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Huawei out. Così Boris Johnson caccia la Cina dal 5G

Il Regno Unito ha deciso di escludere il colosso cinese Huawei dalle forniture 5G da fine 2020.

Lo ha annunciato Oliver Dowden, segretario di Stato al Digitale, intervenendo alla Camera dei Comuni. Dowden ha spiegato come il dietrofront (a inizio anno, infatti, il governo di Boris Johnson aveva concesso alla società di Shenzhen partecipare alla realizzazione della parte non-core dell’infrastruttura 5G del Paese, non oltre però il 35 per cento) sia il risultato di un’indagine del National Cyber Security Centre alla luce delle sanzioni imposte a maggio dagli Stati Uniti sui microchip.

In mattinata, prima dell’annuncio ufficiale, Lord Browne, il presidente del ramo britannico di Huawei oltre che ex direttore generale di BP, aveva annunciato le dimissioni prima della scadenza del suo mandato (lascerà formalmente l’incarico a settembre).

I TIMORI PER LA SICUREZZA

Secondo quanto deciso dal governo di Londra, dopo il 31 dicembre di quest’anno i fornitori di telefonia mobile del Regno Unito non potranno acquistare nuove apparecchiature Huawei ed entro il 2027 dovranno anche rimuovere tutte le componentistiche 5G dell’azienda cinese dalle loro reti.

“Il Regno Unito non può più essere sicuro di poter garantire la sicurezza delle future apparecchiature Huawei a causa delle sanzioni”, ha spiegato Dowden che ha riconosciuto che la scelta comporterà un ritardo nell’implementazione della rete di quinta generazione (di due-tre anni, a un costo che potrebbe toccare i 2 miliardi di sterline).

“Non è stata una decisione facile, ma è quella giusta per le reti di telecomunicazioni del Regno Unito, per la nostra sicurezza nazionale e la nostra economia, sia adesso che a lungo termine”, ha detto il segretario. Che ha spiegato, inoltre, che poiché le sanzioni statunitensi riguardano solo le apparecchiature futuro, il governo non ritiene necessaria la rimozione delle apparecchiature 2G, 3G e 4G fornite da Huawei.

“Paesi di tutto il mondo sono diventati pericolosamente dipendenti da troppo pochi fornitori”, ha spiegato ancora il segretario Dowden facendo appello a “una coalizione internazionale con i partner Five Eyes a lavorare su obiettivi condivisi sul 5G”.

USA SODDISFATTI

Gli inviti statunitensi sembrano quindi aver dato i loro frutti a Londra. Lo stesso non si può dire dell’offensiva diplomatica lanciata da Pechino, i cui diplomatici nel Regno Unito hanno più volte minaccia ripercussioni in caso di esclusioni di Huawei dal mercato britannico.

… RIBELLI TORY UN PO’ MENO?

Tra i ribelli del Partito conservatore c’è qualcuno soddisfatto. Come Damian Green, ex numero due di Theresa May a Downing Street e uno dei più accessi avversari di Huawei.

Ma i silenzi di molti dopo l’annuncio lasciano pensare che non tutti siano soddisfatti. Quella data, 2027, sembra troppo in là.


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