Un “like” di troppo o un attacco hacker? Che cos’è successo al profilo Twitter di Liu Xiaoming, ambasciatore cinese nel Regno Unito, da mesi nell’occhio del ciclone dopo le minacce al governo britannico per l’esclusione di Huawei dal 5G e dopo aver negato l’esistenza dei campi di concentramento per gli uiguri nello Xinjiang?
Facciamo un passo indietro. Mercoledì scorso l’attivista Luke de Pulford, coordinato dall’Alleanza interparlamentare sulla Cina (Ipac), ha pizzicato un “mi piace” dell’account del diplomatico a un tweet di natura pornografica feticista. Secondo Bbc News, l’account Twitter dell’ambasciatore cinese ha messo diversi “like” (in seguito ritirati) ad alcuni tweet, tra cui una clip di 10 secondi pubblicata da un account a tema per adulti e diversi post che criticano il Partito comunista cinese.
WARNING: DO NOT READ THIS IF EATING.
The Chinese Ambassador the the U.K. @AmbLiuXiaoMing has just like a tweet of a woman masturbating a man with her feet.
Is this what Roosevelt called big stick diplomacy? pic.twitter.com/Q4HVj08ZST
— Luke de Pulford 裴倫德 (@lukedepulford) September 9, 2020
Secondo l’ambasciata cinese a Londra l’account dell’ambasciatore Liu sarebbe stato hackerato. “Recentemente, alcuni elementi anti-cinesi hanno brutalmente attaccato l’account Twitter dell’ambasciatore Liu Xiaoming e hanno utilizzato metodi spregevoli per ingannare il pubblico. L’ambasciata cinese condanna fermamente tale comportamento”, ha dichiarato il portavoce dell’ambasciata in una nota. “L’ambasciata ha esortato Twitter a fare indagini approfondite e gestire seriamente la questione. L’ambasciata si riserva il diritto di intraprendere ulteriori azioni e sperare che il pubblico non creda o diffonda tali voci”, prosegue la dichiarazione.
“Le prove suggeriscono che l’ambasciatore Liu potrebbe essere un boomer poco esperto di tecnologia che lotta per padroneggiare una piattaforma vietata nel suo Paese”, nota il New York Times. “L’account ha una storia di ‘mi piace’ bizzarra”, continua il quotidiano statunitense evidenziando “like” ai propri tweet e persino a critiche contro la Cina. “Ma l’episodio rischia di essere un segnale imbarazzante nel mandato di una delle voci di spicco dei diplomatici cinesi ‘lupi guerrieri’”.
(Foto: BBC)