Ennesimo record di contagi da coronavirus negli Usa: ieri, sono stati oltre 60 mila, per un totale, secondo i dati della Johns Hopkins University, alla mezzanotte sulla East Coast, di quasi 2.994.000 – i tre milioni vengono superati in queste ore -. Il totale delle vittime s’avvicina a 131.500 – ieri, sono state un migliaio -.
Le cifre, e il ‘traguardo’ imminente dei tre milioni di contagiati, quasi l’1% della popolazione, ripropongono le polemiche sulle scelte dell’Amministrazione, nel giorno in cui Donald Trump ufficializza il formale ritiro degli Stati Uniti dall’Oms, l’Organizzazione mondiale della Sanità, che sarà effettivo, come previsto dalle regole di preavviso dell’Onu, fra un anno, cioè dal 6 luglio 2021 (fino a quel momento, Washington dovrà rispettare tutti i suoi impegni, anche finanziari).
Immediata la replica del candidato democratico alla Casa Bianca Joe Biden: “Torneremo nell’Oms nel primo giorno della mia presidenza”.
Nonostante le cifre del coronavirus, Trump persiste nello spingere per una riapertura delle attività e la ripresa delle scuole a pieno regime il prossimo settembre e torna a scontrarsi con i suoi esperti, preoccupati per il raddoppio della media dei contagi giornalieri dalla metà di giugno. Il virologo Anthony Fauci avverte: l’Unione è ancora “impantanata” nella prima ondata dell’epidemia; e aggiunge: la situazione non è “per nulla buona”, anzi è “molto pericolosa”.
Il presidente ribatte: “Non sono d’accordo: nel nostro Paese, siamo in un buon posto … Il dottor Fauci aveva detto ‘non indossate le mascherine’ e ora dice di indossarle; aveva detto ‘non chiudete alla Cina’ e io l’ho fatto lo stesso … Se non lo avessi fatto, oggi staremmo peggio. E invece abbiamo fatto un buon lavoro”.
E Trump sfida il coronavirus: oltre a fare un comizio nel New Hampshire, intende andare a fine settimana a Doral, nella contea di Miami-Dade, in Florida, una delle aree più colpite dai contagi, con un aumento dei casi del 90% nelle ultime due settimane e le terapie intensive quasi intasate.
Il presidente visiterà il comando meridionale Usa, dove riceverà un briefing sul traffico di droga dal Sud America. Doral è a meno di tre km dal suo golf club – c’è chi ironizza che quella sia la sua vera meta -.
La prossima settimana, potrebbe essere sgradevole per Trump per l’uscita di ‘Too Much and Never Enough: How My Family Created the World’s Most Dangerous Man’, il libro di Mary Trump, figlia del fratello maggiore Fred, ucciso dall’alcolismo a 42 anni. Le anticipazioni non sono lusinghiere per il magnate: “L’imbroglio come stile di vita”, racconta di lui la nipote.
La Casa Bianca, che ha inutilmente tentato di bloccare la pubblicazione del volume, adducendo violazioni di accordi di riservatezza con la famiglia, ha ieri fatto spallucce: “E’ solo un libro pieno di falsità”. La casa editrice Simon & Schuster ne ha anticipato l’uscita al 14 luglio, due settimane prima del previsto.
Fronte politico, Politico scrive che Biden, con un solido vantaggio di dieci punti a livello nazionale nei sondaggi, è per la prima volta “il chiaro favorito” nella corsa alla Casa Bianca. I democratici potrebbero conquistare la maggioranza al Senato, oltre che confermare quella alla Camera.
Biden ha ieri vinto le primarie in New Jersey con l’’88,5% dei voti e nel suo Delaware con il 90,4%. Biden è stato senatore del Delaware per ben 36 anni. Nel New Jersey, Amy Petitgout, ex insegnante e moglie di Patrick Kennedy, un ex deputato, terzogenito di Ted Kennedy e nipote di John e Robert, ha vinto le primarie per un seggio alla Camera.
Amy, 45 anni, riporterà i Kennedy sul Campidoglio – l’ultimo fu proprio il marito -, se a novembre conquisterà il seggio battendo Jeff Van Drew, un ex deputato democratico transfuga, che è passato al partito repubblicano dopo aver votato contro l’impeachment a Trump.