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La Lega si schiera davanti all’ambasciata cinese per difendere Hong Kong

La Lega ha organizzato un flash mob davanti all’ambasciata cinese a Roma, questo pomeriggio alle 16, per ribadire la solidarietà a Hong Kong. “Per la tutela dei diritti e delle libertà, contro le violenze, repressione e menzogne del regime comunista cinese”, ha detto il leader Matteo Salvini che già in mattinata si era espresso contro le politiche cinesi: “Leggi liberticide, centinaia di arresti, violenze, persecuzione delle idee, morte: dopo il virus che ha infettato il mondo, il regime comunista cinese conferma il proprio volto spaventoso con la repressione di Hong Kong”, aveva detto il leader della Lega. Che aveva anche aggiunto: “Il governo italiano ha il dovere di prendere una posizione chiara e inequivocabile. L’Iran che minaccia Israele, il Venezuela che affama e tortura, la Cina che contagia, massacra e aggredisce Paesi e ricchezze: troppi silenzi, troppi errori, troppa paura. Cosa c’è sotto? Solo incapacità e pavidità o anche altro? L’Italia deve rialzare la testa”.

Così l’onorevole Stefano Lucidi, membro della commissione Esteri della Camera.

Ieri, intervistato da Formiche.net, Paolo Formentini, deputato della Lega e vicepresidente del commissione Esteri della Camera (presente oggi davanti all’ambasciata cinese), aveva puntato il dito contro il Movimento 5 stelle: “Auspichiamo che anche il Movimento 5 stelle partecipi ai lavori dell’Alleanza interparlamentare sulla Cina”, aveva spiegato. “Ma le parole di oggi del sottosegretario agli Esteri, Manlio Di Stefano, non lasciano presagire nulla di buono”, aveva aggiunto con riferimento a quel “la Cina su Hong Kong sta sbagliando soprattutto i modi” detto dal deputato pentastellato.

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Poche settimane fa Salvini, in una lunga intervista con Formiche.net, aveva risposto così a una nostra domanda sulla legge sulla sicurezza nazionale imposta dalla Cina su Hong Kong. Sono affari interni di Pechino o riguardano anche l’Italia? “Nel 1939 probabilmente ci si chiedeva negli stessi termini se Danzica fosse affare di Berlino o riguardasse il mondo intero. Sappiamo com’è andata a finire…”.


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