Skip to main content

DISPONIBILI GLI ULTIMI NUMERI DELLE NOSTRE RIVISTE.

 

ultima rivista formiche
ultima rivista airpress

È (ancora) scontro tra Bruxelles e Londra. Ecco cosa succede ora con la Brexit

Ogni separazione, si sa, è difficile. E il divorzio tra Unione europea e Regno Unito non sarà l’eccezione. La Commissione europea ha avviato oggi una procedura d’infrazione contro Londra. La decisione è considerata risposta alla violazione, da parte del Regno Unito, degli accordi formali previsti dal Withdrawal Agreement, già in vigore per l’uscita dall’Europa. Il presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha confermato la spedizione di una lettera di diffida alle autorità britanniche.

Questo ennesimo scontro nei rapporti tra Londra e Bruxelles accade quando sono ancora in corso i negoziati sulla Brexit e la vicenda potrebbe finire al Tribunale di Giustizia dell’Ue, se entrambi le parti non risolvono la disputa. È importante ricordare che mancano soltanto due settimane alla deadline del 15 ottobre, fissata dal premier britannico Boris Johnson per raggiungere un accordo.

Bruxelles, invece, aveva chiesto ai britannici di rimuovere le problematiche di alcuni aspetti della Legge sul Mercato Interno per il controllo di merce nel transito da Irlanda del Nord a Gran Bretagna entro il 30 settembre per proseguire nella ricerca di un accordo. “Se adottata per come è – ha spiegato Von der Leyen – la legge sarà in piena contraddizione con il protocollo sull’Irlanda e l’Irlanda del Nord.

La Legge sul Mercato Interno è stata approvata dalla Camera dei Comuni e ora passerà alla Camera dei Lord, dove il Partito Conservatore non ha la maggioranza. Per molti analisti sarà bloccata in questa sede, per cui Johnson potrebbe perdere il controllo dei negoziati con Bruxelles e si potrebbe aprire la possibilità di un nuovo voto nel Regno Unito.

La deadline è scaduta ieri e le parti controverse non sono state rimosse […] Stamattina la Commissione ha deciso di inviare una lettera formale al governo britannico. Questo è il primo passo nella procedura di infrazione”. Ora il governo di Londra ha un mese per inviare le sue osservazioni. E una volta esaminate, o anche nel caso non dovessero essere consegnate, la Commissione europea può emettere un parere a riguardo. Ma Bruxelles resta impegnata a lavorare per un accordo di recesso nei due mesi che prevedono le regole europee.

Se, purtroppo, non si raggiunge un’intesa, l’Ue può decidere di eseguire un secondo passo nella procedura, che ha la forma di un parere motivato e apre un nuovo periodo per il dialogo. Esaurita questa (ultima) possibilità, Bruxelles dovrà portare il caso sul tavolo del Tribunale di Giustizia dell’Ue.

L’avvio della procedura legale ha poche conseguenze immediate, ma rivela le tensioni tra l’Europa e Regno Unito durante i negoziati. Questa settimana è prevista un’ultima fase di conversazione per definire i rapporti futuri. Da Downing Street ancora non c’è stata nessuna reazione. Il portavoce del governo britannico ha spiegato che sarà fornito un commento alla lettera della Commissione “a tempo debito”. Da quanto si legge sull’agenzia Nova, Londra sostiene avere spiegato chiaramente le ragioni per introdurre le misure relative al protocollo nord-irlandese: “Dobbiamo creare una rete di sicurezza legale per proteggere l’integrità del mercato interno britannico, assicurare che il governo possa mantenere le proprie promesse relative all’Irlanda del Nord e mantenere la pace nella regione”.

×

Iscriviti alla newsletter