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Elicotteri e simulatori. Così la Difesa rafforza i legami tra Italia e Israele

Elicotteri di Leonardo a Israele e missili anticarro Spike all’Italia. È la sintesi del nuovo accordo siglato ieri dal ministero della Difesa italiano con l’omologo israeliano, un’intesa (che rafforza quella del 2012) da inserire nella rodata collaborazione in campo aeronautico, elicotteristico e spaziale tra Roma e Tel Aviv. A siglare il documento, tramite videoconferenza sicura, il segretario generale della Difesa e direttore nazionale armamenti Nicolò Falsaperna e il collega israeliano, il generale Amir Eshel.

L’INTESA

La nuova intesa “riflette la nostra stretta e importante cooperazione con il ministero della Difesa italiano nel corso degli anni”, ha detto il ministro israeliano Benny Gantz. “Il completamento di questo accordo è essenziale per la formazione dei piloti di elicotteri della Aeronautica israeliana e per lo sviluppo dell’economia nazionale”. L’intesa prevede difatti prima di tutto l’acquisto da parte del ministero della Difesa d’Israele di un pacchetto di addestramento da Leonardo per dodici elicotteri AW119KX e due simulatori destinati alla Air Force Flight School. Sette dei dodici elicotteri sono già stati acquistati a febbraio dello scorso anno, mentre i cinque successivi si apprestano ora a passare alla fase di contrattualizzazione.

GLI ACQUISTI ITALIANI

In cambio, il ministero della Difesa italiano acquista nuovi lotti di missili anticarro Spike prodotti dall’israeliana Rafael (già in dotazione a Esercito e Marina) e simulatori avanzati per alcuni modelli di elicotteri dell’Esercito, frutto della partnership tra Leonardo e Elbit Systems. A novembre dello scorso anno, le commissioni parlamentari italiane hanno dato parere favorevole allo schema di decreto ministeriale per l’acquisto di nuovi missili Spike, così da “equipaggiare ulteriori nove reggimenti di fanteria che si aggiungono ai sette (sui 24 previsti) già equipaggiati con 96 sistemi controcarro di terza generazione frutto di precedenti acquisizioni”. Il programma in questione prevede l’acquisto di 126 lanciatori, 800 missili “long range” e un supporto logistico integrato per un periodo massimo di dieci anni.

L’ELICOTTERO

Per Israele l’interesse principale riguarda la sostituzione degli elicotteri Bell 206 attualmente in dotazione all’Air Force, ormai in operatività da circa mezzo secolo. La Difesa israeliana ha scelto il bimotore AW-119 KX di Leonardo, ordinandone un primo lotto (7) lo scorso anno. Di ampio successo sul mercato internazionale, il velivolo ad ala rotante multiruolo è prodotto negli stabilimenti americani di Philadelphia. Ha registrato oltre 320 esemplari venduti ed è stato la base di sviluppo del TH-119, la proposta che ha permesso all’azienda di vincere lo scorso gennaio la maxi commessa per fornire alla US Navy i nuovi elicotteri d’addestramento (anche in questo caso, per sostituire i Bell 206). Per Leonardo la notizia si somma a quella arrivata nei giorni scorsi dall’Austria, dove il ministero della Difesa ha annunciato l’intenzione di acquistare 18 elicotteri AW169M, parlando altresì di “ampia collaborazione” con l’Italia in questo settore.

I RAPPORTI TRA ROMA E TEL AVIV

Sul lato delle relazioni internazionali, l’intesa conferma e rafforza il rapporto strategico tra Italia e Israele. Segue difatti l’accordo “storico” concluso a Roma tra i ministeri della Difesa nel 2012, quello comprensivo della fornitura all’Air Force israeliana di trenta velivoli d’addestramento M-346 e dei relativi sistemi operativi di controllo del volo. Da quello stesso accordo è scaturita la fornitura all’Italia di OptSat-3000, il sistema satellitare ottico (lanciato nel 2017) ad alta risoluzione per l’osservazione della Terra, che ha visto l’industria italiana collaborare fianco a fianco con quella israeliana. Lo scorso anno, nella scheda illustrativa sullo schema di decreto per l’acquisto di missili Spike, si notava che nel 2016 i due ministeri della Difesa “hanno confermato l’intenzione dei due Paesi di voler continuare la cooperazione nell’ambito della Difesa, sia a livello governativo che industriale e hanno concordato un ulteriore e potenziale pacchetto di programmi da contrattualizzare con un apposito G2G”. In questo caso non si tratta di accordo governo-governo, ma di uno scambio di acquisti, comunque da inserire nel soldo di quell’iniziativa.

DALLO SPAZIO AGLI USA

In termini di collaborazione bilaterale, sempre per lo Spazio c’è il progetto bilaterale Shalom, teso a realizzare un innovativo satellite iperspettrale. Più recente il caso di Dido-3, cubesat targato Agenzia spaziale italiana (Asi) e omologa israeliana, partito per lo Spazio a bordo del lanciatore Vega. È un mini-laboratorio per esperimenti di microbiologia e farmacologia in microgravità, con controllo da remoto. Oltre a elicotteri, velivoli e sistemi spaziali, la collaborazione tra industrie copre anche l’area dei sistemi di difesa (la ex Oto Melara) e della sistemistica avanzata, dove è stabile la cooperazione tra l’israeliana Rafael e la controllata americana Leonardo DRS. A gennaio dello scorso anno, il duo si è aggiudicato un contratto da 80 milioni di dollari per sistemi di protezione attiva destinati ai carri armati dell’Esercito Usa e del Corpo dei Marines. Infine, la cyber-security, con l’edizione europea dell’evento israeliano Cybertech che da anni va in scena a Roma grazie alla collaborazione con Leonardo.

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