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Il centrodestra che vota No ha ora un leader, Giancarlo Giorgetti

Dal Ticino arriva una notizia destinata a influenzare il dibattito nel centrodestra sul prossimo referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari: Giancarlo Giorgetti, vicesegretario federale della Lega e già sottosegretario a Palazzo Chigi nel governo Conte I, ha annunciato che voterà no.

“Il 20 e 21 settembre si voterà per le Regionali in alcune parti d’Italia, per i Comuni e anche per il referendum sul taglio dei parlamentari. Non so cosa voterete voi, ma posso dirvi come voterò io: voterò no, convintamente”, ha detto il numero due del Carroccio in un comizio ieri a Vittuone, nel Milanese. “Un semplice taglio dei parlamentari in assenza di altre riforme è improponibile”, ha avvertito Giorgetti rilanciando il sistema maggioritario: “Visto che si parla tanto di Europa, ha sempre funzionato benissimo”, ha spiegato, stando a quanto riferito da Ticino notizie.

“Tagliare del 40% i parlamentari darebbe un potere senza limite alle segreterie di partito, limitando di parecchio la volontà popolare”, ha continuato. Poi l’allarme: “È una deriva da evitare con forza. Anche perché sarebbe un favore a un governo in difficoltà, incapace di gestire il contraccolpo economico al sistema Italia di questi mesi e in evidente imbarazzo in vista dei prossimi mesi, che saranno durissimi. Il governo Conte è inadeguato. Ed è anche per questo che voterò no”.

Fermare il taglio dei parlamentari ma anche dare una spallata al governo: questi gli obiettivi dichiarati del numero due leghista, che confida su effetti nazionali delle consultazioni regionali e amministrative oltre che del referendum.

Dopo Paolo Grimoldi, segretario della Lega in Lombardia, anche Giorgetti dunque rompe il silenzio del fronte del No nel Carroccio, guidato da un Matteo Salvini che in più occasioni ha ribadito di essere schierato per il Sì.

Come lui, anche Giorgia Meloni voterà Sì (idee hanno rivendicato di aver votato il taglio di deputati e senatori in parlamento ben quattro volte). Ma anche in Fratelli d’Italia (la cui segretaria, come quella del Carroccio, non ha dato indicazioni di voto) non mancano le voci stonate rispetto al leader. Tra i sostenitori del No c’è un big come Guido Crosetto.

Malumori si registrano anche nel Partito democratico, con Tommaso Nannicini, Giorgio Gori, Gianni Cuperlo e Matteo Orfini contrari alla scelta del segretario Nicola Zingaretti per il Sì.

Il fronte del No cresce anche in Forza Italia: i senatori Andrea Cangini e Nazario Pagano sono nel comitato per il no; per cui voteranno anche Renato BrunettaOsvaldo Napoli, Deborah Bergamini, Simone Baldelli e Francesco Paolo Sisto (responsabile giustizia e affari costituzionali).

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