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Supermercati Megasis, ecco il volto dell’Iran in America latina

In un momento di profonda e preoccupante carestia, in Venezuela apre un grande negozio alimentare, il primo di una serie. A prima vista sarebbe una buona notizia per le dispense dei venezuelani, ma dietro a quest’iniziativa – in apparenza commerciale – si nasconde la strategia geopolitica del regime di Nicolás Maduro di stringere ancora i legami con l’Iran.

Il fatto è che la catena di supermercati Megasis fa parte di una franchigia iraniana. Con più di 2.500 prodotti iraniano, ieri è stato inaugurato a Caracas il primo supermercato Megasis in America latina. All’inaugurazione ha partecipato l’ambasciatore iraniano in Venezuela, Hojjatolla Soltani, insieme all’imprenditore Issa Rezaei, proprietario di 700 sedi di Megasis in Iran, da quanto si legge sul sito Efecto Cocuyo.

Il supermercato si chiama Megasis in onore agli iraniani caduti sul campo di battaglia nell’omonima isola, nella frontiera con l’Iraq, nella guerra tra il 1980 e il 1988. “Questo nome è sacro per noi e per questo l’abbiamo messo al supermercato Megasis, per i martiri”, ha spiegato il proprietario. Per la comunità musulmana in Venezuela ci sarà una grande offerta di carne e pollo della marca Halal.

“Questo business è vincere-vincere”, ha detto Rezaie. I nostri nemici non permettono nessun tipo di cooperazione tra noi, ma non possiamo restare senza fare niente. Questi prodotti non violano diritti umani, sono di prima necessità”. L’imprenditore ha spiegato che questo supermercato rompe il blocco imposto dagli Stati Uniti all’Iran e il Venezuela.

Rezaie ha una lunga storia come imprenditore delle compagnie di proprietà dell’Irgc (Corpo di Guardia Rivoluzionaria Islamica, ente sanzionato dalle autorità americane per presunto finanziamento ad organizzazioni terroristiche). L’imprenditore ha puntualizzato che ci “possono esserci diverse interpretazioni della nostra presenza qui, ma il nostro obiettivo principale è commerciale”. L’investimento, in questa prima fase, è stato di più di 10 milioni di dollari.

Secondo il quotidiano The Wall Street Journal, il supermercato Megasis appartiene all’esercito iraniano e, come sostengono alcuni analisti e oppositori al regime di Maduro, potrebbe essere semplicemente una facciata per coprire il centro di operazioni ed espandere l’influenza di Teheran nella regione, nonché riciclare denaro del narcotraffico e giustificare il contrabbando di oro.

Megasis è nelle proprietà della catena Éxito, Bicentenario e Tiendas Clap, che apparteneva al presunto prestanome di Maduro, il colombiano Alex Saab, arrestato a Capo Verde con l’accusa di corruzione e riciclaggio, in attesa di estradizione agli Usa. Il Wsj sostiene che il Megasis è legato al programma di missili iraniani, tramite l’esercito: “Rafforza la posizione di Teheran in Occidente, in proporzione all’aiuto che chiede il Venezuela, includendo il petrolio dell’Iran e l’assistenza dell’industria energetica in Russia”. Alcuni funzionari americani ed esperti di Iran credono che il governo iraniano usa le compagnie sotto il suo controllo per evadere sanzioni e finanziari programmi di armi.

Tra gli scafali di Megasis ci saranno prodotti della compagnia Ekta, un’impresa che, ufficialmente, è stata creata come un trust per il welfare dei militari iraniani, ed è diretta da Rezaie.

Secondo l’Abc, l’alleanza tra Caracas e Iran si starebbe consolidando in diversi ambiti, tra cui il settore militari e il servizio di intelligence. Per Julio Borges, incaricato dei Rapporti Esteri del governo ad interim di Juan Juaidó: “L’Iran sta usando il Venezuela come base di operazioni per espandere l’influenza nella regione e il ruolo di Alex Saab è cruciale dentro questo posizionamento iraniano. Non è un’alleanza per vendere benzina, è un legame per entrare negli interessi della regione”.

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