Addì 4 Agosto 2020.
In questi mesi e precisamente nel periodo che intercorre dall’ 8 Marzo 2020 alla fine dell’ Anno Scolastico avvenuta “normalmente”, secondo quanto programmato, e cioè, l’8 Giugno 2020, per la prima volta dopo la Seconda Guerra Mondiale l’Istituzione Scolastica Italiana, ma anche europea subisce un arresto improvviso a causa di una pandemia di COVID 19. La scuola chiude l’8 Marzo 2020 in tutta la Nazione ed inizia un lungo periodo di Isolamento.
Per chi insegna da diversi anni, oltre allo sgomento generale ed immediato, si genera la preoccupazione di poter raggiungere i propri studenti e continuare in qualche modo non solo il “fare scuola”, ma soprattutto quel rapporto ormai quotidiano, amicale, familiare insegnante /alunno stabilito negli anni.
Nell’era del digitale un grosso aiuto è derivato proprio dall’uso degli strumenti informatici e dalla comunicazione in fibra ottica.
In questi mesi di Didattica a Distanza in cui, per la prima volta, i maestri d’Italia si sono cimentati con la tecnologia e, non solo come uso trasversale degli strumenti e dei mezzi, ma anche come linea di pensiero, come mezzo di comunicazione e linguaggio le nostre carriere professionali si sono arricchite di esperienze che abbiamo sempre relegato a poche occasioni, pur essendoci formati per decenni alle novità informatiche.
E’ proprio in questi mesi di isolamento forzato che, oltre al lavoro da casa, all’attività didattica da ripensare e ri-creare oltre che ri-programmare , mi è capitato di leggere grazie ad un collega ormai in pensione, ma che non vuole rimanere in poltrona ,come egli stesso ironicamente afferma, un suo libro di cui è autore “ Maestri di color che sanno”- Contributi vari all’Educazione e alla Pedagogia” Mario Vallone Editore. Si tratta del maestro Franco Messina, autore di libri oltre che maestro elementare , si diceva una volta, infatti ha insegnato nella Scuola Statale Italiana dal 1979 al 2011, un periodo abbastanza lungo per “vivere” sulla propria pelle una delle più importanti Istituzioni dello Stato che ha il compito di formare le Donne, gli Uomini, i Cittadini e le Cittadine del futuro e quindi il Popolo di una Nazione.
Franco Messina è un maestro colto e appassionato che non ha mai smesso di studiare , come solo i maestri più autentici sanno fare. Il suo è uno studio da vero “eretico”, come egli stesso afferma , e dunque lo studio viscerale di chi ama la ricerca , di chi ama approfondire la conoscenza e si impegna ad esserne diffusore con la convinzione ben radicata che “uno studioso abbia il dovere di diffondere (e di “difendere” : Jaques Monod, Il Caso e la Necessità) le proprie idee”.
E Messina lo fa in una maniera intelligente e raffinata attraverso una rassegna di personalità che hanno percorso il mondo della Pedagogia e della Scienza dell’ Educazione o che ancora operano nella scuola; lo fa con sapiente ironia e con un linguaggio attento , ricercato e nello stesso tempo semplice e diretto come un vero maestro sa fare, del resto proprio il grande scienziato Einstein sottolineava che : se un enunciato non viene detto con parole semplici, innanzitutto da chi lo esprime, ciò vuol dire che egli stesso non l’ha compreso.
Ma Franco Messina non solo ha compreso il significato profondo di una professione quanto mai difficile , necessaria e dal ruolo insostituibile ma analizza il Pensiero Pedagogico di quelle personalità che si sono occupate di Pedagogia, Educazione e Sociopedagogia , coniando un nuovo termine d’indagine (che l’autore stesso propone), di Studiosi o Scrittori che attraverso le loro opere letterarie e le loro profonde osservazioni nel campo dell’educazione, dell’ Infanzia e dell’ Adolescenza hanno apportato contributi assai importanti e di assoluto valore pedagogico alla Scienza Educativa.
Inizia quindi la sua rassegna di autrici e di autori , e ci tengo a precisare, che pone l’accento sulle autrici , anche meno note, della storia della pedagogia, senza la pretesa di farne trattati, ma con la sintesi brillante di presentare in poche pagine un excursus della vita e delle opere fondamentali di ciascuno di loro, per metterne in luce la valenza educativa del messaggio pedagogico, formativo e sociale.
Il Nostro autore mette in risalto ciò che pedagogisti, pediatri, medici e letterati hanno voluto perpetuare con le loro opere e con il loro impegno rivolto ai giovani e giovanissimi, all’attenzione sempre più sensibile rivolta all’ Infanzia e alla primissima infanzia, senza tralasciare nulla della formazione dei “fanciulli”, i quali incarnano tutte quelle informazioni genetiche e quelle scintille ontogenetiche e primordiali che permettono al genere umano di continuare ad esistere, evolvendosi e lo fa con una logica formale, con un pensiero laico, soprattutto, e democratico che mette in risalto l’operato delle Donne in Educazione e che non fa distinzioni di genere tanto da distanziarsi immediatamente nella Premessa dai “ Detentori del Dogma Linguistico” quindi l’analisi del nostro Messina non è solo formale ma anche sostanziale.
