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Assist Ue all’Italia. Con i confini chiusi Iran Air rimane a terra

Nei giorni scorsi noi di Formiche.net avevamo tentato di prenotare un biglietto aereo Teheran-Rimini, nuova tratta della compagnia aerea di bandiera iraniana Iran Air. Niente da fare, né al telefono né online. Il collegamento, il cui avvio era previsto per mercoledì primo luglio, non compare sul sito web del vettore e neppure su FlightRadar24.com, che monitora i voli in programma da qui a una settimana. 

Che cosa succede, dunque? A giugno AIRiminum 2014, società che gestisce lo scalo della riviera romagnola, aveva siglato un accordo con Iran Air, in questi mesi di Covid-19 al centro delle accuse — anche della popolazione locale — per non aver chiuso i collegamenti con la Cina rendendo la Repubblica islamica l’epicentro della malattia nel Medio Oriente. Obiettivo dell’accordo: avviare dal primo luglio fino al 24 ottobre di quest’anno un collegamento di linea tra l’aeroporto internazionale Federico Fellini di Rimini-San Marino e lo scalo Teheran-Imam Khomeini. Erano previsti tre voli settimanali (lunedì, mercoledì e sabato) operati dalla compagnia che già collega Teheran con Roma e Milano.

L’UE CHIUDE LE FRONTIERE ALL’IRAN…

I voli dovranno attendere ancora, però, visto che nella lista dei 15 Paesi a cui l’Unione europea ha deciso di aprire le frontiere da mercoledì scorso non figura l’Iran, che nelle ultime ore ha superato le 11.000 vittime ufficiali (anche se molti, cittadini, organizzazioni e persino deputati, dubitino dei numeri del regime) e teme una seconda ondata. Come raccontato da Formiche.net, l’elenco dei Paesi sicuri, stilato sulla base delle curve di contagi e vittime, verrà aggiornato ogni due settimane alla luce degli sviluppi della pandemia (per ora esclusi, tra gli altri, anche Brasile, Russia e Stati Uniti). Ecco perché Iran Air dovrà aspettare ancora una decina di giorni prima di sapere se potrà effettuare il collegamento. Per questo, il primo volo potrebbe non avvenire prima di sabato 18 luglio.

… COSÌ ROMA PUÒ RESTARE A GUARDARE

Nel caso di Mahan Air, compagnia aerea iraniana sanzionata dagli Stati Uniti per i suoi legami con il terrorismo dei Pasdaran e lasciata a terra dall’Enac (sentita la Farnesina) soltanto nel dicembre scorso, si erano resi necessari pressanti inviti statunitensi per convincere l’Italia a revocare l’autorizzazione. A inizio ottobre, incontrando il ministro degli Esteri Luigi Di Maio a Roma, il segretario di Stato americano Mike Pompeo disse: “Abbiamo parlato oggi di rimuovere la licenza aerea della compagnia iraniana Mahan Air”.

Nell’occasione dei voli Teheran-Rimini di Iran, invece, il governo italiano ho potuto godere dell’assist servitogli dall’Unione europea. E così è ancora senza risposta l’interrogazione a risposta scritta presentata da Antonio Zennaro (primo firmatario), Fabiola Bologna e Michele Nitti (Misto – Popolo protagonista – Alternativa popolare) al premier Giuseppe Conte, al ministro della Salute Roberto Speranza e a quello delle Infrastrutture e dei trasporti Paola De Micheli. Dall’interrogazione emergono due elementi, come spiegato da Formiche.net nei giorni scorsi: il rischio di nuovi contagi da Covid-19 e il pericolo per la sicurezza nazionale (“La Iran Air risulta essere inserita nella lista delle sanzioni americane, così come la Mahan Air, fermata in Europa per i suoi rapporti con i Pasdaran iraniani”, si legge).

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