L’oracolo ha detto la sua. Secondo Nate Silver, direttore di FiveThirtyEight e guru dei sondaggi a stelle e strisce, il candidato democratico alla Casa Bianca, Joe Biden, ha il 71% di probabilità di vincere le elezioni presidenziali del 3 novembre. Il restante 29% è per l’uscente, il repubblicano Donald Trump. È quanto emerge dalla sua 2020 election forecast.
“La corsa presidenziale per molti versi è appena iniziata”, sottolineano gli esperti di FiveThirtyEight. Ieri Biden ha annunciato la sua candidata vicepresidente, la senatrice Kamala Harris. La prossima settimana si terrà la convention democratica, seguita subito dopo da quella repubblicana. “Quindi, Mentre è chiaro che Biden è comodamente davanti a Trump in questo momento — a livello nazionale e nella maggior parte degli Stati decisivi— la previsione assegna a Trump una significativa possibilità di vincere perché c’è ancora molto tempo per recuperare terreno”.
COME NEL 2016
“Ma aspetta!”, avvertono i sondaggisti. Perché fidarsi di questa previsione? C’è un particolare che suggerirebbe di prenderla con le pinze: 71 a 29 oggi come quattro anni fa, quando secondo FiveThirtyEight — ma non solo — favoritissima era la candidata democratica Hillary Clinton. Come sia finita è noto a tutti. “Ma Clinton ha avuto soltanto piccoli vantaggi nella maggior parte dei sondaggi: la vittoria di Trump era ben dentro il normale margine errore di voto delle previsioni”, scrive la testata.
Come ha scritto la scorsa settimana l’analista Geoffrey Skelley, sempre su FiveThirtyEight, il vantaggio di Biden è oggi più ampio del picco di Clinton registrato dopo la convention democratica nel 2016. E il candidato di oggi gode di un più ampio sostegno generale. “Biden ha attualmente un solido vantaggio nei sondaggi”, scrive Silver notando come la posizione odierna del candidato democratico sia migliore di quella in cui si sono trovati in passato la maggior parte degli sfidanti a questo punto della campagna elettorale. “Se le elezioni si tenessero oggi, potrebbe anche vincere in maniera schiacciante, portando non solo Stati tradizionali in bilico come la Florida e la Pennsylvania, ma potenzialmente aggiungendo nuovi Stati come la Georgia e il Texas alla coalizione democratica”.
MA LA PARTITA È ANCORA APERTA
Biden è attualmente in testa nelle medie nei sondaggi di FiveThirtyEight in Florida, Wisconsin, Michigan, Pennsylvania, Arizona, Ohio e nel secondo distretto del Congresso del Nebraska, tutti Stati in cui Clinton ha perso nel 2016. Se li conquista mantenendo gli Stati vinti dalla candidata dem di quattro anni fa, raggiungerebbe i 352 grandi elettori (ampiamente oltre la maggioranza del collegio composto da 538 — che in inglese è “fivethirtyeight”! — grandi elettori). Inoltre, Biden è a circa 1 punto percentuale da Trump in Texas, Georgia, Iowa e nel secondo distretto del Congresso del Maine. Conquistandoli salirebbe a ben 412.
Ma mancano tre mesi: le convention e i dibattiti ancora devono avere luogo, senza dimenticare che gli Stati Uniti stanno attraverso una pandemia che ha generato una crisi sanitaria ed economica senza precedenti. Inoltre, continua Silver, “non è così raro, storicamente, che i sondaggi si spostino in modo abbastanza radicale da metà agosto fino al giorno delle elezioni”. Questa è la ragione per cui gli analisti invitano a non dare Trump per spacciato accreditandolo di quel 29% che rappresenta quasi il triplo di altre previsioni che lo vedono intorno al 10%.