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Quel feeling tra Turchia e Venezuela mentre il cerchio si stringe sugli affari di Maduro

Il regime venezuelano rinsalda i legami con il governo turco. Il ministro degli Affari esteri russo, Mevlüt Çavusoglu, è partito ieri in un tour per il Sudamerica che lo porterà in Repubblica Dominicana, Haiti e Venezuela, dove incontrerà l’alleato Nicolás Maduro.

La prima tappa, l’insediamento del presidente Luis Abinader a Santo Domingo. Poi incontri bilaterali con altri capi di Stato presenti alla cerimonia. Domani Çavusoglu volerà ad Haiti, dove incontrerà il premier Joseph Jouthe, il presidente Jovenel Moise e il ministro degli Esteri Claude Joseph.

Martedì sarà a Caracas per vedere il ministro per gli Affari esteri venezuelano, Jorge Arreaza, il presidente Maduro e la sua vice Delcy Rodríguez. Durante l’incontro, i ministri firmeranno diversi accordi bilaterali e celebreranno i 70 anni del ripristino dei rapporti diplomatici tra Ankara e Caracas.

Durante la crisi politica del Venezuela, la Turchia – insieme alla Russia e l’Iran – ha mantenuto il sostegno diplomatico al regime di Maduro, che il presidente turco Recep Tayyip Erdogan considera un “fratello”.

Ma nonostante il supporto dei suoi alleati, i guai del regime venezuelano aumentano. L’ultima notizia riguarda il sequestro di 158 milioni di dollari che sarebbero legati alla statale petrolifera venezuelana Pdvsa e al presunto prestanome di Maduro, Alex Saab. Il sito Armando.info ha rivelato che tali risorse sono state bloccate da un tribunale in Bulgaria, in seguito a un provvedimento dell’Agenzia di sicurezza nazionale. I documenti in mano delle autorità bulgare evidenzierebbero delle manovre dell’imprenditore colombiano (con legami in Italia) per evadere le sanzioni internazionali contro il regime venezuelano.

A febbraio del 2019, è stato bloccato un conto di Pdvsa nella banca Investbank, sotto accusa dal sistema finanziario bulgaro per legami con il crimine organizzato. Le indagini indicano che parte delle risorse versate su questo conto appartengono all’imprenditore Saab e al suo socio Álvaro Pulido. Nella trama di società dei due ci sono anche la Asasi Food Fzc, registrata negli Emirati Arabi, e la turca Mulberry Proje Yatirim, legata alla Group Grand Limited, registrata a Hong Kong. Nelle indagini in Bulgaria figura anche il nome dell’italiano Lorenzo Antonelli, cognato di Camila Fabbri, moglie di Saab.

Secondo il sito Infobae, “quando le autorità bulgare cominciarono ad indagare su queste operazioni finanziarie, una delegazione di deputati dell’opposizione, guidata da Luis Parra, Conrado Pérez e Richard Arteaga, è andata di nascosto in Europa […] L’obiettivo era chiedere lo sblocco dei fondi legati alle imprese di Saab. I parlamentari hanno visitato anche Svizzera, Liechtenstein, Portogallo e Spagna”.

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