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La guerra dei fagioli. Così Trump e Ivanka sfidano la sinistra radical

Sempre chiare le priorità di Donald Trump: c’è l’epidemia che batte record di contagi ogni 24 ore e l’economia che annaspa, ma lui un giorno licenzia il manager della sua campagna e il giorno dopo va, insieme alla prima figlia Ivanka, alla “guerra dei fagioli” in nome del voto ispanico e se la prende con TikTok, temibile strumento di spionaggio cinese. Quanto al coronavirus, ha un’idea “alla Bolsonaro”: non potendo migliorare la situazione, ne limita i dati.

Intanto il suo rivale Joe Biden, che lo stacca nei sondaggi, lo sta rimontando sul fronte finanziario: la campagna democratica ha iniziato il mese di luglio con 242 milioni di dollari in cassa, riducendo così il gap da quella di Trump (295 milioni). Le cifre sono fornite dal New York Times.

Inoltre, il libro anti-Trump scritto da sua nipote Mary Trump ha venduto quasi un milione di copie nel primo giorno ed è saldamente in testa alla classifica dei volumi di maggior successo su Amazon. Il libro, intitolato in italiano ‘Troppo e mai abbastanza: come la mia famiglia ha creato l’uomo più pericoloso del mondo”, è un atto d’accusa nei confronti dello zio e soprattutto del nonno, descritto come un “sociopatico” che avrebbe rovinato – non finanziariamente – l’intera famiglia.

Le cronache dell’epidemia segnalano l’ennesimo record giornaliero di contagi, anche se le cifre oscillano a seconda delle fonti tra 68.500 e 74.000 – il dato più alto è del NYT. I decessi giovedì sono stati quasi mille. Secondo i dati della John Hopkins University, il totale dei contagi superava, alla mezzanotte sulla East Coast, i 3.576.000, quello dei decessi i 138.000.

La risposta di Trump all’aggravarsi della situazione è proprio “alla Bolsonaro”: interviene sui dati, invece che sul fenomeno. Il Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc) non ha più le formazioni provenienti dagli ospedali Usa sui nuovi casi che richiedono il ricovero: niente cifre su ospedalizzazioni, disponibilità di letti nei vari reparti, fornitura di respiratori artificiali, mascherine o materiali protettivi per il personale sanitario e i malati stessi.

Tiene però banco sui media “la guerra dei fagioli”, che evoca nel nome un romanzo di Louis Pergaud dalle molte trasposizioni cinematografiche, ‘La guerra dei bottoni’. Claudio Salvalaggio sull’Ansa la racconta così: “Tutto inizia giorni fa, quando Robert Unanue, amministratore delegato di Goya, icona alimentare della comunità ispanica, ha pubblicamente elogiato Trump in un evento pro latinos alla Casa Bianca. ‘Siamo davvero benedetti ad avere un leader come il presidente Trump’, ha detto Unanue”.

“I social hanno reagito subito lanciando una campagna di boicottaggio dei suoi prodotti, ricordando la retorica incendiaria del magnate contro gli ispanici, con i messicani accusati di essere “stupratori e trafficanti di droga”. Tra i promotori del boicottaggio Alexandria Ocasio-Cortez, star democratica di origini portoricane, popolarissima tra i latinos. In ballo ci sono i loro voti alle prossime elezioni, contesi fra Trump e Biden”.

“Unanue si rifiuta di scusarsi e accusa sulla Fox la campagna #BoycottGoya di attentare alla sua ‘libertà di espressione’. A questo punto, scendono in campo prima Ivanka e poi il padre. La figlia posta sul suo account Twitter personale una foto in cui sorride tenendo in mano un barattolo Goya di fagioli neri con lo slogan (della stessa azienda) in inglese e in spagnolo “Se è Goya, deve essere buono”. Gruppi di controllo del governo e commentatori sui social l’hanno subito accusata di avere violato le regole etiche che vietano ai dipendenti federali di fare pubblicità commerciale”.

“Il padre presidente ha voluto raddoppiare. “La macchina del fango della sinistra radicale si è ritorta contro, la gente sta comprando Goya come pazza!”, ha twittato, postando una foto in cui appare seduto alla sua scrivania nello Studio Ovale con allineate davanti confezioni di vari prodotti Goya e i pollici alzati in segno di approvazione”.

Padre e figlia sono anche finiti nel mirino del programma comico Saturday Night Live. “Siamo dentro una violenta pandemia e lui sta facendo le prove per Supermarket Sweep”, programma quiz cronometrato in un supermercato, ha ironizzato il conduttore Jimmy Fallon. “Purtroppo, dopo che Ivanka ha twittato in spagnolo, Trump l’ha immediatamente espulsa”.


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