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Dalla Difesa… all’innovazione farmaceutica. Un nuovo modello di dual use?

Di Alessandra Micelli e Stefano Pioppi

Dalla difesa alla salute il passo è (o può essere) breve. È il caso di Dassault Systèmes, azienda francese nata come spin off del gruppo aerospaziale Dassault, partita dai velivoli caccia e arrivata a fornire avanzate soluzioni di gestioni dati a Millennium, la controllata specializzata in oncologia del big del pharma giapponese Takeda. Un modello di business per altre industrie del settore?

L’INTEGRAZIONE DEI DATI

L’impegno di Dassault Systèmes per le “Next generation life sciences” è piuttosto recente rispetto ai quarant’anni di attività dell’azienda. Nasce dalla constatazione che “le società hanno bisogno di creare un ambiente di lavoro che valorizzi l’integrazione dei dati”, come scritto nel 2018 nel Global Life Sciences Outlook di Deloitte. Si tratta di gestire e integrare grandi quantità di dati (big data) per generare rapidamente informazioni utili ai decisori, che siano manager o medici impegnati in ambito sanitario. Ne è un esempio il “Biovia Workbook” scelto da Millennium – società impegnata in ricerca oncologica acquisita nel 2008 dalla giapponese Takeda – con l’obiettivo di disseminare all’interno dell’organizzazione le informazioni e accelerare così la ricerca sui farmaci. La soluzione di Dassault Systèmes consiste in un quaderno da laboratorio elettronico (Eln) che consente di accedere, condividere e analizzare dati, il tutto gestito da un avanzato software.

IA E BIG DATA AI TEMPI DEL COVID

Mai come in questo momento di emergenza sanitaria ci si è resi conto del ruolo che tecnologia e innovazione possono giocare in campo farmaceutico e biomedicale. La telemedicina, il telemonitoraggio, l’intelligenza artificiale e l’implementazione e l’utilizzo dei Big data nel comparto rappresentano un grande valore aggiunto sia per l’ottimizzazione dello svolgimento delle attività presso i centri ospedalieri, sia per l’abbattimento dei costi legati alla presa in carico dei singoli pazienti. E Biovia Workbook agirebbe proprio in questo senso: semplificando le operazioni di laboratorio, migliorando e snellendo la collaborazione fra addetti ai lavori. Riducendo conseguentemente i costi del singolo intervento sanitario, aumenterebbe i livelli di produttività. Secondo gli ultimi dati forniti dall’azienda, con l’utilizzo del workbook i progetti vengono completati fino al 66% più velocemente, con una riduzione dei costi fino al 35%.

COME FUNZIONA (E COSA FA) BIOVIA WORKBOOK

In altre parole, sempre stando alla presentazione di Dassault Systèmes, il Workbook migliora l’efficienza del laboratorio accelerando e automatizzando l’immissione, l’elaborazione e il reporting dei dati; riduce al minimo gli errori attraverso l’acquisizione diretta dei dati da strumenti e registrazioni elettroniche; protegge la proprietà intellettuale; semplifica la conformità normativa e, soprattutto, implementa processi coerenti in tutti i soggetti che ne fanno uso. Con risultati auspicabili non solo nella collaborazione fra differenti realtà e laboratori, garantiti da una standardizzazione condivisa del metodo, ma anche fra diverse discipline scientifiche.

DALL’AEROSPAZIO…

La soluzione è realizzata da Dassault Systèmes, nata nel 1981 come ramo del celebre gruppo francese attivo nel settore aerospaziale e della difesa. La più nota Dassault Aviation è tra i primi attori europei in questo comparto, storico produttore dei caccia Rafale e già alla guida (lato transalpino) del progetto per il caccia di sesta generazione su cui Parigi lavora con Berlino e Madrid. Dalla tradizione di ricerca aeronautica è nato lo spin-off Dassault Systèmes, chiamato da subito allo sviluppo di soluzioni per la progettazione in 3D. È nato così il software Catia, sostenuto dalla partnership con Ibm e poi sviluppato in più versioni, venduto in diversi settori dall’automotive all’aviazione. Nel 2015, Dassault Systèmes cambia lo status legale, da azienda francese a società europea, esplicitando ulteriormente l’ambizione internazionale.

… ALLE SCIENZE DELLA VITA

Già un anno prima, nel 2014, con l’acquisizione di Accelrys (azienda con base a San Diego specializzata in software di gestione del ciclo di vita dell’innovazione scientifica per chimica, biologia e materiali) Dassault Systèmes aveva lanciato il nuovo brand “Biovia”, ereditando dalla società americana una lunga lista di clienti (circa duemila) del settore farmaceutico e delle biotecnologie. Biovia si rivolge al mondo della biologia con l’obiettivo di “accelerare l’innovazione, incrementare la produttività, migliorare qualità e conformità, ridurre i costi e velocizzare lo sviluppo dei prodotti”. Dal 2018 è ospitato da 3DExperience, piattaforma online in cui Dassault Systèmes ha riunito la propria offerta di soluzioni, un marketplace accessibile tramite interfaccia unica.

UN NUOVO DUAL USE?

Dall’aerospazio alle scienze della vita il passo non sembra immediato. Eppure, con il mondo farmaceutico alla costante ricerca di innovazione e l’ormai nota riconversione civile delle tecnologie sviluppate in ambito militare, può diventarlo. È un “dual use” strutturato, pensato dalle origini di una nuova azienda (per l’appunto Dassault Systèmes) che eredita dal gruppo di appartenenza (aerospaziale) competenze, know how e spirito d’iniziativa per aprirsi a tanti altri campi industriali. Oltre le origini, dell’aerospazio e difesa resta l’inclinazione a investire copiosamente in ricerca e sviluppo (in Italia, il settore è quello che spende di più per questo), accanto a scambi proficui tra le realtà industriali. Software di analisi dati, algoritmi di intelligenza artificiale e strumenti di progettazione in 3D si spostano così facilmente dalla produzione di velivoli a quella di farmaci.

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