Il Tempest scalda i motori. Nonostante una versione tutta in streaming a causa della pandemia, il salone aerospaziale di Farnborough non ha tradito le attese sulle novità per il programma del caccia di sesta generazione. Dopo i contatti bilaterali degli ultimi mesi, le industrie di Regno Unito, Italia e Svezia hanno oggi avviato formalmente un gruppo di lavoro congiunto. Arriva dopo le novità emerse durante l’apertura dell’airshow: sette nuove aziende britanniche nel team e gli investimenti di Saab nel Regno Unito.
IL GRUPPO DI LAVORO
Dopo i vari contatti bilaterali, prende dunque forma il progetto a tre, per ora alternativo al programma Fcas di Germania, Francia e Spagna. Con l’avvio odierno il Tempest ha finalmente un framework trilaterale, punto di contatto tra le aziende già coinvolte che così apporteranno rispettive capacità e competenze nel settore del combattimento aereo. È il primo passo della collaborazione vera e propria, a cui seguirà la collaborazione su ricerca e sviluppo sulle tecnologie del “sistema dei sistemi”. Partecipano per ogni Paese le principali aziende del comparto aerospaziale: BAE Systems, Leonardo UK, Rolls Royce e MBDA UK per il Regno Unito; Leonardo, Elettronica, Avio Aero e MBDA Italia per il nostro Paese; Saab e GKN Aerospace Sweden per la Svezia. “Le aziende valuteranno insieme le iniziative da intraprendere per lo sviluppo delle future capacità nel combattimento aereo sfruttando know-how, competenze e sviluppi tecnologici dei sistemi di difesa aerea attualmente esistenti e futuri”, spiega una nota congiunta. Arriverà più avanti l’accordo industriale per definire le rispettive competenze.
GLI OBIETTIVI INDUSTRIALI
“È un passaggio storico”, ha detto l’ad di Leonardo Alessandro Profumo. “Tempest infatti sarà la base di un sistema transnazionale di difesa comune che si estenderà ben oltre la difesa aerea – ha aggiunto il manager italiano– garantirà enormi benefici economici e significativi progressi industriali e tecnologici per l’Italia e per i nostri partner”. Gli ha fatto eco il collega della britannica Bae Systems Charles Woodburn: “La collaborazione internazionale rappresenta la migliore modalità per sviluppare un sistema di combattimento aereo capace, flessibile e suscettibile di ulteriore ammodernamenti futuri”. Sono già stati fatti, ha spiegato, “importanti progressi con Saab e Leonardo nell’identificare obiettivi e competenze condivisi”. Per Micael Johansson, amministratore delegato di Saab, “la difesa aerea è una componente chiave della politica di difesa della Svezia, fondamentale per la sicurezza nazionale. Per questo Saab sta seguendo un percorso finalizzato a rimanere all’avanguardia nello sviluppo di un sistema di sistemi e di tecnologie avanzate nel combattimento aereo”. I tre manager sono stati oggi protagonisti di una tavola rotonda del “Farnborough Connect”.
ELETTRONICA E MBDA ITALIA
Il programma, ha detto il presidente e ceo di Elettronica Enzo Benigni, “rappresenta la più grande opportunità del secolo per la nostra industria che dovrà trovarvi la migliore collocazione; si tratta di una imperdibile opportunità per far compiere un importante salto tecnologico al nostro Paese, e da cui consegue un rilevante arricchimento del know-how e una crescita del sistema industriale nazionale”. In sintesi, ha aggiunto, è “un vero e proprio breakthrough in termini di tecnologie abilitanti che ci porterà verso una nuova generazione di sistemi di difesa e che permetterà al nostro Paese di mantenere la sovranità tecnologica conquistata con l’Eurofighter”. In particolare, “Elettronica è pronta a portare il suo contributo forte di un consolidato track record di successi quale design authority per l’Electronic Warfare nell’ambito dell’Eurofighter Typhoon e dei principali programmi avionici europei degli ultimi trent’anni”, ha spiegato Benigni. Per MBDA Italia, ha detto l’ad Pasquale Di Bartolomeo, “la presenza nel programma è centrale per garantire i sistemi d’arma di nuova generazione e la loro l’integrazione, in particolar modo mettendo a disposizione le nostre eccellenze nell’ambito della guidance e navigation, e nella realizzazione di seeker sviluppati nel corso degli anni anche grazie a programmi di respiro internazionale”.
L’ADESIONE ITALIANA
L’intesa industriale è frutto della strada tracciata dai rispettivi governi nel corso del 2019, con due diverse dichiarazioni di intenti tra Londra e Roma, e tra Londra e Stoccolma. Per l’Italia, si è trattato a settembre dello scorso anno di uno dei primi atti del ministro Lorenzo Guerini alla guida di palazzo Baracchini, scelta spiegata proprio oggi al salone di Farnborough dal sottosegretario Angelo Tofalo. Lo stesso Tofalo, poche settimane fa, ha siglato una lettera d’intenti con l’omologo britannico Jeremy Quin finalizzata a rafforzare la collaborazione in campo aeronautico nella transizione tra Eurofighter e Tempest, considerando che l’esigenza di sostituzione è la medesima. A livello industriale, il primo “statement of intent” tra aziende italiane e del Regno Unito è arrivato anch’esso a settembre 2019, pochi giorni dopo la firma governativa.
I PIANI DI LONDRA
Londra appare determinata. Quando l’allora ministro Gavin Williamson presentò il programma nell’edizione 2018 di Farnborough, annunciò un primo stanziamento da 1,9 miliardi di sterline fino al 2025 per il team industriale. Da allora, ha spiegato la Difesa di Sua Maestà nell’apertura dell’edizione 2020 del salone, il programma ha già prodotto “più di 1.800 posti di lavoro per ingegneri e programmatori altamente qualificati”. Nel prossimo anno dovrebbero arrivare a 2.500, così da “assicurare al Regno Unito il ruolo di leader globale nel combattimento aereo”. È per questo che lunedì il ministro Ben Wallace ha annunciato la partecipazione di sette nuove aziende britanniche al “Team Tempest” con l’obiettivo di sviluppare “più di sessanta prototipi tecnologici e attività dimostrative” legate al caccia di sesta generazione.