Non ci sono soltanto Microsoft e Twitter in corsa per rilevare TikTok. Nelle ultime ore si è fatta avanti anche Oracle, colosso statunitense co-fondato da Larry Ellison, imprenditore e sostenitore del presidente Donald Trump.
La cui reazione non si è fatta attendere: il capo della Casa Bianca — che bandirà TikTok se entro il 21 settembre le attività nel Paese dell’app posseduta dalla società ByteDance non saranno in mani statunitensi — ha dichiarato che Oracle è una buona azienda e potrebbe rilevare la popolare app cinese negli Stati Uniti.
Intanto, l’amministrazione statunitense e la società cinese continuano a discutere della sicurezza di TikTok — secondo Washington l’app rappresenta un mezzo per lo spionaggio del governo cinese; “disinformazione”, risponde ByteDance.
Ma l’offerta di Oracle, che secondo il Financial Times avrebbe già contattato due investitori statunitensi che già possiedono una partecipazione in ByteDance (General Atlantic e Sequoia Capital), potrebbe risolvere la disputa. Twitter sembra essere fuori gioco per i dubbi sulla capacità di finanziare l’offerta. Microsoft punta all’acquisizione di tutte le attività di TikTok, cosa che ByteDance vorrebbe evitare. L’offerta di Oracle, invece, riguarda soltanto le operazioni nel Nord America, in Australia e in Nuova Zelanda. Ciò soddisferebbe sia le richieste dell’amministrazione Trump sia quelle della società cinese, decisa a conservare il controllo sugli altri mercati, a partire da quello europeo.