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Il caso Musumeci e gli italiani spiegati dal prof. Pennisi (con il teorema sulle migrazioni)

Quale che sia il punto di vista e la collocazione politica di ciascuno, credo che tutti gli italiani debbano essere grati al presidente della Regione Sicilia per avere sollevato un “caso” importante. Al momento in cui scrivo non so se il governo abbia fatto ricorso al Tar contro l’ordinanza della Regione. Auspico che lo faccia e che il Tribunale amministrativo della Sicilia, a sua volta, rimandi la vertenza alla Corte Costituzionale per un chiarimento. Il governo potrebbe anche andare direttamente alla Consulta, ma ciò deve essere deliberato dal Consiglio dei ministri con la partecipazione (a pieno titolo) del presidente della Regione Sicilia.

Ciò è tanto più necessario in quanto il conflitto riguarda il diritto alla salute, da un lato, e la facoltà, dall’altro, di accogliere migranti giunti per vie a-legali od illegali – dato che a quel che comprendo la legge 30 luglio 2002, n. 189, meglio nota come legge Bossi-Fini (che norma l’immigrazione) non è mai stata abrogata od emendata.

Non sono un giurista ma un semplice economista abbastanza avanti negli anni. In un contesto in cui in tante materie si naviga in una nebbia d’incertezza, ciò è tanto più urgente in quanto gli agenti economici (individui, famiglie, imprese, pubbliche amministrazioni) hanno le loro ali tarpate con conseguenze gravi per i comportamenti economici. In un quadro in cui l’emergenza da Covid-19, e atteggiamenti contradditori sulla sua gestione, è essenziale risolvere il dilemma tra diritto alla salute e facoltà di accoglienza.

Nelle ultime sette settimane sono sbarcati in Sicilia circa diecimila migranti, rispetto ai circa duemila dell’anno scorso. Basta questo dato per indicare che le strutture di accoglienza sono in forte sofferenza. In aggiunta, anche se i dati su coloro che sono positivi al Covid-19 al momento dello sbarco sono frammentari, i rischi di contagio nelle sovraffollate strutture di accoglienza sono altissimi e si estendono al personale che viene in contatto con i migranti ed alla popolazione in generale.

A Lampedusa la situazione è sempre più incandescente e a complicare le cose il 24 agosto ci ha pensato anche il vento. La nave-quarantena Aurelia non è riuscita ad attraccare al porto, rimanendo in rada davanti all’isola. E pare che soltanto oggi il vento possa calare e dunque si potrà ipotizzare l’attracco e l’imbarco di una parte dei migranti ospitati nell’hotspot di contrada Imbriacola. Come annunciato dalla Prefettura di Agrigento, la priorità di imbarco verrà data agli attuali positivi al Covid-19. Di fatto si libererà il padiglione dove queste persone vengono tenute in isolamento. In molti comuni della Sicilia, i sindaci – numerosi dei quali eletti con il Movimento Cinque Stelle -sono in rivolta contro il governo.

Quindi, se la politica non è in grado di risolvere il dilemma, ben lo facciano i tribunali al più alto livello. Per la disciplina economica, le determinanti sono chiare sin dagli anni Settanta del secolo scorso. In quel periodo, lavoravo in Banca mondiale ed avevo, di fatto, una seconda casa a Nairobi dove sul tema delle migrazioni stavano lavorando John Harris, Michael Todaro, Joseph Stiglitz e Richard Jolly. I primi tre americani, il quarto britannico. Tutti considerati alla sinistra del centro come collocazioni politico-culturale. In quel laboratorio, tra incontri seminariali e cene, venne elaborato il teorema sulle migrazioni di Harris e Todaro, il cui sistema di equazioni, pubblicato sull’American Economic Review, venne inizialmente scritto su alcune salviette di carta del ristorante Lobster’s Pot. Il teorema è chiaro: senza una regolamentazione, l’immigrazione è inarrestabile se i migranti percepiscono, a ragione od a torto, che anche tenendo conto dei disagi e dei periodi di disoccupazione ed inoccupazione, nel corso dell’intera vita la migrazione ha un tasso di rendimento positivo.

Nel 1979-80, in anno sabbatico dalla Banca mondiale, feci, nell’ambito di uno studio dell’Istituto Affari Internazionali (Iai)- ente che non può certo essere considerato collocato a destra del centro sotto il profilo politico e culturale – una ricerca empirica delle migrazioni tra Paesi a basso reddito e Paesi ad alto reddito nel Medio Oriente e nel Golfo Persico: i risultati confermavano a pieno la teoria, ossia che senza regolamentazione l’immigrazione diventa caotica e senza cessa.

Una regolamentazione chiara, trasparente ed accettata dagli italiani consente di elaborare una tassonomia che precisi anche quando la facoltà di accoglienza non confligge con il diritto alla salute, nonché con altri diritti di base come l’ordine pubblico. Ciò comporta che il Parlamento faccia una nuova legge in sostituzione della Bossi-Fini.


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