo l’accordo siglato tra rappresentanti del Gruppo di contatto trilaterale a Minsk.

In un comunicato diffuso dalla presidenza di Ucraina, si legge che “la svolta nel lavoro del Gruppo di contatto in questo ambito è il risultato del lavoro efficace della delegazione ucraina con il sostegno dei nostri partner internazionali a Berlino e Parigi, nonché il lavoro di consulenti politici e ministri degli Esteri dei paesi che partecipano al Formato Normandia”.

Alle riunioni del Gruppo di contatto trilaterale impegnato nella mediazione con l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, sono state accordate le misure per rafforzare il cessate il fuoco e cercare una soluzione viabile al conflitto armato nel Donbass.

All’accordo si sono aggiunte le forze di difesa dell’autoproclamata Repubblica popolare di Luhansk (Lpr), che hanno dichiarato oggi di aver emesso un ordine esecutivo sull’adesione al cessate il fuoco generale sulla linea di conflitto del Donbass. “In linea con gli accordi sulle misure di controllo aggiuntive del cessate il fuoco – ha dichiarato il portavoce di Lpr, Yan Leschenko -, le milizie del popolo Lpr hanno emesso un ordine che è stato applicato a tutte le unità e a tutti i militari”.

Il cessate il fuoco ha anche trovato spazio nell’Angelus di oggi a Roma. Ai fedeli, Papa Francesco ha detto di avere appresso “che un nuovo cessate-il-fuoco riguardante l’area del Donbass è stato recentemente deciso a Minsk dai membri del gruppo di contatto trilaterale. Mentre ringrazio per questo segno di buona volontà volto a riportare la tanto desiderata pace nella martoriata regione, prego perché quanto concordato sia finalmente messo in pratica anche attraverso un effettivo processo di disarmo e di rimozione delle mine”. “Solo così – ha aggiunto il San Padre – si potrà ricostruire la fiducia e porre le premesse per una riconciliazione tanto necessaria e tanto attesa dalla popolazione”.

È dal 2014 che tutta l’area orientale dell’Ucraina è in conflitto, in seguito all’operazione militare che cerca di riprendere il controllo della regione dalle milizie delle autoproclamate repubbliche di Donetsk e Luhansk, che sostengono l’indipendenza del Donbass.

Con l’accordo raggiunto a Minsk c’è l’impegno del ritiro degli armamenti dalla linea di contatto nell’Ucraina orientale; lo scambio dei prigionieri e l’attuazione di riforme costituzionali per lo statuto speciale delle autoproclamate repubbliche. A guardare con attenzione lo svolgersi della situazione, che resta tesa nonostante l’accordo, è il Formato Normandia, formato dalla Francia, Germania, Russia e Ucraina.


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