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Trump, il vaccino e le (nuove) accuse di molestie. Il punto di Gramaglia

Botta e risposta nelle ultime ore tra Donald Trump, che parla in Michigan, e Joe Biden, impegnato in un dibattito sulla Cnn con gli elettori della Pennsylvania, a Scranton, dov’è nato: vaccino, Cina, tasse fra i temi del confronto.

Il presidente, che su Twitter riapre la polemica sul voto per posta, a causa del quale “il risultato delle elezioni non sarà mai determinato in modo accurato” (un modo, quel suo tipico tutto maiuscolo, d’anticipare la contestazione di un’eventuale sconfitta), ripete un suo mantra: “Se Biden vince, la Cina vince”. Biden fa distinguo fra la Cina, che è un concorrente, e la Russia, che è un avversario e che “la pagherà per le sue interferenze”: in Asia, invece, “dobbiamo rafforzare le nostre relazioni”.

Poco prima, il direttore dell’Fbi Christopher Wray aveva confermato, in un’audizione al Congresso, che Mosca continua a cercare di interferire nel voto, specie denigrando Biden: l’Fbi “non tollererà” interferenze straniere sulle elezioni presidenziali, aveva assicurato Wray.

A Scranton, dove questa settimana è stato pure Trump – la Pennsylvania è uno degli Stati più contesi, Biden dipinge il presidente come un paladino di Wall Street e dei ricchi che non si cura della classe media e presenta il voto come “Park Avenue – la via dei paperoni di New York, ndr – contro Scranton – dove c’è la gente che lavora, ndr“. L’ex vice di Obama insiste sulle differenze fra il suo programma di aumento delle tasse per i ricchi e il taglio delle tasse per aziende e milionari deciso da Trump, che giudica sbagliate e ‘socialiste’ le scelte del rivale.

Il presidente pare soddisfatto dell’effetto provocato dalle sue dichiarazioni sul vaccino anti-Covid, che sarebbe disponibile fra tre/quattro settimane e distribuito entro l’anno in decine di milioni d’esemplari: i democratici sono “pietrificati” dall’idea che il vaccino possa arrivare prima del voto, dice in un’intervista a Fox Sports Radio. Biden risponde che, sul vaccino, crede più agli scienziati che a Trump e giudica “irresponsabile” il comportamento dell’Amministrazione repubblicana.

Intanto, una ex collaboratrice del vice-presidente Mike Pence, Olivia Troye, che era nella task force anti-coronavirus, annuncia che voterà per Biden perché Trump “avrebbe potuto salvare molte vite, ma non volle ascoltare perché la sua maggiore preoccupazione erano le elezioni”. In un’intervista molto carica d’emozione, la Troye riferisce che il magnate diceva che “forse il Covid è buono, perché a me non piace stringere la mano alla gente e così posso evitare di farlo”. La Casa Bianca smentisce che il presidente abbia mai pronunciato quelle parole.

I dati della Johns Hopkins University indicano che, alla mezzanotte sulla East Coast, i contagi nell’Unione erano oltre 6.675.000 e i decessi oltre 197.600.

I media, che sul vaccino sono scettici, martellano Trump: The Guardian pesca un’accusa di violenza sessuale datata 1997; il Washington Post fornisce dettagli su presunte illegalità nella gestione delle sue proprietà; e Twitter lo becca di nuovo a diffondere “contenuto multimediale manipolato”, dopo avergli bloccato un deepfake di un Joe Biden addormentato durante un’intervista alla Berlusconi di Crozza – in realtà, era Harry Belafonte.

Le accuse di violenza sessuale arrivano da Amy Dorris, all’epoca dei fatti modella di 24 anni – lui ne aveva 51 -: in un’intervista al Guardian, racconta di avere dovuto subire un bacio con “la lingua in gola” da Trump durante gli Us Open di tennis del 1997, all’uscita dalla toilette di un box da vip, dove erano entrambi ospiti. La Dorris, che vive in Florida, afferma di avere provato “disgusto” e d’essersi sentita “violata”: “Mi infilò la lingua in gola e io lo spinsi via con i denti, penso di avergli fatto male”, ma lui “continuò a stringermi sempre di più e ad allungare le mani ovunque, toccandomi il sedere, il seno, la schiena, qualsiasi cosa”.

I legali di Trump, contatti dal giornale, smentiscono: nessuna aggressione sessuale e nessun comportamento inappropriato. La Dorris, all’epoca, non denunciò il fatto né ne parlò nel 2016, quando il magnate si candidò alla presidenza. The Guardian scrive di avere verificato il racconto con la madre della ex modella e con un amico, con cui lei si confidò, oltre che con altri conoscenti e con il suo terapista.

Il WP ha invece ottenuto documenti del Secret Service da cui risulta che il Trump magnate ha fatturato al Trump presidente 1,1 milioni di dollari, incluso l’affitto di quattro stanze nella sua proprietà di Bedminster, nel New Jersey, mentre era chiusa causa pandemia.

La manipolazione che, infine, contesta Twitter è un video rilanciato da Trump in cui Biden utilizza una hit di un cantante portoricano per sollecitare il voto ispanico in Florida – il brano è stato però sostituito da un rap contro la polizia -. Trump ha pure retwittato un altro video manipolato di Biden sul cambiamento climatico, dove un soldato passa con il lanciafiamme su un campo di grano.



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