Il magnate presidente Donald Trump chiede al Senato di procedere subito a confermare la nomina di Amy Coney Barrett alla Corte Suprema e invita i democratici a non ostacolare il percorso. L’audizione della Barrett davanti alla Commissione Giustizia del Senato dovrebbe iniziare il 12 ottobre e durare quattro giorni; e il voto di conferma del senato a maggioranza repubblicana potrebbe arrivare prima delle elezioni presidenziali del 3 novembre.
Il rivale democratico di Trump, Joe Biden, chiede invece al Senato che il voto sulla Barrett avvenga dopo le presidenziali. Biden lo dice mentre si svolge alla Casa Bianca la cerimonia di designazione della Barrett e poi lo ribadisce su Twitter: “Il Senato non dovrebbe votare finché non abbiano votato gli americani. Non dovrebbe agire finché gli americani non abbiano scelto il loro prossimo presidente e il loro prossimo Congresso”.
La designazione della Barrett alla Corte Suprema, già ampiamente anticipata dai media, è stata annunciata da Trump ieri pomeriggio, con accanto la giudice e presenti il marito e i suoi sette figli. Se confermata dal Senato, la Barrett, cattolica conservatrice, prenderà il posto dell’icona liberal Ruth Bader Ginsburg, deceduta il 18 settembre: i suoi pareri legali potrebbero risultare determinanti su temi come l’aborto, la sanità, l’immigrazione, la vendita delle armi e molti altri.
Con la Barrett alla Corte Suprema, i giudici di orientamento conservatore saranno sei, contro tre d’ispirazione liberal, con uno sbilanciamento senza precedenti nella storia recente. E ciò in vista d’un possibile scontro sui risultati elettorali, che il presidente non esclude di portare proprio davanti alla Corte Suprema, in caso di sconfitta.
La scelta di Trump comporta, però, anche rischi: se galvanizza lo zoccolo duro dei suoi sostenitori, ultra-conservatori, evangelici, fondamentalisti, gli può ulteriormente alienare donne e indipendenti. Secondo fonti di stampa, il magnate si sarebbe affidato più all’istinto che al calcolo, incontrando solo la Barrett e non ascoltando i consiglieri che gli suggerivano di puntare su una scelta meno divisiva, come la giudice d’appello della Florida Barbara Lagoa, 52 anni, che in passato ha goduto di un sostegno bipartisan e che avrebbe portato in dote la sua presa sull’elettorato ispanico.
Trump, inoltre, punta sempre sulla october surprise, la sorpresa d’ottobre, il via libera al vaccino anti-coronavirus che gli consentirebbe di intestarsi il ruolo di salvatore della patria, dopo le critiche per la gestione della pandemia. Fronte coronavirus, i dati della Johns Hopkins University indicano che, alla mezzanotte sulla East Coast, i contagi nell’Unione superavano i 6.078.000 e i decessi sfioravano i 204.500.
Nel Rose Garden della Casa Bianca, Trump ha detto: “Amy è una donna dotata di grande talento, ha credenziali enormi e ha sempre dimostrato grande lealtà nei confronti della nostra Costituzione”. Trump ha nominato tutti e sette i figli – due sono adottivi, originari di Haiti, e uno è down —, ringraziandoli per avere condiviso la loro “incredibile mamma con il nostro Paese”.
La Barrett ha dedicato le sue prime parole da giudice della Corte Suprema designata alla Ginsburg, un’icona liberal: “Ha rotto diversi soffitti di cristallo”, ha detto. Di formazione cattolica e conservatrice, ha pure ricordato il giudice Antonin Scalia, di cui è stata allieva e collaboratrice: “Compito di un giudice — ha detto — è applicare la legge così com’è scritta”.
