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Ecco perché il Venezuela (stremato) regala petrolio a Cuba

Nonostante la drammatica crisi economica, sociale e umanitaria del Venezuela, il regime di Nicolás Maduro continua a sviare le risorse del Paese a beneficio del governo di Cuba. La più recente denuncia riguarda l’invio all’isola cubana di petrolio venezuelano, che poi è rivenduto sul mercato internazionale.

Carlos Vecchio, rappresenta del governo ad  interim di Juan Guaidó negli Stati Uniti, ha lanciato l’allarme. I cubani non potranno mai ripagare la grande quantità di petrolio che il Venezuela continua a “regalare”, e che poi la dittatura cubana “svende” ad altri Paesi.

I numeri sono da capogiro. Solo nel primo semestre dell’anno 2020, il regime di Maduro avrebbe inviato 33 navi cariche di 13.147.000 di barili di petrolio, per un valore di circa 348 dollari.

Da quanto si legge sul sito PanAm Post, Vecchio ha confermato che è in corso un’indagine sulla possibilità che Cuba stia ri-vendendo il petrolio e il combustibile che il Venezuela consegna in condizione favorevoli.

“Questo denaro non arriva ai venezuelani – ha spiegato il rappresentante di Guaidó -, lo ricevono soltanto il regime di Cuba e Díaz Canel, Nicolás Maduro e i prestanome come Alex Saab. Non c’è nulla che la dittatura di Cuba ci possa dare per compensare la quantità di petrolio e prodotti che inviamo. Cuba solo ha dato in cambio sostegno al regime madurista in intelligence e repressione per milioni di venezuelani, per torturare e violare i diritti umani di civili e militari, come conferma il più recente report di Bachelet”.

La presunta generosità del Venezuela nei confronti degli amici cubani è molto sospetta. Sebbene il Paese sudamericano abbia le risorse di greggio più grandi al mondo, negli ultimi anni l’effettiva produzione è crollata. È ai minimi storici, simili solo alla produzione dell’anno 1943. Per gli esperti, l’industria petrolifera venezuelana è regredita di 77 anni. A giugno, si sono prodotti solo 393.000 barili di petrolio al giorno, il 52% in meno rispetto al primo trimestre dell’anno (e il Covid-19 non c’entra).

E comunque, l’invio di petrolio a Cuba continua. Ai cubani arriva niente meno che il 43% del greggio prodotto, secondo l’opposizione venezuelana. Secondo l’agenzia Reuters, Cuba riceve 50.000 barili di petrolio venezuelano al giorno, a prezzo preferenziale, grazie ad una serie di accordi firmati negli ultimi 20 anni. A ricevere il carico è Petrocaribe, che a sua volta venderebbe il petrolio ad altre imprese nei Caraibi. Ma il “dono” del Venezuela non si limita al petrolio. Maduro avrebbe anche inviato benzina, la stessa che è arrivata importata dall’Iran.

Per l’analista Orlando Zamora, a febbraio del 2018 i cubani hanno ricevuto in petrolio e denaro un totale di 40 miliardi di dollari in 17 anni di accordi.

In cambio di questo, Cuba offre al Venezuela consulenze sanitarie, sportive e culturali, e porta avanti programmi sociali come Barrio Adentro, che garantisce il servizio medico nei quartieri più disagiati del Paese sudamericano. Tuttavia, l’opposizione venezuelana crede che anche i servizi di intelligence del regime siano gestiti dai cubani in quest’alleanza.

Il governo degli Stati Uniti guarda con attenzione questo rapporto tra Cuba e Venezuela. E in questo senso il segretario del Tesoro americano, Steven Mnuchin, ha detto: “Il petrolio del Venezuela appartiene al popolo venezuelano e non dovrebbe essere usato come uno strumento di negoziazione per sostenere dittatori e prolungare l’oppressione”.

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