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Il programma (politico) del Meeting? Lo spiega Mattarella. Aspettando Mario Draghi

Il Meeting di Rimini segna con regolare precisione il ritorno al dibattito politico dopo la pausa estiva, quest’anno in verità particolarmente breve. Aperto sempre da figure istituzionali di primissimo piano, dal Capo dello Stato al presidente del Consiglio passando anche per Pontefici o Segretari di Stato, l’edizione 2020 riserva una sorpresa che è già il fatto politico dell’anno.

Sarà infatti l’ex numero uno della Bce, Mario Draghi, ad aprire la kermesse di Comunione e Liberazione. Pur senza alcun incarico formale, Draghi è da tempo al centro di numerose speculazioni che lo vorrebbero a capo del governo o al Quirinale per il dopo Mattarella. In ogni caso, tutti concordano che il già direttore generale del Mef e poi governatore della Banca d’Italia abbia le caratteristiche dell’uomo della Provvidenza, capace cioè di tirare fuori il Paese dalle secche della crisi. Corretto sul piano delle relazioni con la politica, Mario Draghi avrebbe il vantaggio pressoché unico di godere di una autorevolezza massima sul piano internazionale. Insomma, qualunque cosa dirà al Meeting indicherà una strada che farà discutere e, soprattutto, speriamo, riflettere.

Intanto, a conferma dell’importanza dell’appuntamento di Rimini, è il Presidente della Repubblica a dire la prima parola inviando un messaggio al presidente della fondazione del Meeting, Bernhard Scholz. La lettera di Sergio Mattarella non si limita ad un apprezzamento formale ma contiene un messaggio politico molto chiaro. “Il tema di quest’anno – Privi di meraviglia restiamo sordi al sublime – è stato scelto prima che comparisse il virus e tuttavia costituisce uno stimolo, quanto mai appropriato, per riflettere su quanto avvenuto e per avviare l’opera di ricostruzione. Questa non può attendere e ha bisogno, al tempo stesso, di profonda idealità, di ampia visione, di grande concretezza”.

Ricostruzione, quindi, il concetto chiave. E un richiamo forte sui tempi ma anche sulla capacità (concreta) di “visione”. “Siamo ora chiamati – aggiunge il Presidente – a ripartire con maggiore qualità, con più forte coscienza di comunità, con un nuovo sviluppo che rispetti la natura e superi le discriminazioni sociali”. Non una critica esplicita al governo ma certamente un invito a fare un salto di “qualità”. “All’impegno economico, sociale, culturale che ne deriva – conclude Mattarella – tutti possiamo e dobbiamo contribuire. Le istituzioni anzitutto e l’intera società, con le sue forze economiche e le sue preziose autonomie sociali. Questo è il percorso per colmare i ritardi e rendere più saldi l’Italia e l’avvenire delle sue giovani generazioni”. Dialogo e inclusione. Qualcosa di più degli Stati Generali, qualcosa che forse si può ritrovare a Rimini, al Meeting.

ECCO CHI CI SARÀ

Quattro ministri, leader di partito, vertici della Ue: la presenza politica per l’edizione numero 41 del Meeting sarà notevole nonostante l’emergenza Covid. Sul fronte del governo si registrano le adesioni dei ministri degli Esteri Luigi Di Maio, dell’Economia Roberto Gualtieri, dei Trasporti Paola De Micheli, della Salute Roberto Speranza. Non mancheranno quindi i capi dei partiti: i leader della Lega Matteo Salvini, di FdI Giorgia Meloni, Antonio Tajani di FI, e poi Graziano Delrio, Maria Elena Boschi, Fausto Bertinotti, Mariastella Gelmini, Maurizio Lupi, Luciano Violante, Giancarlo Giorgetti, Enrico Letta. Presenti i segretari generali dei due sindacati più importanti, Maurizio Landini della Cgil e Annamaria Furlan della Cisl. Mentre le istituzioni europee saranno rappresentate da David Sassoli presidente dell’Europarlamento e Paolo Gentiloni commissario Ue per l’Economia.

Folta anche la pattuglia in rappresentanza di Regioni e Comuni, con i governatori Stefano Bonaccini dell’Emilia-Romagna, Attilio Fontana della Lombardia, Luca Zaia del Veneto, Nello Musumeci della Sicilia, Giovanni Toti della Liguria, Michele Emiliano della Puglia, Jole Santelli della Calabria, Massimiliano Fedriga del Friuli-Venezia Giulia, Maurizio Fugatti del Trentino e con il sindaco Marco Bucci di Genova. Sul fronte economico, si va da Giancarlo Blangiardo dell’Istat ad Alessandro Profumo di Leonardo e Luigi Gubitosi di Telecom, da Letizia Moratti a Enrico Giovannini e Franco Bassanini.

Per le presenze in campo ecclesiastico, oltre al presidente della Conferenza Episcopale italiana Gualtiero Bassetti arcivescovo di Perugia, sono attesi il cardinale Matteo Zuppi arcivescovo di Bologna e monsignor Francesco Lambiasi vescovo di Rimini, nonché Julian Carron fondatore di Comunione e Liberazione. Non mancheranno i vip del mondo della cultura, dello spettacolo e dello sport: nomi come il filosofo Umberto Galimberti, la sociologa Chiara Saraceno, il giurista Sabino Cassese; i registi Giuseppe Tornatore, Matteo Garrone, Pupi Avati, Paolo Virzì; gli attori Carlo Verdone, Luca Argentero, Sergio Rubini, Gioele Dix; il musicista Nicola Piovani, i cantanti Brunori Sas e Malika Ayane; gli ex calciatori Simone Perrotta e Damiano Tommasi; il sondaggista Nando Pagnoncelli e la regina del circo Liana Orfei. Un parterre davvero ampio che conferma l’indicazione, chiarissima, di Mattarella.

DRAGHI MA NON SOLO

Gli organizzatori del Meeting sanno bene che grande parte dell’attenzione dei media sarà rivolta a Mario Draghi. Bernhard Scholz il nuovo presidente della Fondazione Meeting, intervistato da SkyTg24, ha spiegato che l’ex numero uno dell’Eurotower “è una persona di grande competenza internazionale e visione europea – ha detto Scholz -e siamo grati di averlo domani con noi”. Draghi candidato premier?

“Non partecipiamo alle discussioni sul futuro del governo – ha risposto – certo servirebbe un abbassamento della litigiosità nella maggioranza”. “L’invito al professor Draghi – spiega Emmanuele Forlani, direttore del Meeting intervistato da Adnkronos – è partito molto prima del Covid, nel corso del 2019. E’ già stato nostro ospite nel 2009, avremo il piacere di averlo ancora con noi e di ascoltarlo visto che le riflessioni che porterà saranno utili per tutti”. “La natura del Meeting – continua Forlani – non è cambiata in questi 41 anni. Meeting significa incontro e quello che a noi interessa è incontrare storie, persone, testimonianze su tutti gli aspetti della vita. L’obiettivo è essere ambito di dialogo, incontro e discussione che guardi alla ripresa”. Appunto. Si riprende, da Rimini.


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