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Chi è Ivan Safronov, il giornalista accusato di spionaggio da Putin

C’è movimento a Mosca. Dopo il “trionfo” elettorale del presidente Vladimir Putin, che spiana la strada per altri anni alla guida del Cremlino, le piazze sono agitate, ma non per il risultato del voto. Oggi la polizia russa ha arrestato alcuni partecipanti ai raduni di sostegno al giornalista, Ivan Safronov, arrestato con l’accusa di tradimento alla patria e spionaggio.

Le manifestazioni sono cominciate ieri nei dintorni del palazzo del Servizio per la sicurezza federale (Fsb) nel quartiere della Lubjanka, a Mosca. Fra le persone detenute c’è anche l’ex candidata alla presidenza, Ksenja Sobchak. Tutti hanno voluto alzare la voce contro la detenzione di Safronov, ex giornalista del quotidiano Kommersant e attuale consigliere della direzione generale dell’holding statale Roscosmos.

Ma chi è Safronov? A che si dedica e perché le autorità russe sono contro di lui? Il sito Euronews titola l’articolo sul caso Purga o spionaggio? La polemica detenzione di un ex giornalista scomodo per il Cremlino. Per gli ex colleghi di Safronov, l’arresto si tratta di una vendetta per le sue informazioni su temi militari.

“Nessuno trovava le esclusive come Ivan. È un dovere professionale per i giornalisti avere informazione sensibili e importanti. Ovvio, il suo lavoro ha fatto arrabbiare molti”, spiega all’emittente Kiril Krivosheev, corrispondente di politica estera del quotidiano Kommersant.

Secondo il Servizio Federale di Sicurezza, sull’ex giornalista ci sono sospetti di spionaggio, perché avrebbe consegnato informazioni sensibili della Russia ad un Paese (ancora non specificato) appartenente alla Nato. Safronov, che si è presentato davanti ad un giudice ieri, ha respinto le accuse.

Prima di lavorare all’Agenzia Spaziale Russa, aveva esercitato il giornalismo, facendo diversi reportage su temi militari per i quotidiani di finanze Kommersant y Vedomosti.

Anche la giornalista Taisiya Bekbulatova è stata arrestata, con l’obiettivo di interrogarla come testimone del Safronov. Bekbulatova, direttore della rivista indipendente Holod Media, è anche molto amica dell’accusa.

Safronov è arrivato all’agenzia Roscosmos come consigliere di informazione del direttore generale Dimitri Rogozin a maggio. Dopo l’arresto, l’agenzia ha dichiarato che collaborerà nelle indagini. L’accusa è di essersi riunito e di avere dato informazioni qualificate su cooperazione militare, tecnica, di difesa e sicurezza della Federazione russa. Nel caso fosse dichiarato colpevole, Safronov rischia una condanna di 20 anni di carcere.

Il giornalista si è occupato molto di temi sensibili come contratti per la vendita di armi, concessioni segrete e incidenti di sottomarini spia. Un anno fa è stato licenziato dal quotidiano Kommersant dopo avere scritto un articolo nel quale sosteneva che il presidente della Camera alta russa avrebbe lasciato l’incarico. Dopo il suo licenziamento, tutta la sezione di politica del giornale si è dimessa come segnale di protesta.

Ma per alcuni media locali i problemi sono arrivati con l’articolo sulle dotazioni di aerei di combattimenti Sukhoi Su-35 dalla Russia all’Egitto.

Il padre di Safronov era un analista di temi militari, che è morto nel 2007 dopo essere caduto dal quinto piano di un palazzo a Mosca. In quel momento si stava occupando di indagare sulle vendite di armi russe a Iran e Siria.

Gli amici di Safronov lo descrivono come un giornalista onesto, aperto e molto professionale, per questo la notizia dell’arresto ha sconvolto molti, e aumenta la richiesta di un processo trasparente e giusto. Sarah Rainsford, corrispondente della Bbc a Mosca, ha detto però che questo sarà poco probabile che accada: “È noto che l’informazione precisa in casi di spionaggio è difficile da acquisire, giacché i processi sono a porte chiuse e persino gli avvocati difensori hanno il divieto di condividere le prove. In più, il servizio di sicurezza russo nomina i propri esperti per determinare cosa può considerarsi segreto di Stato e pubblicare le loro conclusioni è quasi impossibile”. Resta probabile che ci sarà un focus molto intenso sul caso di Safronov.


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