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Coprifuoco in Francia. Ecco le nuove restrizioni anti-Covid

Francia

Coprifuoco a partire da domani per la Francia. Il coronavirus è tornato a essere una minaccia molto concreta, come in Italia, per vari Paesi in Europa ed ecco i primi effetti.

Ieri i dati ufficiali segnalavano oltre 30.000 contagi in 24 ore, 88 morti, 1750 letti in rianimazione occupati e il 12,6% di tasso di positività al virus.

IL COPRIFUOCO

Emmanuel Macron ha annunciato le nuove restrizioni mercoledì sera in un’intervista rilasciata alle emittenti “France 2” e “Tf1”.

Il coprifuoco scatterà alle 21 e resterà in vigore fino alle 6:00 del mattino. Nella lotta contro il coronavirus “non abbiamo perso il controllo” ma la situazione è “preoccupante”, ha affermato il capo dello Stato, spiegando che il Paese è in quella che “spesso viene chiamata la seconda ondata”.

Le zone interessate sono Parigi e la regione dell’Ile-de-France, Grenoble, Lione, Marsiglia, Aix-en-Provence, Rouen Saint Etienne e Tolosa.

Quindi per spostarsi durante il coprifuoco tornano le autocertificazioni con motivazioni valide.

Per far rispettare le nuove misure il governo ha messo sul campo 12 mila poliziotti e gendarmi.

Anche in Francia è stato proclamato lo stato di emergenza per altri due mesi, sempre a partire da domani a mezzanotte, decisione presa prima della dichiarazione di coprifuoco.

L’obiettivo è quello di far ridurre i casi di positività al coronavirus a 3mila al giorno.

I COSTI

Questa scelta costerà allo Stato in aiuti ai settori della ristorazione, della cultura e dello sport “un miliardo di euro”. Il lockdown generale, finora scongiurato, arriverebbe a pesare sulle casse dei francesi “fra i 15 e i 20 miliardi di euro al mese”.

Questi i calcoli del ministro dell’Economia francese, Bruno Le Maire. “Preferisco di gran lunga – ha detto il ministro – che si prendano queste misure forti, rapide, circoscritte, immediate e che si sostengano fortemente i settori più coinvolti invece di ritrovarsi nella situazione di dover dichiarare un nuovo lockdown generale che sarebbe insopportabile psicologicamente, socialmente e per le finanze pubbliche”.

 

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