Continua l’alleanza tra Nicolás Maduro e Vladimir Putin. Questa volta il legame si è rafforzato con la consegna, da parte del regime socialista, della più grande petroliera del Venezuela alla giurisdizione della Russia. Secondo l’agenzia Nova, la notizia è stata diffusa dall’agenzia Rbk e si basa sui dati delle navi marittime Equasis.
La nave petroliera è della classe Very Large Crude Carrier ed ha la capacità di portare 320.800 tonnellate. Era chiamata Ayacucho, ma lo scorso maggio ha cambiato nome. Ora è battezzata Maksim Gorkij ed è iscritta nel registro russo dal mese di giugno.
Si tratta della più grande nave cisterna battente bandiera russa. Prima di questa, le navi più grandi erano Umba (300 mila tonnellate di portata) e Kola (309 mila tonnellate).
Intanto, è ancora scontro tra l’Unione europea e il regime di Maduro. Il leader del governo socialista del Venezuela ha esortato a Bruxelles perché ripensi la sua posizione, senza adeguarsi alla linea del governo americano.
“L’Unione europea deve ripensare le sue decisioni – ha scritto Maduro su Twitter dopo l’incontro virtuale tra i ministri degli Esteri del Gruppo Internazionale di Contatto sul Venezuela. Per obbligo costituzionale si terranno elezioni e il 5 gennaio verrà insediata una nuova Assemblea Nazionale, (l’Ue) non può continuare ad adeguarsi al copione di Trump che intende sostituire i poteri pubblici nel nostro Paese”.
Alla fine della riunione, l’Alto rappresentante per la politica estera dell’Unione, Josep Borrell, ha dichiarato che una missione di osservatori europei potrà essere dispiegata alle elezioni parlamentari venezuelane di dicembre solo a fronte di “importanti cambiamenti delle condizioni e del calendario”. Il Gruppo è composto dai governi di otto paesi europei (Italia, Francia, Germania, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna, Svezia e Regno Unito) e di sei latinoamericani (Bolivia, Costa Rica, Ecuador, Panama, Uruguay e, ultima arrivata, Argentina).