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Le sentinelle di Copernicus per osservare la Terra. Ecco i nuovi programmi (con l’Italia)

Ci sarà tanta Italia a bordo delle nuove sentinelle di Copernicus, il sistema europeo per l’osservazione della Terra, dimostratosi utile anche durante l’emergenza pandemica da Covid-19. L’Agenzia spaziale europea (Esa) ha infatti assegnato le responsabilità industriali per i futuri satelliti della costellazioni, confermando un ruolo di primo piano per Thales Alenia Space, la joint venture tra la francese Thales (67%) e Leonardo (33%). I contratti sono attesi nelle prossime settimane.

IL PROGRAMMA

La selezione dell’Esa è avvenuta in coordinamento e con l’accordo della Commissione europea che coordina e gestisce il programma Copernicus. Come contributo europeo al più vasto progetto Geoss (il Sistema dei sistemi per l’osservazione globale della Terra) il programma dispiega i suoi servizi in collaborazione con Stati membri e Esa. Si avvale delle sue “sentinelle”, satelliti di diversa generazione e tecnologia che, dal primo lancio del 2014, vedono l’industria italiana in prima fila, in particolare con Leonardo e le sue due joint venture, Thales Alenia Space e Telespazio. Insieme a Galileo (il programma per la navigazione satellitare), Copernicus è la voce più imponente del programma spaziale dell’Ue. Le risorse ad esso destinate dal prossimo bilancio pluriennale dell’Unione 2021-2027 sono ancora incerte. Si è già manifestato il rischio che il settore Spazio (insieme alla Difesa) venga sacrificato dalla complessità dei negoziati tra i Paesi membri, resi ancora più intricati dall’esigenza di ripartenza economica post-Covid.

LA GUIDA ITALIANA

Nel frattempo però, Copernicus continua a puntare alle sentinelle del futuro. Tra le assegnazioni odierne ci sono le Sentinel dalla 7 alle 12, successive alle prime sei generazioni già in programma (a novembre dovrebbe partire Sentinel 6). Thales Alenia Space Italia, guidata da Massimo Comparini, avrà il ruolo di primo contraente per due delle nuove sentinelle: la 11 (o Cimr) e la 12 (o Rosel L). La prima (con OHB System e OHB Italia) porterà in orbita un radiometro a microonde multi-frequenza per fornire osservazioni sulla temperatura della superficie del mare, sulla concentrazione del ghiaccio marino e sulla salinità della superficie del mare; è immaginata soprattutto per il monitoraggio dell’Artico. La seconda (con Airbus Defece & Space) imbarcherà un radar ad apertura sintetica in banda L, capace di vedere attraverso vegetazione, neve secca e ghiaccio; sarà utilizzato soprattutto a sostegno della gestione delle foreste, per l’agricoltura di precisione e la sicurezza alimentare.

LE ALTRE MISSIONI

Thales Alenia Space Francia sarà invece prime contractor per Sentinel 10, o Chime, con OHB System e Leonardo come principali subcontraenti; l’obiettivo è completare le capacità di Sentinel 2 per applicazioni di mappatura del suolo (per sostenibilità e biodiversità) tramite uno spettrometro infrarosso a onde corte. La stessa azienda avrà anche in carico alcuni strumenti per le Sentinel 7 e 9, rispettivamente dedicate alla misurazione dell’anidride carbonica atmosferica prodotta dall’attività umana (così da sostenere gli obiettivi Ue di decarbonizzazione) e al monitoraggio del ghiaccio marino, sempre con l’obiettivo di comprendere sempre meglio i cambiamenti climatici. Nel complesso, spiega una nota della joint venture, per le nuove sentinelle “il volume totale degli ordini risultante dall’esito delle gare dovrebbe essere intorno a 1.800 milioni di euro; la fase di negoziazione inizierà a breve e la firma dei contratti è prevista nelle prossime settimane”.

COPERNICUS CONTRO IL VIRUS

Tra radar ad apertura sintetica e microonde a multi-frequenza, le tecnologie spaziali potrebbero apparire ben lontane dalla nostra quotidianità. Eppure non è così, e lo ha dimostrato proprio il Covid-19 con Copernicus. Su richiesta dell’Italia, infatti, il programma ha attivato sia dalle prime fasi dell’emergenza il Servizio di gestione delle emergenze (Ems) e in particolare il “rapid mapping”, già ampiamente utilizzato per incendi, terremoti e alluvioni. È stato utilizzato per la mappatura delle infrastrutture sanitarie temporanee e mobili, così da avere un quadro chiaro della situazione sul territorio nazionale, nonché per l’analisi dei parametri climatici utili a comprendere possibili evoluzioni della diffusione del virus. A gestire il servizio di rapid mapping di Copernicus c’è dal 2012 un team guidato dall’italiana eGeos, joint venture tra Telespazio e Agenzia spaziale italiana.

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