Lussemburgo, Estonia, Germania, Austria, Belgio, Portogallo, Spagna e Albania. Questi i Paesi che in due settimane Keith Krach, sottosegretario di Stato per la crescita economica, l’energia e l’ambiente, sta visitando e visiterà. Durante il suo viaggio nel Vecchio continente iniziato lunedì, il numero due di Mike Pompeo (che la prossima settimana visiterà Grecia, Italia, Santa Sede e Croazia) sta incontrando alti funzionari governativi di ogni Paese, nonché dell’Unione Europea e della Nato, e amministratori delegati del settore privato per discutere del Clean Network (il programma voluto dall’amministrazione Trump per mettere il 5G degli alleati al sicuro dal Partito comunista cinese), di sicurezza economica, privacy, proprietà intellettuale e diritti umani, come si legge nella nota di Foggy Bottom.
Pleased to join the #prague5gconference to discuss the Clean Network, celebrate the substantial progress made on 5G security in the last year, as well as reaffirm our support to our allies and partners in building a vibrant, competitive, and secure 5G marketplace. pic.twitter.com/IA5DaTHZfp
— Under Secretary Keith Krach (@State_E) September 23, 2020
Se Paesi come l’Estonia hanno già aderito all’iniziativa Clean Network, altri rappresentano un osso duro per il sottosegretario Krach. Uno su tutti, la Germania, dov’è atterrato nelle scorse ore. Come raccontato su Formiche.net pochi giorni fa, il governo tedesco è spaccato e ancora non ha preso una decisione sul ruolo che quelli che Washington definisce “fornitori inaffidabili” (in particolare le cinesi Huawei e Zte): il ministero degli Esteri spinge per l’esclusione, quello degli Interni frena. E Krach non mancherà di ricordare un tema a Berlino: quello del Nord Stream 2. Dopo l’avvelenamento dell’oppositore russo Alexei Navalny la campagna per fermare il gasdotto russo è diventata sempre più forte. Ma nelle ultime ore anche i più accaniti oppositori al progetto si stanno rassegnando: il ministro Economia Peter Altmaier si è detto contrario allo stop a Nord Stream 2 e un portavoce del governo ha spiegato che la posizione della cancelliera Angela Merkel non è cambiata. Il gasdotto sembra cosa fatta, e probabilmente anche Washington ne ha preso atto. Ora la missione è il 5G. Così, atterrando in Germania il sottosegretario Krach ha usato parole dolci, ben diverse da quelle pronunciate spesso dal presidente Donald Trump contro Berlino. “I nostri popoli hanno così tanto in comune. Aspetto di discutere dell’unità transatlantica mentre lavoriamo insieme per garantire le tecnologie di domani e promuovere il rispetto della dignità umana”.
It’s great to be in Germany again. Our people have so much in common. I look forward to discussing Transatlantic unity as we work together to secure the technologies of tomorrow and promote respect for human dignity. @usbotschaft — Under Secretary Keith Krach (@State_E) September 24, 2020
Sono giorni decisivi per il 5G tedesco: mercoledì è attesa la decisione sulla nuova legge nazionale per la cybersicurezza.
Ma come mai in un Paese così importante si è recato Krach e non il suo capo, Pompeo? Forse perché Washington dà per persa anche questa battaglia. Basti pensare che il quotidiano tedesco WirtschaftsWoche ha rivelato che la cancelliera starebbe sostenendo una forte attività di sostegno per favorire l’ingresso di Deutsche Telekom sul mercato cinese del mobile. Per il momento Deutsche Telekom (che fornisce già, in collaborazione con Huawei, soluzioni cloud in Cina) non conferma, sostenendo che il focus della compagnia si trova in Europa e Usa.