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Vince Duda, perde l’Ue. Il voto in Polonia letto da Gawronski

È ufficiale, il presidente della Polonia, Andrzej Duda, è stato rieletto. Il candidato liberale Rafal Trzaskowski ha ammesso la sconfitta alle urne e con un tweet fatto le congratulazioni al vincitore che ha vinto ieri il ballottaggio di ieri ottenendo il 51,1% dei consensi.

Un risultato che dimostra la spaccatura del Paese, con i giovani, le grandi città e la Polonia occidentale a favore di Trzaskowski, sindaco di Varsania, e il resto del Paese con il candidato ultraconservatore Duda. L’affluenza alle urne è stata particolarmente alta, con il 68% degli elettori che si è recato a votare.

Ma c’è chi considera che questo voto un’occasione persa, specialmente per l’Europa. Jas Gawronski, a lungo corrispondente Rai a Varsavia e Mosca, già parlamentare europeo, ha spiegato in una conversazione con Formiche.net che quando queste contese si perdono per pochi voti l’amarezza è ancora maggiore. Si pensa che, se ci fossero stati sforzi ulteriori, il risultato sarebbe stato diverso: “Purtroppo la Polonia continuerà ad essere quello che è, quello che è stato fino adesso: un Paese illiberale, un Paese distante dall’Europa, un Paese che si differenza non per lati positivi, ma per delle caratteristiche negative”.

Un risultato che riguarda anche l’Europa, che in questa modo ne esce indebolita. “C’è una certa idea di Europa che unisce tutti i Paesi – sostiene Gawronski -, ma tra questi non c’è la Polonia perché ha idee diverse, dalle corti ai controlli sui media. L’Europa poteva rafforzarsi con un risultato diverso, invece, rimane quello che è: un’Unione che non è completa perché dentro ci sono Paesi che hanno ideologie diverse dalla maggioranza”.

Il voto in Polonia, avverte l’esperto – potrebbe rafforzare altre formazioni politiche di taglio nazionalista in Europa: “Immagino che in Ungheria in molti siano felici di questa vittoria. Certamente i movimenti populisti da un risultato del genero traggono conforto”.

E che dicono Oltreoceano? “Per gli Stati Uniti la Polonia è importante – sottolinea Gawronski – in funzione anti-Putin, anti-Russia, qualsiasi governo ci sia. Non mi sembra che le recenti prese di posizione americana abbiano tenuto in considerazione il tipo di governo che c’è”. Per Gawronski gli Stati Uniti non sono quelli di una volta, “avallano e trangugiano” qualsiasi situazione. “Una volta, venivano presi come esempio di moralità, costituzionalità, ordine e progresso. Oggi gli Stati Uniti non sono più un esempio da imitare, come lo sono stati per secoli”.

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