Tra gli autori citati Anna Freud, Collodi, Montessori; Zuzanna Ginczanka, Maria Boschetti Alberti, Rousseau, Florence Montgomery, Rudolf Steiner, Erasmo; Selma Lagerlof…e diversi altri , come si è detto nomi e libri noti e meno noti, ma tutti con un preciso riferimento all’aspetto educativo nei bambini e nelle bambine anche riguardo all’Educazione Sessuale, mai veramente e specialisticamente trattata a scuola, all’educazione della sfera emozionale-affettiva e al sociale attraverso la costruzione della Pace nel mondo e la Cooperazione dei Popoli , temi di importanza vitale direi per i quali alcune personalità hanno speso la loro esistenza. A questo proposito ricordo in particolare Maria Montessori che viene candidata per due volte consecutive al Premio Nobel per la Pace, nel 1949 e nel 1950 senza vincerlo peraltro. Ma Franco Messina pone l’accento anche su Selma Lagerlof prima donna in assoluto a ricevere il Premio Nobel alla Letteratura nel 1907 per il suo capolavoro “ Il meraviglioso viaggio di Nils Hogersson in compagnia delle oche” che ha in sé intenti didattici per la geografia , per la formazione alla cultura geo-politica e alla coscienza ecologica, così importanti nel nostro mondo attuale dove si è raggiunto un grado di inquinamento non più sostenibile e tollerabile, tanto che l’intero pianeta da ogni parte e si solleva contro il Capitalismo scellerato e mostruoso costretto oggi a guardarsi nel ritratto di sé stesso come un moderno e corrotto Dorian Grey , costretto se non altro da questo periodo di chiusura e di isolamento, di Lockdown per prendere in prestito un termine molto sfruttato in questi giorni.
Una “coscienza ecologica” si diceva ; la “costruzione della Pace” iniziata già in forma embrionale etimologica nella pedagogia di Erasmo da Rotterdam attraverso la Irenologia ; “la manifestazione del Gioco” come manifestazione dell’ Essere che sperimenta se stesso, gli altri e l’ambiente attraverso l’attività ludica, ma anche “l’educazione estetica” , oggi sottovalutata ed oscurata e che tanto contribuirebbe con lo studio e la conoscenza dell’Arte alla formazione di una cittadina e un cittadino sensibili alla capacità creativa propria ed altrui, sensibili e capaci di riappropriarsi del “sentimento” estetico e poetico che tanto caratterizzano l’ Essere Umano, di riappropriarsi di quell’“Anima bella” Schilleriana che vediamo continuamente assediata, se non soppiantata dalla tecnologia e dai mezzi propri della comunicazione digitale in questa nostra Era in cui, anche il rapporto umano più bello, quello costruito pazientemente e amorevolmente tra docenti e discenti, tra maestro e alunno, tra professore e studente sta essendo interposto da una mediazione cibernetica che se non spaventa, stupisce e nello stesso tempo mette in crisi il nostro sistema di conoscenze e il nostro modo di conoscere e di rielaborare soprattutto il Sapere.
Saremo capaci di preservare il nostro pensiero razionale che è composto di diversissime logiche e componenti affettive come direbbe Gardner?
Saremo capaci di difenderci dai “Virus” che attaccano la nostra Unicità di esseri Umani?
Forse l’insegnamento principe è “insegnare a dubitare”, imparare ad imparare a porsi quei quesiti necessari a far sorgere il germe del dubbio.
Ecco perché la scuola deve essere al servizio dei bambini e non viceversa, ecco perché i maestri come Franco Messina non smettono mai di studiare, perché sono al servizio di una Scuola che a sua volta serve alle bambine ed ai bambini, una Scuola che deve essere capace di mettersi in crisi e ri-programmarsi, mettere in moto tutte le strategie per garantire una Formazione attenta ai tempi e ai modi dell’ Essere Umano.
“Maestri di color che sanno”- Contributi vari all’ Educazione e alla Pedagogia di Franco Messina edito da Mario Vallone Editore , è un bel libro che consiglio vivamente ai giovani che intendono studiare Scienze dell’ Educazione, agli insegnanti, agli esperti nel settore e intendo , con questo, anche coloro i quali hanno una funzione accademica perché possano leggere l’idea che un maestro di scuola primaria costruisce “dal basso”, nel corso degli anni dediti alla scuola, all’educazione e all’ istruzione, in fatto di Pedagogia e Scienze dell’ Educazione e a tutti coloro che non sanno chi sia e che cosa faccia un Maestro e perché il suo ruolo sia insostituibile .
In copertina ” L” Albero della Conoscenza” ( Olio su tela – 2009)
dipinto di Loretta Montesano