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Il bando Uk non ferma Huawei. Ecco come scommette su un’azienda “spia”

Zitta zitta, nonostante il divieto impostole sul 5G dal governo britannico, Huawei continua a insinuarsi nel Regno Unito. Oggi il Times di Londra — quotidiano dell’orbita murdochiana, che molto spazio ha offerto nelle settimane scorse al fronte dei ribelli che si oppongono alla tecnologia cinese — rivela che tra l’ottobre 2018 e l’ottobre 2019 il colosso di Shenzhen, attraverso Huawei Technologies Cooperatief, ha acquisito il 20 per cento di Vision Semantics, un’azienda britannica che utilizza l’intelligenza artificiale per individuare criminale in mezzo alle folle. I suoi algoritmi identificano le persone non soltanto dal viso ma anche da vestiti, altezza e oggetti che portano con sé. Sul suo sito web della società, nata dalla Queen Mary University di Londra, si legge che la tecnologia di “ricerca e apprendimento” può identificare le persone “anche se non c’è un’immagine chiara del viso, l’illuminazione è scarsa o il soggetto è parzialmente coperto”.

Il Times sottolinea due elementi. Il primo: “Come molte università britanniche, la Queen Mary ha preso con entusiasmo i soldi da Huawei”. La seconda: “La tecnologia” di Vision Semantics “può avere applicazioni sinistre, visto che la Cina è nota per la sorveglianza di massa. Ha usato le telecamere a circuito chiuso con l’intelligenza artificiale per tracciare e controllare la popolazione uigura e cacciare i manifestanti a Hong Kong”.

Quest’ultimo punto in particolare è tra i dubbi che molti ribelli tory continuano a nutrire dopo il dietrofront del governo di Boris Johnson sul ruolo di Huawei nel 5G. Una mossa che, rivela oggi l’Observer, il governo britannico ha cercato di spiegare in questi giorni a Huawei nel corso di “intense discussioni”, come dettata da ragioni “geopolitiche” dopo le pressioni del presidente statunitense Donald Trump. 

Come ha spiegato ieri a Formiche.net l’ex leader del Partito conservatore Iain Duncan Smith, “ci sono grandi problemi con Huawei relativi ai diritti umani che il governo non sta semplicemente affrontando, oltre al loro ruolo e al coinvolgimento nella repressione degli uiguri e nel ricorso al lavoro forzato”. Questo, assieme alle tempistiche con cui il Regno Unito dirà addio a Huawei e al ruolo del colosso nel 3G e nel 4G, rappresentano secondo il deputato tory “tre temi che dovranno essere affrontati in autunno”, quando i deputati rientreranno alla Camera dei Comuni.

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