Nonostante ci sia ancora (purtroppo) chi non riesce a farsene una ragione, sulle paritarie – alla fine – ha prevalso il “senso civico”. Il sì della commissione bilancio ha raddoppiato i fondi, che andranno ad aiutare le famiglie fiaccate dal covid che faticano a pagare le tasse e le rette.
Si tratta di 300 milioni che permetteranno di aiutare 12mila realtà, 900mila famiglie, 180mila dipendenti. Per la prima volta (quasi) tutti i partiti sostengono la libertà di scelta educativa.
L’emendamento “aumento del contributo per i servizi educativi e le scuole dell’infanzia” ha permesso di passare dai 65 milioni iniziali a 150 milioni di euro per arrivare all’ultimo salto a 300. Una trattativa lunga, caratterizzata però da uno stile dialogico propositivo e onesto, che ha raccolto in Commissione il favore di tutte le forze politiche.
Lo consideriamo un primo passo di grande valore civile e sociale in quanto chiarisce per sempre e a tutti che la scuola paritaria è pubblica al pari della scuola statale fondamentali entrambe al sistema scolastico italiano che si conferma un sistema plurale.
In questi mesi, 120 giorni di maratona per la famiglia, è evidente che tutti quanti abbiamo contribuito a riscrivere la grammatica della scuola italiana: i genitori hanno il diritto ad agire la propria responsabilità educativa senza alcuna discriminazione economica; da qui la necessità di garantire il diritto di apprendere degli studenti e il diritto di insegnamento dei docenti cessando ogni discriminazione economica.
A vent’anni dalla parità era necessario riporre le fondamenta da cui ripartire.
E l’appoggio di tutte le forze politiche Pd-Iv-Leu con le opposizioni FI-Lega-Fdi-Udc-Cambiamo-NCI-PdF; mancano solo i 5 Stelle, che ci auguriamo possano aprirsi ad un confronto segnano un punto dal quale ripartire per completare il percorso autonomia, parità e liberà di scelta educativa.
Una maggioranza politica conseguente anche all’impegno di tanti cittadini che con un chiaro senso civico hanno offerto soluzioni concrete, che hanno scelto di lanciare ponti ad intra e ad extra chiedendo ai politici azioni trasversali.
Una modalità che rimanda allo stile di una cittadinanza attiva e seria che non ha interesse che i politici litighino capace di richiamare la politica che si riscopre la più alta forma della carità.
Guardiamo con fiducia a questi passi mentre lunedì sei luglio il Dl Rilancio approda alla Camera e continua il nostro impegno affinchè si proceda completi il percorso.
Quali i passi successivi?
1. E’ necessario approvare nelle aule del Parlamento gli altri 6 emendamenti e, in particolare, quello relativo alla detraibilità integrale del costo delle rette versate dalle famiglie alle scuole pubbliche paritarie nei mesi di sospensione della didattica, con tetto massimo di 5.500 euro (che è il costo standard di sostenibilità per allievo): ciò sanerebbe anni di discriminazione subita dai genitori, dagli alunni e dai docenti. Non si tratta di un favore ai ricchi: tutt’altro! I numeri parlano con la loro schiacciante evidenza.
2. E’ importante l’intervento delle Regioni, Province e Comuni perché intervengano a supporto con l’esonero dal pagamento dei tributi locali (alcuni Comuni si sono già adoperati in tale senso) per il 2020 causa emergenza Covid-19; finanziamento della didattica a distanza e pulizie straordinarie; intervento per il comparto 0-6 anni.
3. E, infine, è necessario a livello locale siglare “Patti di comunità” con le scuole paritarie, utilizzando le 40.749 sedi scolastiche statali e le 12.564 sedi paritarie per consentire agli 8.466.064 studenti di ritornare in classe in sicurezza. Si dia a queste famiglie una quota capitaria pari al costo standard di sostenibilità per allievo (da modulare per corso, e che va da 3.500 euro per la scuola dell’infanzia a 5.800 euro per la scuola secondaria di 2° grado, con una media di 5.500 euro), consentendo la libera scelta della scuola.
E’ necessario avviare ora queste interlocuzioni con le singole regioni, e i comuni. Il ruolo dei cittadini è fondamentale.
La scuola paritaria ha dato la propria disponibilità ora occorre agire a livello locale presso le Regioni e i singoli direttori degli Uffici scolastici regionali impegnati a far ripartire la scuola pubblica statale e paritaria.
Allo scopo si segnala anche lo studio scientifico, offerto in queste ore al Parlamento e al Governo, pubblicato, il due luglio scorso dall’Istituto Bruno Leoni, Il costo standard come soluzione al distanziamento sociale. Lo studio di Alfieri e Vitale offre proposte concrete perché le scuole paritarie siano utili di fronte ai drammatici problemi di tutta la scuola italiana in questo momento. (Scarica lo studio Gratuitamente)