Kamala Harris ha accettato la sua nomina a candidata vicepresidente di Joe Biden per Usa 2020 e l’ex presidente Barack Obama ha accusato il presidente Donald Trump di costituire “una minaccia per la democrazia”. Sono stati i momenti forti della terza serata della convention democratica, che è stata la più emotivamente intensa finora, con interventi anche di Hillary Clinton, Nancy Pelosi, Elizabeth Warren e molti altri.
Il presidente Trump ha fatto il contro-canto della kermesse democratica e ha replicato agli attacchi. Su Obama, ha detto in conferenza stampa: “Quando vedo l’orrore che ci ha lasciato e la stupidità degli accordi che ha concluso… guardate com’era terribile, fino a che punto fu un presidente inefficace”. Sulla Harris, ha finto d’interrogarsi: “Ma non aveva detto che Biden è razzista?”.
Trump ha pure avallato le teorie cospirazionistiche del movimento QAnon, secondo cui lui sta segretamente salvando il mondo da una setta di pedofili e cannibali: “Non ne so molto”, ma “capisco che gli piaccio molto e questo lo apprezzo… Ho sentito dire che sono persone che amano il nostro Paese… È una cosa negativa? Stiamo veramente salvando il mondo”.
La nomination della Harris, che ha parlato dal palco della convention, in un vestito color quaresima che pare essere il suo preferito, di fronte a una sala praticamente vuota, ha una valenza storica, perché, con le sue origini afro-americane e indiano-americane, è la prima donna non bianca nominata in un ticket presidenziale da uno dei maggiori partiti. La Harris, ex procuratore generale della California, ha ammonito: “Riconosco un predatore quando ne vedo uno” e “Non c’è vaccino contro il razzismo”.
Obama ha tracciato un fosco quadro dell’America di Trump, dipingendo il suo successore come una persona che non si preoccupa della gente, non si assume le responsabilità e gestisce l’incarico come se fosse un reality: una minaccia non solo per il welfare, ma per le istituzioni democratiche.
E’ stato il ‘Kamala day’, ma l’intervento più intenso è stato quello di Obama, il cui discorso fa il paio con quello appassionato e forte della moglie Michelle nella giornata inaugurale. Agrodolce, invece, l’apparizione della Clinton, il giorno dopo le contestazioni sul web al marito Bill: l’ex first lady, senatrice, segretario di Stato e candidata 2016 alla Casa Bianca mescola l’amarezza della sconfitta e la voglia di rivincita dei democratici nell’Election Day il 3 novembre con il ticket Biden-Harris.
Fronte coronavirus, i dati della Johns Hopkins University, aggiornati a mezzanotte sulla East Coast, indicano che i casi di contagio negli Usa hanno superato i 5 milioni e mezzo e sfiorano i 5.530.000 e i decessi si avvicinano a 173.200.
Il discorso di Obama – “Trump non ha mostrato alcun interesse a mettersi al lavoro, a trovare terreni d’intesa comuni, a usare l’eccezionale potere del suo ufficio per aiutare qualcuno tranne se stesso e i suoi amici. Nessun interesse nel trattare la presidenza diversamente da un qualsiasi altro reality show che può usare per ottenere l’attenzione che desidera”.
“Speravo che Trump potesse prendere sul serio la carica, potesse arrivare a sentirne il peso e provare qualche rispetto per la democrazia affidata alle sue cure, ma non lo ha mai fatto”. Trump “non è cresciuto nel suo lavoro perché non può farlo. E le conseguenze del fallimento sono gravi: 170 mila americani morti, milioni di posti di lavoro persi, i nostri peggiori istinti liberati, la nostra orgogliosa reputazione nel mondo molto diminuita e le nostre istituzioni democratiche minacciate come mai prima”.
“Quello che è in gioco ora è la nostra democrazia… Questa notte vi chiedo di credere nella capacità di Joe e Kamala di guidare il nostro Paese fuori delle tenebre e di ricostruirlo meglio”.
Il discorso della Harris – “Ora, abbiamo un presidente che trasforma le tragedie in armi politiche. Joe Biden sarà un presidente che trasformerà le sfide in obiettivi… un presidente che ci unisca tutti, afroamericani, bianchi, latinos, asiatici, nativi americani, per conquistare il futuro che vogliamo insieme… Dobbiamo eleggere Biden”, in contrasto con “la fallimentare leadership di Trump, che ci è costata vite e posti di lavoro”.
La Harris prospetta “una visione della nostra nazione come comunità, dove tutti sono benvenuti, indipendentemente dalla loro apparenza, da dove vengono, da quale dio venerano o da chi amano. Un Paese dove possiamo non essere d’accordo su ogni dettaglio, ma dove siamo uniti dalla convinzione fondamentale che ogni essere umano ha un valore infinito, merita compassione, dignità e rispetto. Un Paese dove ci aiutiamo, dove affrontiamo le nostre sfide e celebriamo i nostri trionfi, insieme. Oggi quel Paese sembra distante”.
“Sono impegnata a rispettare i valori che mia madre mi ha insegnato”, prosegue. “Siamo a un punto di svolta. Il costante caos si lascia allo sbando. L’incompetenza ci fa sentire paura. L’insensibilità ci fa sentire soli. Possiamo fare meglio e meritiamo molto di più”.
Hillary Clinton e le altre voci – In una serata al femminile, gestita dall’attrice Kerry Washington, la Clinton assicura che Biden sa “come rimarginare le ferite, unire e guidare il Paese”. “Speravo che Trump fosse un presidente migliore. Ma, sfortunatamente è quello che è … L’America ha bisogno di un presidente che mostri dalla Casa Bianca la stessa compassione, determinazione e leadership che vediamo nelle nostre comunità”.
“Per quattro anni la gente mi ha detto: ?Non mi ero reso conto di quanto fosse pericoloso’, ‘avrei dovuto votare’. Questa non può essere un’altra elezione dei se e dei ma. Se votate per posta richiedete la scheda e inviatela il prima possibile. Se votate di persona portate un amico e indossate la mascherina. La cosa più importante è che votiate … come se ci fossero in gioco le vostre vite, perché lo sono”.
La speaker della Camera Pelosi dice: “Ho visto di persona il disprezzo di Trump per i fatti, per le famiglie dei lavoratori e per le donne in particolare, un disprezzo scritto nelle sue politiche verso la nostra salute e i nostri diritti, non solo nel suo comportamento. Ma noi sappiamo che non prevarrà e che quando le donne hanno successo l’America ha successo … Ci uniamo di nuovo, non per denunciare il male, ma per illuminare un cammino che faccia avanzare il nostro Paese”.
Per Elizabeth Warren, “l’ignoranza e l’incompetenza di Trump sono pericolose per il nostro Paese … Mi piacciono i buoni piani e Joe ne ha molti”. Gabby Gifford, l’ex deputata democratica ferita alla testa in una sparatoria a Tucson in Arizona nel 2011, avverte: “Siamo a un bivio: possiamo lasciare che le sparatorie continuino o possiamo votare per Biden”.