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Chi è Tommaso Profeta, il nuovo capo cyber di Leonardo

Sarà Tommaso Profeta a guidare la Divisione cyber-security di Leonardo nel rilancio post-Covid. L’ex funzionario della Polizia di Stato prenderà il posto di Barbara Poggiali dal prossimo primo settembre, nell’ambito della riorganizzazione complessiva che porterà, tra gli altri, Lucio Valerio Cioffi alla carica di direttore generale.

IL PROFILO

Profeta è chief security officer di Leonardo da ottobre del 2014. Dopo la laurea in Giurisprudenza alla Sapienza di Roma e il contestuale diploma quadriennale all’Istituto superiore di Polizia, ha prestato servizio come funzionario nella Polizia di Stato a Roma, Palermo, Napoli e Washington. Approdato a Roma Capitale, è stato vice capo di gabinetto del sindaco, direttore della Protezione civile e capo dipartimento Tutela ambientale. A piazza Monte Grappa ha al momento anche il delicato ruolo di “funzionario alla sicurezza” preposto alla segreteria principale di sicurezza “Nato-Ue/Secret”, responsabile cioè per le informazioni classificate. Esperto di sicurezza (esterna e interna), collabora da tempo con Università, istituti di formazione e centri di ricerca “per la diffusione della cultura della Security”, si legge sul sito di Leonardo.

LA DIVISIONE

Sarà lui a guidare dal prossimo settembre la Divisione cyber-security, finora sotto la guida di Barbara Poggiali. La Divisione è stata istituita da Leonardo a settembre 2018 con l’obiettivo di intercettare un mercato crescente; nonostante il nome, eccede i confini della “cyber-security” in senso stretto, abbracciando tutta la sicurezza digitale e la sua intersezione con quella fisica. Oggi conta all’incirca 1.800 addetti e nove sedi. Tra queste c’è anche il “Next Generation Security Operation Centre” di Chieti, la principale infrastruttura attraverso cui Leonardo monitora la minaccia cibernetica, attiva 24 ore al giorno con 150 analisti specializzati, ben supportati da un potente super calcolatore e da tecnologie avanzate tra intelligenza artificiale e Big data.

IL CONTESTO

L’attività è aumentata con Covid-19, tra lavoro da remoto e stress per i servizi online. Dallo scoppio della pandemia, tra febbraio e aprile, i Security operation centre (Soc) di Leonardo a Chieti e a Bristol hanno contato oltre 230mila campagne malevole a tema coronavirus nel mondo, di cui il 6% verso l’Italia, con un impatto particolare sull’industria farmaceutica. È anche per questo che dal 6 aprile, la Divisione cyber-security ha offerto gratuitamente per due mesi un servizio di “Threat intelligence” specificatamente progettato per supportare le aziende a migliorare la propria difesa cibernetica, monitorando le minacce e coprendo eventuali vulnerabilità.

IL MERCATO

Oltre Covid-19, gli interessi di business sono evidenti. Nel bilancio 2019 di Leonardo, approvato dall’assemblea degli azionisti lo scorso maggio insieme al cda, i risultati della Divisione sono inseriti nella più ampia voce “Elettronica per la Difesa e la Sicurezza”, su cui pesano la Divisione elettronica e la controllata americana DRS. Nel complesso, hanno registrato ordini per 7 miliardi e ricavi per 6,7, con un outlook sul 2020 che prevede “volumi di ricavi in leggera crescita”. A livello strategico, Leonardo evidenzia sul campo informatico “una forte pressione competitiva e una continua evoluzione degli scenari di riferimento, con sfide operative che vengono sempre più affrontate attraverso processi di trasformazione digitale”. L’obiettivo della One Company è essere “player di riferimento nelle soluzioni di sicurezza, mobilità e connettività, rafforzando il proprio posizionamento anche grazie agli investimenti in atto ed all’ampliamento del portafoglio di offerta”.

UN SETTORE COMPETITIVO

Si lavorerà soprattutto nell’offerta di “soluzioni integrate di sicurezza fisica e logica per le Forze di polizia, gli enti governativi e la Difesa, ma anche per infrastrutture critiche nazionali e grandi imprese”. D’altra parte, il mercato della cyber-security “mostra un valore complessivo nei dieci anni pari a circa 1.500 miliardi di euro, caratterizzato da un tasso medio di crescita pari al 8,2%”, si legge nella relazione finanziaria. La competizione è però elevata: “Tuttavia il mercato è assai mutevole nell’arco temporale di dieci anni a causa di complesse dinamiche globali che influenzano in modo significativo le esigenze e le spese dei mercati di riferimento”.

SU COSA LAVORERÀ LA DIVISIONE

Per la Divisione che da settembre sarà guidata da Tommaso Profeta si punta a intercettare la crescente domanda di soluzioni di Comando, controllo, comunicazioni e intelligence (C3I) per la prevenzione delle minacce, per il monitoraggio e la gestione del territorio, nonché per la sicurezza fisica e logica di infrastrutture critiche e per i trasporti. Il secondo trend da seguire è quello della digitalizzazione, fenomeno che comporta la crescente domanda di soluzioni per contrastare minacce di tipo cibernetico e la necessità di aumentare l’efficienza e migliorare i processi.

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