Donald Trump si fa vedere e fotografare per la prima volta con la mascherina indosso, visitando l’ospedale militare Walter Reed a Bethesda, nel Maryland, alle porte di Washington. Il presidente aveva già usato la mascherina visitando una fabbrica nel Michigan, ma in un’area privata, lontano dalla presenza della stampa, anche se poi foto e video di quella scena erano ugualmente circolati.
La ‘prima’ di Trump con la mascherina in pubblico coincide con l’ennesimo record dei contagiati da coronavirus in un solo giorno negli Stati Uniti: sabato, sono stati oltre 66.500, secondo i dati della Johns Hopkins University. Dall’inizio dell’epidemia, contava nell’Unione, alla mezzanotte sulla East Coast, si contavano quasi 3.250.000 contagi e quasi 135.000 decessi.
Prima di entrare al Walter Reed, Trump aveva detto: “Penso sia un’ottima cosa usare la mascherina quando si è in un ospedale, quando si parla con un sacco di soldati e di persone che in alcuni casi sono appena usciti dalla sala operatoria … Non sono mai stato contro le mascherine, bisogna valutare tempo e luogo”.
L’attenzione per la mascherina di Trump in un ospedale non stempera, però, le polemiche suscitate dalla commutazione della pena al suo amico e consigliere Roger Stone, che eviterà così la prigione dopo una condanna a 40 mesi. Un portavoce del candidato democratico alla Casa Bianca Joe Biden ha detto: “Il presidente ha nuovamente abusato del suo potere … Trump devasta le norme e i valori che rendono il nostro Paese un faro luminoso per il resto del mondo”.
Di “un atto di sconcertante corruzione” ha parlato la speaker della Camera Nancy Pelosi, annunciando un’iniziativa di legge “per garantire che nessun presidente possa graziare o commutare la sentenza di un individuo protagonista di una campagna di insabbiamento per coprire il presidente da una indagine criminale”. Adam Schiff, presidente della commissione intelligence della Camera, ha detto: “Con la sua decisione, Trump chiarisce che ci sono due sistemi di giustizia in America: uno per i suoi amici criminali e un altro per tutti gli altri”.
Il senatore repubblicano Mitt Romney, acerrimo rivale interno del presidente Trump, twitta così: “Corruzione storica, senza precedenti: un presidente commuta la sentenza d’una persona condannata da una giuria per avere mentito proprio allo scopo” di difenderlo.
Il magnate presidente respinge le critiche. Stone – dice – “è stato trattato orribilmente, molto ingiustamente, è stato trascinato in una caccia alle streghe e nella truffa del procuratore speciale Robert Mueller, s’è dimostrata falsa” – un riferimento alle indagini sul Russiagate, dalle quali Trump in realtà non è uscito assolto -. “È stato trattato molto ingiustamente, come il generale Michael Flynn – suo ex consigliere per la sicurezza nazionale, reo pluri-confesso, ma inspiegabilmente prosciolto, ndr –, come George Papadopoulos – suo ex consigliere nella campagna elettorale 2016, condannato, ndr“.
Chissà se il presidente userà gli stessi criteri nei confronti di Mark Grenon, il santone della Florida che gli ispirò il suggerimento di ricorrere a iniezioni di disinfettante come rimedio anti-coronavirus. Grenon, 62 anni, è stato incriminato coi suoi figli per avere venduto a decine di migliaia di persone un cocktail a base di clorito di sodio spacciandolo per cura miracolosa non solo contro il Covid-19, ma contro praticamente ogni male, tipo cancro, Alzheimer, autismo, sclerosi multipla e Hiv/Aids.
In realtà, il prodotto era una sorta di candeggina fortemente diluita in acqua, ma abbastanza potente da mandare all’ospedale numerose persone e in alcuni casi da provocarne la morte. Il prodotto era venduto sotto la copertura della cosiddetta Chiesa della Salute e della Guarigione Genesis II, creata solo per eludere l’attenzione delle autorità.