Committee on Women’s Rights and Gender Equality0 invita la Commissione Ue e gli Stati membri a promuovere la parità di genere nelle imprese delle Tlc e dei settori correlati e nell’economia digitale e ad adottare politiche orizzontali per ridurre il divario di genere nel settore digitale economico.
Esorta gli Stati membri a trasporre e attuare pienamente la direttiva sul bilancio della vita lavorativa e invita la Commissione a monitorarla in modo efficace, gli Stati membri devono osservare le tendenze del settore digitale al fine di adattare, se necessario, le loro misure di equilibrio tra vita professionale e vita privata; sottolinea che il divario retributivo di genere ha un impatto irreversibile negativo sul divario pensionistico delle donne nel settore digitale; accoglie con favore l’impegno della Commissione a presentare misure vincolanti in materia di trasparenza salariale entro la fine del 2020 al fine di colmare efficacemente le disparità retributive e pensionistiche di genere.
Dunque una bussola di orientamento anche per l’Italia rispetto ai progetti che entro il 15 ottobre dobbiamo presentare alla Ue. La Commissione traccia per gli Stati membri le linee guida per valutare pienamente le cause e i fattori che portano ad un elevato tasso di abbandono delle donne a partire dalle carriere digitali e a sviluppare meccanismi e programmi per integrare le donne e le ragazze nelle iniziative in materia di istruzione, formazione e occupazione nel settore digitale.
Invitando gli Stati membri ad aumentare le opportunità di finanziamento per le imprenditrici e a migliorare l’accesso ai fondi esistenti in modo da avere pari opportunità di competere nel mercato unico digitale, incoraggia a rafforzare i finanziamenti per la ricerca sulle questioni relative al genere nelle Tlc, ritenendo che sia della massima rilevanza avere più modelli di ruolo delle donne e aumentare il numero di donne in posizioni di leadership nel settore delle Tlc, della cultura, dei media e dell’audiovisivo sottolineando l’impatto dei settori culturale, mediatico e audiovisivo nello sviluppo degli stereotipi di genere e nella promozione delle barriere normative e culturali.
Ed è evidente che le industrie audiovisive e dei media sono così invitate a dedicare rappresentazioni delle donne nelle professioni Stem e Ict ricordando l’importanza di eliminare i pregiudizi coscienti e inconsci discriminatori di genere dalle applicazioni, dai videogiochi e dai giocattoli dell’IaA che svalutano il ruolo delle donne e portano alla ridotta partecipazione delle donne nei settori digitale, Ia e Ict.
L’emancipazione civica, politica ed economica delle donne aumenta notevolmente la capacità delle donne di partecipare a processi elettorali, consultazioni pubbliche, sondaggi e dibattiti, nonché di presentare petizioni o reclami. La Commissione e gli Stati membri devono prendere in considerazione la dimensione di genere nell’elaborazione di iniziative di e-government; sottolineando l’efficacia dell’utilizzo di Internet per campagne, forum e potenzia la visibilità dei modelli di ruolo femminili. L’impegno in modo costruttivo e a sostenere le organizzazioni della società civile digitale e a incoraggiare tali organizzazioni a partecipare alla governance di Internet sicuramente incoraggia gli Stati membri e la Commissione ad organizzare la sensibilizzazione in ambito internazionale.
La digitalizzazione ha cambiato radicalmente le nostre vite, creando nuove opportunità ma anche molteplici sfide. La parità di opportunità e di trattamento del mercato del lavoro e l’impegno per l’equilibrio di genere nel settore digitale sono la massima importanza non solo dell’economia dell’Ue, espressa ad esempio in termini di crescita del Pil, ma anche come una questione di giustizia per tutte le donne e le ragazze di talento che scelgono un percorso di carriera Stem (Scienza, Tecnologia, Ingegneria, Matematica). L’attuale crisi Covid-19, che ha rivoluzionato il modo in cui le persone e le aziende utilizzano le Tic e altre tecnologie digitali per lavorare e interagire, ha solo evidenziato l’urgenza di promuovere l’equilibrio di genere in questo settore.
Le disuguaglianze sono state identificate decenni fa e sono stati compiuti sforzi per affrontarle nel corso degli anni. Tuttavia, come dimostra un recente studio commissionato dal Dipartimento delle politiche e degli affari costituzionali del Parlamento europeo, su richiesta della commissione Femm, i pregiudizi e le disuguaglianze persistono nei settori Stem e nel settore digitale (ad esempio, tecnologie digitali, informatica, informatica, tecnologia dell’informazione, tecnologia dell’informazione e della comunicazione, intelligenza artificiale, sicurezza informatica).
Due fenomeni principali contribuiscono a questa realtà. Da un lato, per una serie di motivi culturali, le ragazze tendono ad evitare queste aree, perché non le vedono come percorsi di carriera praticabili. D’altra parte, molti di coloro che effettivamente seguono questa strada finiscono per rinunciare sia come studenti o come professionisti, e le differenze tra uomini e donne diventano evidenti abbastanza presto e sono noti per tutta la vita.
Più una donna avanza nei suoi studi accademici e professionali, maggiore è la possibilità che lasci :all’età di 15-16 anni, il 73% dei ragazzi dichiara di sentirsi a proprio agio con i dispositivi elettronici, mentre solo il 63% delle ragazze della stessa fascia di età dice la stessa cosa. Ancora più preoccupante, solo il 3% delle ragazze adolescenti esprime interesse a perseguire una carriera come professionista Ict e la probabilità che abbandoni dovuta a una serie di condizioni, tra cui ambienti di lavoro non familiari, mancanza di coetanei e mentori femminili e mancanza di riconoscimento professionale. Noi dobbiamo affrontare le cause profonde dell’attuale divario di genere digitale, e riflettere sui dati disponibili e proporre misure e azioni concrete per promuovere la partecipazione delle donne e delle ragazze all’economia digitale.