Le tensioni aumentano nel Mediterraneo orientale. Atene e Ankara hanno fatto sapere, allo stesso tempo, che eseguiranno operazioni nelle stesse zone. Il governo greco ha annunciato oggi con un Navtex, cioè, avviso ai naviganti, che condurrà manovre militari, navali e aeree, nelle stesse aree in cui lo farà la Turchia con la nave Oruc Reis, in acque che la Grecia considera proprie. Le operazioni sono previste a sud est di Creta, nell’area di Rodi e Castelrosso, dal 25 al 27 di agosto.
Da quando riporta l’agenzia Nova, l’annuncio di Atene sarebbe una risposta alla decisione del governo turco di prolungare le attività di ricerca sismica per le esplorazioni di gas e petrolio nel Mediterraneo orientale, nelle vicinanze dell’isola greca di Castelrosso (Kastellorizo). È prevista anche una serie di manovre congiunte da parte dell’aeronautica di Grecia e Emirati Arabi Uniti a largo dell’isola di Creta.
In un’intervista all’emittente americana Cnn, il premier greco Kyriakos Mitsotakis, ha invitato alla Turchia a porre fine alle azioni unilaterali nel Mediterraneo orientare e ad aprirsi al dialogo con la Grecia: “Fermate le provocazioni ed avviamo un dialogo come vicini civilizzati. Se il dialogo come vicini civilizzati non c’è, allora possiamo sempre portare la questione davanti alle Corti internazionali. La Grecia non ha mai fatto salire le tensioni per prima”. Per il premier greco, con queste ultime azioni il governo di Erdogan vuole “militarizzare la questione migratoria”, senza rispettare le regole e i diritti internazionali.
Come ricorda l’agenzia Nova, il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, aveva dichiarato a settembre che “tutte le opzioni sono sul tavolo” riguardo le attività “illegali” della Turchia nel Mediterraneo orientale. La solidarietà dell’Ue, dunque, è per la Grecia e Cipro. Ma per il ministro degli Esteri greco, Nikos Dendias, l’Europa deve fare di più, intensificando la sua risposta alle aggressioni compiute dalla Turchia nel Mediterraneo orientale: “L’escalation dell’aggressione turca è diretta contro l’Unione europea e di conseguenza anche la risposta dell’Europa deve essere intensificata per contrastarla”.
Le tensioni tra Ankara e Atene inquietano particolarmente la Grecia. “La situazione nel Mediterraneo orientale è preoccupante. Le decisioni unilaterali della Turchia sulle attività di esplorazione petrolifera stanno provocando delle tensioni – ha dichiarato il presidente francese Emmanuel Macron -. Queste azioni devono terminare per consentire un dialogo pacifico tra paesi vicini e alleati all’interno della Nato. Ho deciso di rafforzare temporaneamente la presenza militare francese nel Mediterraneo orientale nei prossimi giorni, in collaborazione con i partner europei, compresa la Grecia”.
La settimana sarà ricca di appuntamenti che riguardano la mediazione tra Turchia-Grecia. La nuova ondata di tensione si produce alla vigilia della visita del ministro degli Affari esteri tedesco, Heiko Maas, ad Atene e Ankara. Il viaggio ha come obiettivo sondare se esiste la volontà per avviare conversazioni tra rappresentanti dei due Paesi.
Venerdì, invece, è prevista la riunione dei ministri degli Affari esteri dell’Unione europea, da quanto si legge sull’agenzia Efe. Si spera che il capo della diplomazia europea, Josep Borrell, presenti le opzioni di possibili sanzioni contro la Turchia se il governo di Erdogan continua con quelle che vengono considerate provocazioni.
Oggi comincia il dibattito nel Parlamento greco per la ratifica dell’accordo tra Grecia ed Egitto che delimita le zone economiche esclusive di entrambi i Paesi (e che Turchia non riconosce). Il voto parlamentare si svolgerà mercoledì.