Per Kamala Harris, candidata vicepresidente democratica, “la scelta di Trump è chiara: distruggere l’Affordable Care Act e rovesciare la Roe”, riferendosi alla riforma sanitaria di Barack Obama (l’Obamacare) e alla sentenza che legalizzò l’aborto negli Usa. La Harris avverte: “Questa nomina porterà la Corte ulteriormente a destra per una generazione e colpirà milioni di americani”.
In un comizio in Pennsylvania, Trump ha scagliato un durissimo attacco a Biden, tre giorni prima del loro primo dibattito televisivo. “È un politico disonesto e un pupazzo della sinistra radicale”, dice, mentre i suoi fan scandiscono lo slogan lock him up, arrestatelo, come facevano nel 2016 contro Hillary Clinton. Trump si riferisce agli affari della famiglia Biden in Ucraina e al programma dell’ex vice-presidente, “Non è più socialismo, è vero comunismo”.
Chi è Amy Coney Barrett — È stata tre volte insegnante dell’anno. Originaria di New Orleans, quando invita gli amici per il Mardi Gras, offre loro piatti tipicamente agrodolci della cucina cajun. Il bel sorriso freddo tradisce, più che nascondere, l’ostinata determinazione. Di Amy Coney Barrett, chi la conosce parla un sacco bene.
Piace ai conservatori e ai fondamentalisti. Madre di sette figli, laureata con lode a Notre Dame, celebre università cattolica dell’Indiana, docente e magistrato, se confermata sarà – a 48 anni – la più giovane fra i ‘supremi’: fu già braccio destro di Antonin Scalia, il giudice della Corte Suprema scomparso nel febbraio 2016, ultra-conservatore.
La Barrett non ha però il dono della coerenza. Morto Scalia, i media le chiesero se Obama doveva nominare il successore – mancavano otto mesi al voto, quasi un anno al passaggio dei poteri —: lei rispose che farlo sarebbe stato “del tutto inappropriato”, che spettava al nuovo presidente. Adesso, invece, accetta che Trump provi a rimpiazzare in fretta e furia il giudice Ginsburg.
Cattolica e affiliata anche a una controversa ‘setta delle ancelle cristiane’ chiamata People of Praise, la Barrett è attualmente giudice della corte d’appello di Chicago: la propose nel 2017 l’amministrazione Trump e il Senato la confermò maggioranza contro opposizione, 55 voti a favore e 43 contro – quando la Ginsburg fu proposta alla Corte Suprema, nel 1993, passò con 96 sì e tre no —. Una sua conferma darebbe alla Corte Suprema un’impronta conservatrice per molto tempo, quasi certamente per tutti gli Anni Venti, con solo tre giudici progressisti.
La Coney Barrett era già in corsa nel 2018 per il posto poi andato a Brett Kavanaugh. Trump confidò che se l’era tenuta “per prendere il posto della Ginsburg”, anziana e malata.
La Barrett è nota per le posizioni anti-abortiste, ma nel 2013 riconobbe che era “molto improbabile” che la Corte Suprema potesse capovolgere la Roe vs Wade, la fondamentale sentenza del 1973 che legalizzò la pratica negli Usa. “L’elemento fondamentale del diritto della donna a scegliere probabilmente resterà – pensa —. La controversia è sui finanziamenti, se gli aborti devono essere finanziati dal pubblico o meno”.
Nei giorni scorsi, Trump ha ricevuto la Barrett alla Casa Bianca e ne sarebbe rimasto impressionato: la vede come “una Scalia al femminile”.
Nel mirino della Barrett, oltre all’aborto c’è l’Affordable Care Act, l’Obamacare, la riforma sanitaria varata nel 2010 da Obama e che i repubblicani vorrebbero definitivamente affondare (senza però esserci riusciti politicamente). La senatrice democratica Dianne Feinstein, nel 2017, durante l’audizione in Congresso per la conferma della nomina a giudice della corte di appello, la definì troppo dogmatica: una donna che “crede fortemente che le sue convinzioni religiose debbano prevalere”.